C’è già una risposta americana a Kelly Doualla? Tempo da fantascienza a 13 anni…
Il mondo corre e non aspetta. Sono state ore particolarmente convulse per l’atletica italiana, visti i risultati strabilianti nel corso dei campionati italiani giovanili indoor di scena ad Ancona. In particolare, le prestazioni di Kelly Dualla (15 anni) e di Alessia Succo (16 anni) hanno destato scalpore. La lodigiana di Sant’Angelo, infatti, è andata a […]

Il mondo corre e non aspetta. Sono state ore particolarmente convulse per l’atletica italiana, visti i risultati strabilianti nel corso dei campionati italiani giovanili indoor di scena ad Ancona. In particolare, le prestazioni di Kelly Dualla (15 anni) e di Alessia Succo (16 anni) hanno destato scalpore.
La lodigiana di Sant’Angelo, infatti, è andata a migliorare il suo record europeo Under18 sui 60 metri, siglando il tempo di 7″19. Tradotto: solo Zaynab Dosso, bronzo mondiale indoor l’anno scorso, è stata in grado di fare meglio nel Bel Paese. Per non essere da meno, la torinese si è letteralmente mangiata i 60 ostacoli con lo strepitoso riscontro cronometrico di 8″07 (record mondiale Under18).
E così si è dovuto prendere atto di un movimento italiano in grande salute, che può lanciare il guanto di sfida a livello internazionale. A questo proposito, non si è fatto neanche in tempo a prendere atto di una Dualla a un centesimo dal primato mondiale Under18 di Shawnti Jackson, che a New York dei risultati impressionanti sono andati a cambiare il tutto.
Lisa Raye, nata nel gennaio del 2008, di Trinidad & Tobago, ha corso sui 60 metri in un incredibile 7″13, e quindi nuovo record mondiale nella categoria citata. Ma a destare ancor più impressione è quanto fatto dalla 13enne, sì avete capito bene, statunitense Melanie Doggett. Una classe 2011 giunta seconda nella gara in questione con 7″17.
Questo significa che l’azzurrina è quarta nelle liste mondiali U18, dopo aver fatto un pensierino a limite planetario giovanile. Chiaramente, tutti questi ragionamenti andranno ricalibrati sulle prospettive e sugli sviluppi che ci potranno essere sulle singole atlete. Di sicuro, la concorrenza c’è, questo è un dato assodato.