Come si muoverà la Lega di Salvini tra Meloni, Trump e von der Leyen
Mosse e annunci di Matteo Salvini in vista del congresso della Lega il 5 e 6 aprile a Firenze. La nota di Sacchi

Mosse e annunci di Matteo Salvini in vista del congresso della Lega il 5 e 6 aprile a Firenze. La nota di Sacchi
È un Matteo Salvini che rassicura sulla tenuta della maggioranza “fino al 2032”, o, con una battuta, “se volete fino al 2052, se gli oppositori sono Schlein e Conte”; che elogia Giorgia Meloni, con la quale l’Italia si fa “ponte tra Washington e Bruxelles”; ma è anche un Salvini più che determinato a rilanciare la sua Lega nel centrodestra. Con il ruolo di “collante”, ma anche di “pungolo, stimolo” per tutta la coalizione. Forte del fatto di essere stato l’unico leader a scommettere apertamente sulla vittoria di Trump, cosa che oggettivamente gli è valsa un’attenzione particolare riservatagli da Washington, dopo il rapporto privilegiato con il premier Meloni, Salvini da Padova rilancia la Lega e la sua leadership verso il congresso del 5 e 6 aprile a Firenze. Un congresso che lo rincoronerà alla guida del partito che lui preferisce chiamare movimento, come la Lega delle origini.
È dal Veneto, la culla della Liga, madre di tutte le leghe, che il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti ritesse la trama della “coerenza” tra la battaglia “federalista, quella autonomista e sovranista in Europa” oggi. Una trama che si sviluppa dal padre fondatore Umberto Bossi il quale, ricorda Salvini, accusava l’Europa di cercare di imporci “la nostra Finanziaria mandandocela scritta via fax”. Salvini infiamma la platea che lo applaude anche sulle dure bordate contro il riarmo, ma “non contro la difesa” nazionale,”non siamo quelli che dicevano di mettere i fiori nei cannoni”, specifica Salvini. Insomma, non è la Lega, ma la sinistra, quella “comunità hippie” che attacca da Roma, parlando al congresso di Azione, Meloni.
Come il premier del resto sottolinea e con lei il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che rimarca: “Il no di Salvini è al riarmo, non alla difesa”. Il “capitano” leghista ribadisce che “neppure un euro” di debito deve essere speso per acquistare proiettili e attacca Ursula von der Leyen, accusata di favorire le industrie tedesche. Non manca un richiamo alla Lega a restare sempre compatta perché “se sarà così non ce ne sarà per nessuno”, con una stoccata ai cosiddetti malpancisti del Nord, che i “retroscena” mediatici danno molto presenti in Veneto. Salvini lancia una frecciata a chi è passato “addirittura dal secessionismo” all indifferenza “per l’autonomia”. Gli chiedono se Roberto Vannacci sarà uno dei vicesegretari, Salvini fa presente che intanto per esserlo bisogna essere tesserati alla Lega. E questo ovviamente pur ribadendo tutta la stima per il generale ritenuto una importante risorsa.
È un Salvini determinato e sicuro anche nel ribadire la missione a Washington per le nostre imprese sulla quale sta lavorando e di cui ha parlato nella telefonata transatlantica con il vicepresidente Usa D.J. Vance che spera di avere “come ospite” alle Olimpiadi a Cortina.
Chi sarà il candidato del Veneto? Salvini conferma Luca Zaia, se passerà il terzo mandato. Non ammettere questa possibilità “sarebbe un taglio alla democrazia”. Altrimenti, la Lega si attesta comunque su un suo candidato, perché “noi siamo il buon governo in Veneto”. Salvini non lo candida, ma fa un elogio delle nuove leve come Alberto Stefani, il trentunenne segretario regionale veneto, già sindaco, nominato anche vicesegretario nazionale accanto a Claudio Durigon, responsabile per il centro-sud a conferma che la Lega resta nazionale, e all’altro trentenne, Andrea Crippa.
Salvini che si appresta ad essere confermato alla guida della Lega al congresso di Firenze sembra guardare per il futuro alla nuova generazione di trentenni a dispetto di retroscena che gli frapponevano erroneamente contendenti tra esponenti suoi coetanei. “La Lega è folle e lucida, non è in vendita, è quel granello di sabbia che non sono riusciti a condizionare”, chiosa Salvini, specificando che si riferisce alle opposizioni.