Certificati: nuovo record storico sul mercato primario in Italia
Secondo i dati raccolti da ACEPI l’Associazione Italiana Certificati e Prodotti di Investimento, il mercato italiano dei certificati, nel primo trimestre del 2025, ha registrato un nuovo massimo storico nei volumi collocati, confermando il trend di crescita avviato nel 2022 e rafforzatosi nel corso del 2023. I volumi di collocamento sul mercato primario da parte... Leggi tutto

Secondo i dati raccolti da ACEPI l’Associazione Italiana Certificati e Prodotti di Investimento, il mercato italiano dei certificati, nel primo trimestre del 2025, ha registrato un nuovo massimo storico nei volumi collocati, confermando il trend di crescita avviato nel 2022 e rafforzatosi nel corso del 2023.
I volumi di collocamento sul mercato primario da parte degli emittenti associati (che rappresentano il 92% per quota di mercato) hanno raggiunto i 7.036 milioni di Euro, il migliore massimo storico, secondo solo al quarto trimestre 2023 che aveva toccato i 7.979 milioni di Euro, registrando un incremento del +33% rispetto al quarto trimestre 2024 e del +19% rispetto alla media annuale dello stesso anno.
Il numero di emissioni ha raggiunto i 538 prodotti, in crescita del 13% rispetto al trimestre precedente. Questo dato conferma il trend di crescita osservato negli ultimi 5 anni, durante i quali il numero medio di certificati collocati a trimestre è più che raddoppiato, passando da 208 nel 2020 a 447 nel 2024.
I certificati a capitale protetto continuano a rappresentare il 62% del totale collocato, un dato stabile rispetto agli ultimi 3 trimestri del 2024. All’interno di questa categoria, i prodotti Digital hanno raccolto il 66% del collocato, mentre gli Equity protection si attestano al 34%. Nei certificati a capitale condizionatamente protetto, che risalgono al 35%, dopo aver toccato nell’ultimo trimestre 2024 il minimo del 31%, la maggior parte delle emissioni si è concentrata sugli Express, certificati dotati di autocallability, pari al 41% del totale, seguiti dai Bonus con il 31% e dai Cash Collect con il 22%. Restano stabili le Credit Linked Notes, che confermano la propria presenza sul mercato italiano con una quota pari al 5%, in linea con quanto osservato nel 2023 e nel 2024.
Il rapporto tra prodotti a capitale protetto e condizionatamente protetto, che rappresenta un indicatore significativo della propensione al rischio da parte degli investitori, si attesta al 62% vs 35%: nonostante il clima geopolitico teso, gli investitori, nel trimestre precedente al “Liberation Day”, hanno accresciuto leggermente la loro propensione al rischio media. La crescita del collocato è giustificabile principalmente dall’effetto mercato: la liquidità generata dalle strutture scadute anticipatamente a fine 2024 è stata reinvestita nel primo trimestre di quest’anno, sempre in un clima risk-on, in strutture sia a capitale protetto che condizionatamente protetto, con una ricerca costante di un flusso cedolare (offerto da strutture come i Digital e gli Express) accompagnato da una protezione del capitale, incondizionata (per i primi) o condizionata al verificarsi di un evento (per i secondi).
Giovanna Zanotti, direttore scientifico di ACEPI, ha commentato: “I dati del primo trimestre confermano la forte crescita del mercato italiano dei certificati, sia in termini di volumi che di ampiezza dell’offerta dei prodotti. L’interesse crescente degli investitori in questa tipologia di strumenti testimonia la loro capacità di adattarsi a esigenze complesse in termini di generazione di rendimento e protezione del capitale. In questo contesto, ACEPI continuerà a promuovere un’informazione qualificata e trasparente per accompagnare con responsabilità lo sviluppo di questo segmento e per valorizzare ulteriormente il contributo dell’Associazione ad una cultura finanziaria più consapevole”.