Come superare i bias della negatività

di Maria Grazia Rinaldi Gli esseri umani hanno una naturale inclinazione a concentrarsi sul negativo. Questo perché il nostro cervello è programmato per scrutare l’ambiente circostante alla ricerca di possibili minacce. Questo processo è il risultato di un meccanismo evolutivo essenziale per la sopravvivenza dei nostri antenati.   Nuovi ostacoli Se un tempo questa attitudine ci... Leggi tutto

Mar 11, 2025 - 07:00
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Come superare i bias della negatività

di Maria Grazia Rinaldi

Gli esseri umani hanno una naturale inclinazione a concentrarsi sul negativo. Questo perché il nostro cervello è programmato per scrutare l’ambiente circostante alla ricerca di possibili minacce. Questo processo è il risultato di un meccanismo evolutivo essenziale per la sopravvivenza dei nostri antenati.

 

Nuovi ostacoli

Se un tempo questa attitudine ci permetteva di evitare pericoli reali, oggi, in un contesto completamente diverso, rischia di diventare un ostacolo.

La nostra mente tende costantemente alla ricerca di ciò che non va, si sofferma più facilmente sugli errori, sulle preoccupazioni, sulle possibili difficoltà, piuttosto che sulle soluzioni e opportunità. Questo fenomeno, noto come bias della negatività, ci porta a dare maggiore peso agli eventi negativi rispetto a quelli positivi. Il risultato è che rischiamo di entrare in un circolo vizioso in cui alimentiamo inconsapevolmente stati d’ansia, insicurezza e paura.

Ogni giorno filtriamo il mondo attraverso le nostre convinzioni e le esperienze passate e se sono costantemente orientate al negativo, rafforzeremo nel nostro cervello questa abitudine, creando una rete neurale sempre più orientata alla paura e all’evitamento.  È il modo in cui funziona la neuroplasticità: più un pensiero viene ripetuto, più diventa automatico. Fortunatamente oggi le neuroscienze ci dicono che possiamo allenare il cervello a focalizzarsi su ciò che ci è utile piuttosto che su ciò che ci frena.

 

Cambiare rotta

Come farlo?  Ecco di seguito alcuni suggerimenti.

Riscrivere il dialogo interiore: Identificare e modificare i pensieri limitanti è il primo passo per interrompere il ciclo della negatività. Chiedersi: “Questo pensiero mi aiuta o mi blocca?”.

Creare nuove abitudini mentali: Ogni giorno possiamo allenarci a riconoscere almeno tre aspetti positivi della nostra vita. Questa pratica, studiata dall’Università della California, ha dimostrato di poter ridurre i livelli di stress e migliorare il benessere emotivo.

Spostare il focus sulle azioni concrete: La mente ha bisogno di direzione, quindi piuttosto che rimanere intrappolati nei pensieri negativi, è utile domandarsi: “Cosa posso fare adesso per migliorare questa situazione?”

Dare il giusto peso agli eventi: Quando accade qualcosa di negativo, è utile chiedersi: “Come vedrò questa situazione tra un anno?”

Spesso, ciò che oggi appare insormontabile, con il giusto distacco si ridimensiona.