Conclave, c’è il primo gruppo di voto che porta il maltese Mario Grech. Lo lancia Hollerich, il cardinale poliglotta. Parla e piace pure Pizzaballa
Prima mossa dei gesuiti dietro le quinte durante una messa serale alla Chiesa Nuova di Roma. Dietro il candidato il partito del Sinodo. Alle congregazioni intanto impressiona il primo intervento del patriarca di Gerusalemme L'articolo Conclave, c’è il primo gruppo di voto che porta il maltese Mario Grech. Lo lancia Hollerich, il cardinale poliglotta. Parla e piace pure Pizzaballa proviene da Open.

Il (pre)Conclave entra nel vivo. La sera di martedì 29 aprile è nato, mediaticamente ma non solo, il “partito sinodale” che avrà come candidato per l’imminente Conclave il cardinale maltese Mario Grech. A lanciarlo è stato un porporato gesuita. E lo ha fatto nella splendida cornice della Chiesa Nuova di Roma, indelebilmente legata alla figura di San Filippo Neri, l’allegro “Pippo il bono” di «state buoni se potete», tradizionalmente visto, nella Roma del XVI secolo, come la grande figura alternativa all’austero Ignazio di Loyola, il fondatore della Compagnia di Gesù (i due comunque vennero canonizzati insieme nel 1622).

Il primo gruppo organizzato di elettori messo insieme dal lussemburghese Hollerich
Il gesuita in questione è il cardinale Jean-Claude Hollerich, lussemburghese, poliglotta (parla anche il giapponese), vero motore, insieme ad un altro figlio di Sant’Ignazio, il genovese padre Giacomo Costa, del Sinodo sulla Sinodalità che ha impegnato la Chiesa negli ultimi anni del pontificato bergogliano. Hollerich martedì sera nella Chiesa Nuova ha presieduto una messa in suffragio di Papa Francesco a cui hanno partecipato altri tre cardinali (l’arcivescovo di Tokyo Tarcisius Isao Kikuchi, il vescovo di Hong Kong Stephen Chow, anche lui gesuita, e l’arcivescovo di Lima Mattasoglio, grande nemico del suo predecessore alla guida della Chiesa della capitale peruviana, Juan Luis Cipriani Thorne dell’Opus Dei). Sia nell’omelia che nella successiva conferenza stampa il porporato lussemburghese ha ribadito la necessità per la Chiesa di proseguire il cammino sinodale iniziato da papa Francesco. Elogiando, come uomo di preghiera e come leader, la figura del cardinale Grech, segretario generale (numero due dopo il Papa) del Sinodo.
La polemica sotterranea con l’omelia funebre del cardinale decano Giovanni Battista Re
Questa mossa di Hollerich con ogni probabilità vuole essere una risposta allo scarso rilievo che il Sinodo ha avuto nella solenne omelia del cardinale decano Giovanni Battista Re per i funerali di Francesco e nel rogito per il “Pio transito” del compianto Pontefice. Non è un mistero che tra i vescovi, e anche tra i cardinali, il Sinodo sulla sinodalità, e il modo in cui è stato condotto, hanno suscitato non poche perplessità. In particolare per aver indebolito il potere dei vescovi con una visione ecclesiologica che è sembrata un passo indietro rispetto a quella collegialità considerata come uno dei frutti più rilevanti del Concilio Vaticano II. In particolare, ha destato sorpresa che con il Papa ricoverato al Gemelli nelle condizioni che tutti conoscono, abbia acconsentito all’agenda del duo Hollerich-Grech, autorizzando la pubblicazione della decisione di continuare i lavori sinodali avendo come obiettivo una non meglio identificata “Assemblea ecclesiale” (entità sconosciuta al diritto canonico) da celebrarsi nel 2028…

In attesa del primo gruppo alternativo, è piaciuto l’intervento di Pizzaballa
Una decisione che è sembrata una ipoteca nei confronti del prossimo pontificato, e che comunque dovrà essere confermata dal successore. Nel Conclave nessuno ovviamente si pronuncerà contro il Sinodo, ma non mancheranno candidature alternative a quelle del “partito sinodale” e alla sua tabella di marcia. Già nella discussione della mattina di mercoledì 30 aprile, riferisce il comunicato quotidiano diffuso dalla Sala Stampa vaticana, si è discusso di «sinodalità, vissuta in stretta connessione con la collegialità episcopale». Martedì mattina invece è intervenuto in Aula uno dei cardinali considerati papabili, il Patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa. Non ha parlato di Sinodo. Ma ha fatto impressione.
(in copertina il cardinale maltese Mario Grech)
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