Concordato Preventivo Biennale fino a settembre, Forfettari esclusi
Novità di Governo: Forfettari esclusi dal Concordato Preventivo, prorogato al 30 settembre, ed accise su benzina e diesel verso il graduale allineamento.

Il Governo ha nuovamente modificato le norme sul Concordato Preventivo Biennale: il termine per l’adesione è prorogato a fine settembre, mentre non viene confermata la possibilità di ricorrere a questo strumento per i contribuenti forfettari.
La decisione è stata presa nel Consiglio dei Ministri del 13 marzo, durante il quale è stata anche approvata l’attesa norma sul riallineamento delle accise sui carburanti.Vediamo brevemente quali sono le principali novità.
Come cambia il Concordato Preventivo
Sul Concordato Preventivo Biennale (CPB) le modifiche fondamentali sono due.
La prima riguarda i termini entro i quali le Partite IVA soggette agli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale) possono aderire: la scadenza è è stata portato al 30 settembre in via strutturale, rispetto al precedente 31 luglio. Già nel 2024, primo anno di applicazione, era slittata a fine novembre e successivamente oggetto di una riapertura dei termini. Adesso la nuova data dovrebbe rimanere quella definitiva.
La seconda modifica importante riguarda l’esclusione dei Forfettari dal Concordato. Questa platea di contribuenti era stata inserita in via sperimentale nel primo anno di applicazione, mentre ora l’Esecutivo ha stabilito che non possano più concordare con il Fisco un imponibile presuntivo sul quale pagare le successive tasse.
Come cambiano le accise sui carburanti
Per quanto riguarda le accise, è previsto un percorso graduale distribuito su cinque anni, durante i quali si riduce il prelievo sulla benzina e aumenta invece quello sul gasolio: ogni anno l’accisa sulla benzina si riduce di una somma compresa fra 1 e 1,5 centesimi di euro al litro, mentre quella sul diesel utilizzato come carburante si alza della stessa cifra.
In questo modo si ridurrà gradualmente la forbice fra l’accisa sulla benzina (oggi più alta e pari a 0,7284 euro al litro) e quella sul diesel (a quota 0,6174 euro al litro).
La progressione del riallineamento sarà decisa con un decreto interministeriale dell’Ambiente, dell’Economia, dei Trasporti e dell’Agricoltura.