Commissione inchiesta Covid, la fuga in avanti di FdI sulle mascherine irrita Forza Italia: “Non è uno strumento a uso di un gruppo”

Meloniani in conferenza stampa dopo l'audizione di Miguel Martina, che ha riproposto il tema dei dispositivi contraffatti. I forzisti: "Anticipate come già accertati contenuti di singole audizioni" L'articolo Commissione inchiesta Covid, la fuga in avanti di FdI sulle mascherine irrita Forza Italia: “Non è uno strumento a uso di un gruppo” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Feb 19, 2025 - 15:37
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Commissione inchiesta Covid, la fuga in avanti di FdI sulle mascherine irrita Forza Italia: “Non è uno strumento a uso di un gruppo”

Uno “scandalo” che dimostrerebbe “sciatteria” o “malafede” e ora “queste persone bisogna chiamarle a rispondere”. Un attacco tutto d’un fiato, contro gli acquisti di mascherine nel periodo di maggiore emergenza della pandemia di Covid-19, arriva da Fratelli d’Italia. I parlamentari meloniani sono infuriati, lamentano il “silenzio generale” sui lavori della commissione d’inchiesta e arrivano a convocare una conferenza stampa alla Camera.

Il nocciolo della questione sono le dichiarazioni di Miguel Martina, già funzionario dell’Agenzia delle dogane, che ha riferito come sarebbero state lasciate circolare milioni di mascherine con logo Ce contraffatto. La mossa repentina di FdI, a lavori ancora in corso e oltretutto su vicende già all’attenzione dei magistrati, finisce però per irritare altre componenti della maggioranza. A scagliarsi contro gli alleati sono i componenti della commissione parlamentare in quota Forza Italia. Le accuse che piovono contro i colleghi sono nel merito e nel metodo: Licia Ronzulli, Stefano Benigni e Annarita Patriarca si dicono “sorpresi” e rinfacciano di tutto ai meloniani.

In particolare, i forzisti lamentano che il gruppo di Fratelli d’Italia commenti “l’andamento dei lavori della commissione Covid, tra l’altro anticipando come già accertati e conclusivi i contenuti di alcune audizioni fin qui svolte”. Quindi l’accusa più pesante: “Vorremmo ricordare che questa è una commissione d’inchiesta, non uno strumento ad uso di un singolo gruppo, che è chiamata a mantenere uno sguardo obiettivo, svolgere audizioni, fare un’attività istruttoria e alla fine dei suoi lavori, dopo un’accurata riflessione, approvare una relazione”.

Come a dire: spacciate singole audizioni per verità assolute. Ma cosa sostengono, nel dettaglio, da Fratelli d’Italia? Che “chi doveva garantire la sicurezza degli italiani e invece ha garantito tutt’altro”. I parlamentari di FdI si sono quindi detti “costretti”, visto il “silenzio generale”, a sollevare in una conferenza stampa alla Camera il caso degli “880 milioni di mascherine contraffatte, pagate 1,25 miliardi, acquistate dal commissario Arcuri a 3-4 volte il prezzo di mercato”, come sostengono i capigruppo Lucio Malan e Galeazzo Bignami insieme ai deputati Alice Buonguerrieri e Francesco Filini. “Crediamo – aggiungono – che di questo qualcuno debba rispondere, anche se sta facendo di tutto per scappare”. Una mossa evidentemente non concordata con le altre componenti della coalizione di governo che ha irritato Forza Italia.

Una spaccatura subito sottolineata dall’opposizione: “La maggioranza è allo sbando totale. Da un lato FdI convoca una conferenza stampa per rilanciare le tesi di un singolo audito senza alcuna documentazione sufficiente, confermando la sua propaganda, che è la stessa di quando cambiavano tesi a seconda della convenienza politica”, dice il capogruppo M5s Stefano Patuanelli. “Prima chiedevano di chiudere tutto, poi di aprire tutto – sottolinea – Ora vogliono riscrivere la storia a loro piacimento. Dall’altro Forza Italia prende le distanze e dice una cosa tanto ovvia quanto importante: la commissione Covid non è un megafono per un singolo partito, ma un organismo che deve lavorare su fatti e non su insinuazioni. La maggioranza è in frantumi, così come la credibilità di un carrozzone messo in piedi per regolamenti di conti e fare propaganda”.

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