Collegi di Merito, ecco come abbattere i costi degli alloggi per gli studenti fuori sede
Offerte borse di studio per 23 milioni di euro. Per gli studenti ci sono degli abbattimenti dei costi che in alcuni casi possono arrivare al 60%

Roma, 29 aprile 2025 – Le proteste degli scorsi mesi, con studenti universitari fuori sede che dormivano nei pressi degli atenei in tende o alloggi di fortuna, contestando i rincari degli affitti e l’assenza di una politica che li tuteli, ad oggi non ha portato a grossi risultati o a prezzi calmierati nelle città. Ma in questo scenario, i Collegi Universitari di Merito – rete di 57 strutture d’eccellenza in 18 città, parte integrante del sistema universitario italiano - offrono agli studenti meritevoli, indipendentemente dalla condizione economica di origine, l’opportunità di accedere agli studi universitari.
Lo studio
Secondo lo studio realizzato dal Centro Studi Ipe per la Conferenza dei Collegi Universitari di Merito (Ccum), l’associazione che rappresenta, supporta e promuove queste realtà a livello italiano e internazionale, tra l’anno accademico 2017/18 e il 2021/22 le borse a copertura parziale della retta sono aumentate da 14 a circa 23 milioni, con un incremento del 60%, e una media di 4.400 euro all’anno per studente. Nello stesso periodo, la spesa a copertura totale è salita da circa 2 milioni a circa 3,5 milioni, in aumento dell’81%. Dati alla mano, a Roma, dove il costo medio mensile per uno studente fuori sede è di 505 euro per una stanza singola, la proposta del Collegio – che oltre all’alloggio comprende servizi e un piano formativo personalizzato per il singolo studente – scende infatti a 392 euro, il 22% in meno. Differenziali affini, tenendo sempre in considerazione la proposta in aggiunta alla residenzialità offerta dai Collegi, si osservano a Padova (445 € contro 341 €, -23%) e Napoli (380 € contro 269 €, -29%), per poi persino aumentare in città come Brescia e Torino, entrambe al -49%, Perugia (-50%), Cagliari e Verona (-53%), e Bari (-63%). In linea Milano, con 645€ vs 687€.
L’aumento di studenti ospitati
L’ammissione avviene secondo criteri di merito che premiano la carriera scolastica e accademica, le motivazioni personali e l’impegno extrascolastico. Nei Ccum, gli studenti sottoscrivono un progetto formativo personalizzato parallelo, e in molti casi integrativo, a quello accademico, che si articola in corsi, attività di orientamento, tutorato, coaching, esperienze internazionali, attività culturali, sociali e ricreative pensati per permettere agli studenti di acquisire hard e soft skill, sviluppare le proprie potenzialità e prepararli al mondo del lavoro. Riconosciuti dal Ministero dell’Università e della Ricerca, nell’ultimo anno accademico hanno accolto più di 5.000 studenti universitari - di cui il 48% donne - con un aumento del 40% rispetto al 2016/17. L’incremento, se da una parte è correlato all’accreditamento di nuove strutture, dall’altra conferma la crescente domanda di alloggi di qualità nel Paese. Il trend è coerente con l’aumento delle immatricolazioni e delle iscrizioni nei principali centri universitari italiani. Se infatti tra l’anno accademico 2010/11 e il 2015/16 il numero degli studenti iscritti nelle Università italiane ha visto un andamento complessivamente decrescente, la tendenza ha poi subito un’inversione che ha fatto registrare nel 2023/24 circa 1,7 milioni di iscritti. A partire dal 2020/2021, inoltre, le province nelle quali si trovano Ccum hanno visto un aumento di circa il 3,2% del numero degli iscritti, quasi doppio rispetto a quello registrato nello stesso periodo dalla popolazione nazionale di iscritti (1,8%). Trend promettenti anche per quanto riguarda le immatricolazioni che con circa 310mila studenti nell’anno 2023/2024, hanno quasi raggiunto i livelli pre-Covid.
Bisleri: “Fondamentale incrementare il diritto allo studio”
“Il nostro valore non si esaurisce nell’offrire una soluzione residenziale di alta qualità, ma svolgiamo anche una funzione di ascensore sociale – dichiara Carla Bisleri, presidente della Conferenza dei Collegi Universitari di Merito –. Siamo convinti che il modello educativo che pratichiamo possa rappresentare un punto di riferimento per rinnovare la didattica e per incrementare il diritto allo studio. Consentire ai giovani l’eguaglianza delle opportunità e l’accesso agli studi universitari e ad una formazione qualificata e orientata al lavoro, sono sia un principio costituzionale, sia una leva per creare una società dinamica e con forte mobilità”.