Castagna: “Banco Bpm è già il terzo polo. Con Anima secondi nel gestito in Italia”
“Il terzo polo c’è già e il Banco Bpm lo è diventato risalendo una classifica che lo metteva dietro molte banche italiane anche popolari”. Parole di Giuseppe Castagna, ceo di Banco Bpm, rilasciate sulle pagine de Il Corriere della Sera di ritorno dal roadshow tra le province del Nord. Una chiacchierata che ha toccato vari... Leggi tutto

“Il terzo polo c’è già e il Banco Bpm lo è diventato risalendo una classifica che lo metteva dietro molte banche italiane anche popolari”. Parole di Giuseppe Castagna, ceo di Banco Bpm, rilasciate sulle pagine de Il Corriere della Sera di ritorno dal roadshow tra le province del Nord.
Una chiacchierata che ha toccato vari temi, ma che si è concentrata soprattutto su alcuni risultati particolari: “Stiamo già diventando il maggior competitor di Intesa Sanpaolo, e con Anima siamo al secondo posto nel risparmio gestito in Italia” ha detto Castagna.
Un’operazione che è un po’ il completamento di un percorso iniziato lontano: “Quando abbiamo fuso Banco Popolare con Bpm dovevamo fare 30 miliardi di derisking per cui abbiamo venduto a malincuore, ma a ragion veduta, Aletti Gestielle e poi l’assicurazione; abbiamo insomma alienato pezzi che avevano valore per rimettere in equilibrio il capitale. Poi tre-quattro anni fa abbiamo ricostruito la nostra identità, riacquistando la bancassicurazione, stringendo una joint venture con Crédit Agricole sul Danni, tenendo il 100% del ramo Vita e posizionandoci con Numia come secondo player, tutto italiano, della monetica. Ci mancava l’asset management: siamo saliti dal 15% al 22% di Anima e poi l’abbiamo acquisita” ha aggiunto.
Parlando di terzo polo, si è toccato anche il tema del possibile progetto di nozze con Mps. “Dopo aver annunciato l’Opa su Anima, in concomitanza con il collocamento delle azioni Mps da parte del Mef, proprio per rinforzare il rapporto tra Anima e Siena abbiamo deciso di entrare nell’operazione. Noi siamo i primi distributori di prodotti Anima, Mps è il secondo: questa è la logica industriale cha abbiamo perseguito e su queste basi rimane il rapporto che vogliamo sviluppare con il Monte”.