Coltello alla gola alla commessa, preso il terrore della pasticceria: accusato di violenza sessuale
Dopo mesi di indagine ha un volto il rapinatore che si è fatto consegnare tutto l’incasso dalla ragazza e l’aveva costretta a subire un bacio sul collo

Perugia, 7 maggio 2025 – Era tornato a Napoli. Forse per far perdere le sue tracce. Ma in carcere c’era finito già. Ora una nuova contestazione grava su di lui. È ritenuto responsabile della rapina compiuta il 18 gennaio in una panetteria-pasticceria in via Briganti, nella zona di via Gallenga.
L’indagato è un 33enne di origine campana che, per un periodo aveva vissuto a Perugia, prima di lasciare l’Umbria e tornare, appunto, a Napoli. I militari della sezione radiomobile della compagnia e della stazione di Perugia, secondo quanto si apprende, lo avrebbero identificato dai filmati delle telecamere di videosorveglianza, installate nell’attività commerciale, e dalle indicazione che la commessa, vittima della rapina, aveva potuto fornire ai carabinieri nell’immediatezza dell’accaduto.
Dettagli che sarebbero risultati decisivi per indirizzare i carabinieri verso il 33enne che è risultato avere dei precedenti, anche specifici. Quindi, una volta individuato e identificato il presunto responsabile, le indagini hanno preso una direzione ben precisa e specifica che si è conclusa con la richiesta, da parte della Procura della Repubblica di Perugia di una misura di custodia cautelare in carcere.
Richiesta che il giudice per le indagini preliminari ha accolto. I carabinieri del capoluogo umbro, insieme ai colleghi della stazione di Napoli Poggioreale hanno proceduto, quindi, a rintracciare il sospettato e notificargli l’ordinanza di custodia cautelare in carcere dove già si trovava per altre ragioni. Al 33enne oltre alla rapina viene contestata anche la violenza sessuale per aver baciato sul collo la commessa del forno prima di andarsene con i soldi della rapina.
Secondo quanto ricostruito dalla testimonianza, che ha trovato poi riscontro nei filmati analizzati dagli esperti del Ras, il rapinatore, intorno alle 16 del 18 gennaio, era entrato nella pasticceria, approfittando del fatto che non ci fossero clienti in quel momento. Fingendosi un acquirente, si era avvicinato al bancone, riuscendo ad accedere alla parte posteriore dove si trovava la commessa. Che aveva agguantato, stingendola alla vita, e sotto la minaccia di un coltello l’aveva obbligata a consegnargli l’incasso, ovvero 2.250 euro circa. Una volta presi i soldi, il bacio a cui la commessa è stata costretta. Il rapinatore era quindi fuggito e immediatamente era scattato l’allarme. Quel rapinatore, come detto, secondo la Procura, ora ha il volto del 33enne raggiunto dalla misura cautelare.