Collaborazione verso l’efficienza. Il punto sulla logistica da GS1 Italy

GS1 Italy ha presentato grazie a un convegno in ambito Ecr Italia la terza edizione della ricerca sulla logistica in Italia, "Mappatura ed evoluzione dei flussi logistici nella filiera del largo consumo". Il lavoro ha visto il coinvolgimento di un gruppo di ricerca congiunto con il Politecnico di Milano e Liuc Università Cattaneo, realizzato attraverso interviste a 45 aziende di cui 12 distributori, 30 produttori e 3 operatori logistici. Le indagini precedenti si erano svolte nel 2010 e 2019, la considerazione sui grandi cambiamenti nel settore ha spinto a fare di nuovo il punto. La considerazione che emerge dai risultati: la collaborazione è ciò che porta all'efficienza: circa metà delle aziende coinvolte afferma di aver implementato progetti condivisi prima di tutto per migliorare l'efficacia del processo order-to-delivery. La collaborazione si sviluppa peer fasi successive e la più importante per garantire l'efficace collaborazione è quella iniziale di reciproca conoscenza. La logistica fotografata dalla ricerca di GS1 Italy, i trend La pandemia ha cambiato la geografia della logistica e creato nuovi ostacoli che hanno spinto a una complessiva razionalizzazione della rete. Il primo trend trasversale è stato quello della centralizzazione, non solo per i prodotti secchi ma anche sui freschi. I distributori hanno scelto di arretrare gli stock nei magazzini di fabbrica e centrali riducendo i depositi di secondo livello periferici e i transit point. L'assetto logistico tende a essere fatto di Cedi primari e secondari, così da dare flessibilità, ridondanza e resilienza alla rete. Il tasso di centralizzazione nel fresco è arrivato al 9!%, vicino al 92% dei prodotti secchi. I rappresentanti delle aziende e delle università intervenuti al convegno Le strategie di recupero di efficienza emerse dalla ricerca, in particolare nel processo order-to-delivery, sono: -Aumento della dimensione media degli ordini, +14% in dieci anni, con la conseguente crescita dell'incidenza delle unità di carico (Udc) intere in ingresso ai Cedi (+3%), che nel secco è arrivata al 79%. -Incremento di Udc intere con pallettizzazione ottimale (altezza tra 120 e 125 cm) per migliorare la saturazione volumetrica nei trasporti. -Riduzione nel numero medio di referenze gestite (-2%) -Livellamento temporale dei flussi di merce in ingresso ai Cedi, sia su base settimanale che mensile, -Estensione delle finestre di consegna anche nelle ore pomeridiane. Cresce l'outsourcing, pro e contro Per alleggerire la gestione e generare economie di scala le aziende di produzione hanno incrementato il ricorso all'outsourcing logistico. L'opzione può essere valida se opportunamente gestita, presenta infatti delle criticità: -I fornitori di servizi logistici tendono ad avere autonomia crescente nella definizione degli instradamenti e nella gestione operativa dei processi: questo può ridurre il controllo sui flussi e sulle prestazioni di servizio fornite alla gdo. -Le asimmetrie nella visibilità della supply chain da parte dei fornitori generano una distorsione nella misurazione del libello di servizio offerto e ricevuto. -La scarsa visibilità sulla domanda e l'incertezza congiunturale hanno generato un alto livello di stock nella rete, con impatto negativo sulla freschezza dei prodotti (soprattutto deperibili). Digitalizzazione e sostenibilità, luci e ombre Bruno Aceto, Ceo di GS1 Italy La digitalizzazione anche nella supply chain sta progressivamente aumentando, pur lentamente. Cresce anche l'adozione degli standard, come la trasmissione degli ordini in Edi (Electronic Data Interchange) che dal 34% è arrivata al 50%. Resta molto lavoro da fare per integrare i sistemi informativi tra fornitori e gdo e garantire maggior visibilità ai flussi logistici. "La digitalizzazione oggi è sostanzialmente Idi -dichiara Bruno Aceto, Ceo di GS1 Italy - ma il vero indice della capacità di gestione delle imprese è il dispatch advice, l'avviso di spedizione, e un sistema efficiente può solo essere digitalizzato. Un tema su cui riflettere". Aceto invita anche alla messa a terra reale dei progetti delle aziende, e questa ricerca mira proprio a offrire loro strumenti concreti per farlo. Anche le iniziative volte a migliorare la sostenibilità ambientale della supply chain continuano ad aumentare per numero e intensità. Gli ambiti sono quelli degli imballaggi, dei magazzini, dei trasporti stessi, in alcuni casi combinando sostenibilità ed efficienza logistica. Per esempio: ripensare gli imballaggi per aumentare il rendimento volumetrico e massimizzare la saturazione dei mezzi di trasporto. L'articolo Collaborazione verso l’efficienza. Il punto sulla logistica da GS1 Italy è un contenuto originale di Mark Up.

Mar 28, 2025 - 20:09
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Collaborazione verso l’efficienza. Il punto sulla logistica da GS1 Italy

GS1 Italy ha presentato grazie a un convegno in ambito Ecr Italia la terza edizione della ricerca sulla logistica in Italia, "Mappatura ed evoluzione dei flussi logistici nella filiera del largo consumo". Il lavoro ha visto il coinvolgimento di un gruppo di ricerca congiunto con il Politecnico di Milano e Liuc Università Cattaneo, realizzato attraverso interviste a 45 aziende di cui 12 distributori, 30 produttori e 3 operatori logistici. Le indagini precedenti si erano svolte nel 2010 e 2019, la considerazione sui grandi cambiamenti nel settore ha spinto a fare di nuovo il punto. La considerazione che emerge dai risultati: la collaborazione è ciò che porta all'efficienza: circa metà delle aziende coinvolte afferma di aver implementato progetti condivisi prima di tutto per migliorare l'efficacia del processo order-to-delivery. La collaborazione si sviluppa peer fasi successive e la più importante per garantire l'efficace collaborazione è quella iniziale di reciproca conoscenza.

La logistica fotografata dalla ricerca di GS1 Italy, i trend

La pandemia ha cambiato la geografia della logistica e creato nuovi ostacoli che hanno spinto a una complessiva razionalizzazione della rete. Il primo trend trasversale è stato quello della centralizzazione, non solo per i prodotti secchi ma anche sui freschi.

I distributori hanno scelto di arretrare gli stock nei magazzini di fabbrica e centrali riducendo i depositi di secondo livello periferici e i transit point. L'assetto logistico tende a essere fatto di Cedi primari e secondari, così da dare flessibilità, ridondanza e resilienza alla rete. Il tasso di centralizzazione nel fresco è arrivato al 9!%, vicino al 92% dei prodotti secchi.

logistica GS1 Italy
I rappresentanti delle aziende e delle università intervenuti al convegno

Le strategie di recupero di efficienza emerse dalla ricerca, in particolare nel processo order-to-delivery, sono:
-Aumento della dimensione media degli ordini, +14% in dieci anni, con la conseguente crescita dell'incidenza delle unità di carico (Udc) intere in ingresso ai Cedi (+3%), che nel secco è arrivata al 79%.
-Incremento di Udc intere con pallettizzazione ottimale (altezza tra 120 e 125 cm) per migliorare la saturazione volumetrica nei trasporti.
-Riduzione nel numero medio di referenze gestite (-2%)
-Livellamento temporale dei flussi di merce in ingresso ai Cedi, sia su base settimanale che mensile,
-Estensione delle finestre di consegna anche nelle ore pomeridiane.

Cresce l'outsourcing, pro e contro

Per alleggerire la gestione e generare economie di scala le aziende di produzione hanno incrementato il ricorso all'outsourcing logistico. L'opzione può essere valida se opportunamente gestita, presenta infatti delle criticità:
-I fornitori di servizi logistici tendono ad avere autonomia crescente nella definizione degli instradamenti e nella gestione operativa dei processi: questo può ridurre il controllo sui flussi e sulle prestazioni di servizio fornite alla gdo.
-Le asimmetrie nella visibilità della supply chain da parte dei fornitori generano una distorsione nella misurazione del libello di servizio offerto e ricevuto.
-La scarsa visibilità sulla domanda e l'incertezza congiunturale hanno generato un alto livello di stock nella rete, con impatto negativo sulla freschezza dei prodotti (soprattutto deperibili).

Digitalizzazione e sostenibilità, luci e ombre

logistica GS1 Italy
Bruno Aceto, Ceo di GS1 Italy

La digitalizzazione anche nella supply chain sta progressivamente aumentando, pur lentamente. Cresce anche l'adozione degli standard, come la trasmissione degli ordini in Edi (Electronic Data Interchange) che dal 34% è arrivata al 50%. Resta molto lavoro da fare per integrare i sistemi informativi tra fornitori e gdo e garantire maggior visibilità ai flussi logistici. "La digitalizzazione oggi è sostanzialmente Idi -dichiara Bruno Aceto, Ceo di GS1 Italy - ma il vero indice della capacità di gestione delle imprese è il dispatch advice, l'avviso di spedizione, e un sistema efficiente può solo essere digitalizzato. Un tema su cui riflettere". Aceto invita anche alla messa a terra reale dei progetti delle aziende, e questa ricerca mira proprio a offrire loro strumenti concreti per farlo.

Anche le iniziative volte a migliorare la sostenibilità ambientale della supply chain continuano ad aumentare per numero e intensità. Gli ambiti sono quelli degli imballaggi, dei magazzini, dei trasporti stessi, in alcuni casi combinando sostenibilità ed efficienza logistica. Per esempio: ripensare gli imballaggi per aumentare il rendimento volumetrico e massimizzare la saturazione dei mezzi di trasporto.

L'articolo Collaborazione verso l’efficienza. Il punto sulla logistica da GS1 Italy è un contenuto originale di Mark Up.