Commodity: ecco perchè l’argento può crescere a doppia cifra quest’anno

“Sono ormai alcuni anni che l’argento tiene il piede in due scarpe: da un lato, metallo prezioso, dall’altro, componente importante per molti processi industriali in numerosi settori. Pertanto, per capire le ultime performance di questo metallo e per provare a fare delle previsioni di breve, medio e lungo periodo, non si può prescindere da questa... Leggi tutto

Mar 4, 2025 - 17:21
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Commodity: ecco perchè l’argento può crescere a doppia cifra quest’anno

“Sono ormai alcuni anni che l’argento tiene il piede in due scarpe: da un lato, metallo prezioso, dall’altro, componente importante per molti processi industriali in numerosi settori. Pertanto, per capire le ultime performance di questo metallo e per provare a fare delle previsioni di breve, medio e lungo periodo, non si può prescindere da questa sua natura duale”. A farlo notare è Benjamin Louvet, Head of Commodities di Ofi Invest AM, che di seguito illustra la propria view sul metallo.

Per quanto riguarda il primo aspetto, nel 2024 l’argento ha tratto beneficio dalle stesse dinamiche che hanno spinto anche l’oro, ovvero un contesto geopolitico teso, la turbolenza portata dall’elezione di Donald Trump e altri fattori che hanno spinto gli investitori verso beni considerati sicuri. Tuttavia, mentre l’oro ha vissuto e continua a vivere un vero e proprio rally, il rafforzamento del dollaro e gli acquisti cinesi sotto le aspettative ne hanno zavorrato la crescita del prezzo, nonostante la performance finale sia stata comunque positiva e a due cifre.

Secondo i dati riportati dal Silver Institute, lo scorso anno potrebbe registrare il secondo livello di consumo più alto della storia. Questa crescita è da imputare a quella seconda anima di questo metallo che si citava in precedenza, la quale ha profondamente cambiato il mercato negli ultimi anni. Oltre a essere un bene prezioso, l’argento è infatti anche un ottimo conduttore di elettricità, è ampiamente utilizzato nelle tecnologie a basse emissioni di CO2 e nella mobilità elettrica. Lo scorso ottobre, Bloomberg affermava che le applicazioni industriali ormai assorbivano il 55% della domanda totale, sostenuta in particolar modo dalla crescita del comparto solare, stimata al 27% annuo dal 2015 al momento della rilevazione.

Non sorprende quindi che la richiesta di argento sia aumentata del 158% tra 2019 e 2023 e, anche se non siamo ancora in possesso di dati ufficiali, si stima che il 2024 abbia fatto registrare un altro +20% circa. Il ruolo del fotovoltaico in questi risultati è stato importante sotto molti punti di vista; infatti, non solo si sta diffondendo, ma la tecnologia su cui si basa si sta evolvendo verso modelli che richiedono ancora più argento. Basta pensare ai ToPCon e a come hanno profondamente impattato il mercato poco più di un anno fa. Dal punto di vista delle istallazioni, si prevede che anche nel 2025 diverranno operativi nuovi pannelli, soprattutto in Cina, anche se si stima a un ritmo più lento rispetto agli anni passati.

Oltre all’energia solare, anche il mercato dei veicoli elettrici si è notevolmente ampliato. Nonostante il comparto europeo abbia notevolmente rallentato a causa della sospensione dei sussidi agli acquirenti in diversi paesi (in primis in Germania), ha comunque continuato a registrare solidi guadagni in Cina (+40% secondo Le Monde), negli Stati Uniti (+9%) e in Canada (+9%), con una performance finale globale stimata attorno a un +25%. Inoltre, gli standard ambientali che dovrebbero entrare in vigore nell’Unione Europea nel 2025 potrebbero dare una nuova spinta al settore anche nel Vecchio Continente. Infine, è necessario menzionare anche l’avvento di veicoli low cost con marchi cinesi, in cui gruppi europei hanno acquisito partecipazioni (un esempio è la cinese Leapmotor, di cui Stellantis ha rilevato la quota di maggioranza).

Se dal lato della domanda la prospettiva è quella di un aumento costante per i prossimi anni, l’offerta presenta invece delle difficoltà. Sempre secondo il Silver Institute, la produzione è rimasta sostanzialmente invariata dal 2014 e nel 2024 potrebbe addirittura subire una flessione dell’1%. Sempre nel 2024 si è registrato il quarto anno consecutivo di deficit di mercato e, visto l’aumento della domanda ampiamente descritto, le riserve si stanno assottigliando a ritmi molto sostenuti.

“La capacità produttiva limitata, scorte in rapido calo e una richiesta in costante crescita sono tutti elementi che nel 2025 dovrebbero spingere il prezzo dell’argento ancora più in alto, con un aumento del 20%, tra 36 e 38 dollari l’oncia, che sembra l’outlook più probabile”, conclude Louvet.