Chi perderà più peso tra Eli Lilly e Novo Nordisk?

La competizione tra produttori di farmaci per la perdita di peso si fa sempre più agguerrita. Ecco le strategie adottate dai due principali competitor, Eli Lilly e Novo Nordisk, per conquistare più clienti e scampare a eventuali dazi. Fatti, numeri e commenti

Mar 7, 2025 - 18:16
 0
Chi perderà più peso tra Eli Lilly e Novo Nordisk?

La competizione tra produttori di farmaci per la perdita di peso si fa sempre più agguerrita. Ecco le strategie adottate dai due principali competitor, Eli Lilly e Novo Nordisk, per conquistare più clienti e scampare a eventuali dazi. Fatti, numeri e commenti

 

Tra concorrenza crescente, un mercato in trasformazione e copie per supplire alle carenze, i produttori di farmaci per la perdita di peso non possono più contare solo su una forte richiesta. E quindi, in attesa di scoprire che posizione intende assumere l’amministrazione Trump nei loro confronti, ecco che va in scena la sfida a colpi di iniezioni.

Una sfida con tanti combattenti ma al momento dominata da due pesi massimi: Eli Lilly e Novo Nordisk. La prima, a fine febbraio, ha abbassato il prezzo di Zepbound e ampliato la gamma di dosi vendute online e la seconda, mercoledì scorso, l’ha imitata offrendo il suo Wegovy a un prezzo scontato ai pazienti che pagano in contanti.

Chi avrà la meglio?

UN MERCATO CHE FA GOLA

Con Wegovy e Ozempic, è stata la danese Novo Nordisk ad aprire la pista al successo dei farmaci (anti-diabete) per la perdita di peso, ma l’arrivo sul mercato di Zepbound della statunitense Eli Lilly ha cambiato gli equilibri. Con la previsione degli analisti che il settore potrebbe crescere fino a 100 miliardi di dollari entro il 2030, da lì in poi si sono moltiplicati i tentativi delle case farmaceutiche di produrre la versione migliore – oltre che la più remunerativa.

LA STRATEGIA DI ELI LILLY

Lo scorso agosto, per esempio, Eli Lilly, oltre alle dosi in penne autoiniettabili, ha iniziato a proporre anche una versione in fiale di tutte le versioni, tranne le più forti, di Zepbound, i cui prezzi di un mese di fornitura, acquistati direttamente sul sito dell’azienda, sono da poco stati ridotti di circa 50 dollari e adesso hanno un costo di 349 e 499 dollari.

Nel caso delle fiale da 499 dollari, Reuters riferisce che si tratta di quasi il 23% in meno rispetto ai 650 dollari che la casa farmaceutica fa pagare per gli autoiniettori del farmaco ai pazienti che sono assicurati ma non coperti dal farmaco. Patrik Jonsson, presidente di Eli Lilly per la salute cardiometabolica, ha dichiarato che più del 10% dei pazienti che iniziano a prendere Zepbound sono stati avviati alle fiale dal momento del lancio.

“Eli Lilly ha battuto il ferro finché è caldo e questa offerta è sicuramente un incentivo per coloro che stanno per terminare la loro fornitura di composti”, ha commentato Courtney Breen, analista di Bernstein.

LA STRATEGIA DI NOVO NORDISK

In risposta, anche Novo Nordisk ha dichiarato che inizierà a vendere Wegovy a 499 dollari al mese. Il farmaco sarà disponibile in penne di tutti i dosaggi per i pazienti non assicurati o per i pazienti idonei con assicurazione commerciale che non hanno copertura per i farmaci contro l’obesità attraverso il programma NovoCare Pharmacy.

La casa farmaceutica offrirà anche la consegna a domicilio del farmaco, che può costare ai pazienti più di 1.000 dollari al mese se non hanno una copertura assicurativa.

LE “ALTERNATIVE” AGLI ORIGINALI

Queste nuove offerte arrivano in un momento in cui le “farmacie di compounding” – ovvero autorizzate a vendere farmaci (non approvati dalla Food and Drug Administration e diversi dai generici) creati ad hoc per particolari esigenze di un paziente o, in questo caso, per supplire alla loro carenza – sono agli sgoccioli con il tempo concesso per produrre e vendere composti sostitutivi.

La Fda, infatti, ha rimosso Zepbound a dicembre e Wegovy a febbraio dalla lista di medicinali carenti e ha detto ai produttori di composti di cessare la vendita delle loro copie più economiche (231-330 dollari) nei prossimi mesi.

“Con la creazione di LillyDirect e NovoCare, sia Eli Lilly che Novo Nordisk cercano di eliminare le farmacie di compounding, che hanno assorbito una parte della notevole domanda dei loro prodotti”, ha dichiarato Evan Seigerman, analista di BMO.

I produttori di farmaci composti, guidati dal gruppo commerciale Outsourcing Facilities Association, hanno provato a lanciarsi in una battaglia contro la Fda per opporsi alla sua decisione ma proprio ieri un giudice federale ha respinto la loro richiesta di continuare a vendere copie di Zepbound. Rimane, invece, per il momento in sospeso una causa separata riguardo alle copie di Ozempic e Wegovy.

RISCHI E CONSEGUENZE DEI DAZI

Ma la danese Novo Nordisk potrebbe incontrare un altro ostacolo sulla sua strada: i dazi minacciati da Trump a partire da aprile anche per prodotti provenienti dall’Unione europea. Ricordando che l’azienda ha investito miliardi nella produzione statunitense (l’anno scorso ha annunciato un progetto da 4,1 miliardi di dollari in North Carolina), lo stesso amministratore delegato, Lars Fruergaard Jorgensen, ha dichiarato che Novo Nordisk non è “immune” ai dazi.

E dunque, si prepara a produrre di più su suolo statunitense, proprio come auspicato da Trump. Tuttavia, Jorgensen ha ricordato che nemmeno questo mette al riparo dalle difficoltà perché “anche quando le case farmaceutiche producono negli Stati Uniti, gli ingredienti dei farmaci provengono spesso dall’estero”.

“La categoria di farmaci di gran lunga più numerosa è quella dei farmaci generici – ha detto -. Se si impongono dazi su questi ultimi, è difficile che ciò non porti ad altre carenze di medicinali o ad un aumento dei prezzi in generale”.