Caso Lyft-FreeNow: l’arrivo in Europa del “disruptor” americano riuscirà a sconfiggere la lobby dei tassisti?

L’acquisizione di FreeNow rappresenta, per un operatore disruptive come Lyft, l’occasione di far accettare ai tassisti il nuovo campo di gioco “digitale” senza snaturarne la vocazione originaria. Riusciranno finalmente a uscire dall'ombra del monopolio cittadino? L'articolo Caso Lyft-FreeNow: l’arrivo in Europa del “disruptor” americano riuscirà a sconfiggere la lobby dei tassisti? proviene da Economyup.

Mag 8, 2025 - 11:21
 0
Caso Lyft-FreeNow: l’arrivo in Europa del “disruptor” americano riuscirà a sconfiggere la lobby dei tassisti?

L’analisi

Caso Lyft-FreeNow: l’arrivo in Europa del “disruptor” americano riuscirà a sconfiggere la lobby dei tassisti?



Indirizzo copiato

L’acquisizione di FreeNow rappresenta, per un operatore disruptive come Lyft, l’occasione di far accettare ai tassisti il nuovo campo di gioco “digitale” senza snaturarne la vocazione originaria. Riusciranno finalmente a uscire dall’ombra del monopolio cittadino?

Pubblicato il 8 mag 2025



Lyft acquisisce FreeNow: cosa succederà alla lobby dei tassisti
Lyft acquisisce FreeNow: cosa succederà alla lobby dei tassisti

Come già riportato su EconomyUp, Lyft ha annunciato l’acquisizione di FreeNow da BMW Group e Mercedes-Benz Mobility per circa 175 milioni di euro. Questa mossa strategica segna l’ingresso di Lyft nel mercato europeo della mobilità, aggiungendo circa 1 miliardo di euro di prenotazioni lorde annualizzate al suo bilancio. FreeNow, con la sua forte presenza in nove paesi europei e una rete di oltre 150.000 autisti, rappresenta un’opportunità significativa per Lyft di espandere la propria portata e diversificare i ricavi. L’acquisizione mira a combinare l’esperienza locale e le consolidate relazioni con i taxi di FreeNow con la tecnologia e l’approccio orientato al cliente di Lyft.

L’Importanza del canale “Taxi-First”

L’approccio “taxi-first” di FreeNow, dove circa il 90% delle prenotazioni lorde proviene dai servizi taxi, è un elemento chiave dell’acquisizione. È l’evidenza della forza dei “tassisti” come lobby ben consapevole del posizionamento leader nel loro mercato.

Questo modello differenzia FreeNow dai concorrenti come Uber e Bolt, che hanno una maggiore enfasi sui servizi di noleggio con conducente (Private Hire Vehicle – PHV). L’integrazione dei taxi tradizionali nella piattaforma permette a Lyft di entrare nel mercato europeo con una solida base di utenti e relazioni consolidate con gli operatori del settore. Invece di competere frontalmente con i taxi, Lyft li vede come partner strategici, un approccio che potrebbe facilitare l’ingresso in un mercato europeo frammentato e regolamentato.

Il contesto del mercato europeo dei taxi e del ride-hailing

Il mercato europeo dei taxi è un settore significativo, con stime di valore che raggiungono i 77,4 miliardi di dollari nel 2024 e proiezioni di crescita fino a 143,76 miliardi di dollari entro il 2032. Una caratteristica distintiva del mercato europeo dei taxi è la persistenza delle prenotazioni offline, che rappresentano ancora il 50-60% del totale. Questa situazione offre un’opportunità di crescita per le piattaforme di prenotazione online come FreeNow, man mano che la tendenza dei consumatori si sposta verso le app digitali. Mentre il mercato del ride-hailing in Europa è anch’esso in espansione, stimato a 19,44 miliardi di dollari nel 2024 con una previsione di raggiungere i 23,86 miliardi di dollari entro il 2029.

Il peso del servizio taxi per FreeNow e le relazioni con gli operatori del settore

Il servizio taxi è il nucleo del business di FreeNow, rappresentando la stragrande maggioranza delle sue prenotazioni lorde. FreeNow quindi si posiziona come un partner per la modernizzazione e la sostenibilità del settore taxi, promuovendo l’adozione di veicoli a basse emissioni e offrendo una piattaforma digitale efficiente per accedere a una vasta base di utenti. La piattaforma collabora attivamente con cooperative e flotte di taxi, facilitando la gestione e l’ottimizzazione delle operazioni. FreeNow ha anche dimostrato di poter agire in concerto con le rappresentanze dei tassisti su questioni di interesse comune, come la sicurezza degli autisti e la regolamentazione del settore come nel caso

L’approccio unico di FreeNow: l’advocacy congiunta

Da notare come, in alcuni scenari, FreeNow ha mostrato una capacità di collaborare con le associazioni di tassisti su temi condivisi. Un esempio rilevante è rappresentato dall’Irlanda, dove nel novembre 2024 FreeNow, insieme a Taxi Drivers Ireland e ad altri operatori di dispatch, ha inviato una lettera congiunta ai candidati alle elezioni generali. In questa comunicazione, veniva richiesto sostegno politico su questioni importanti quali la sicurezza degli autisti, l’incremento dei costi operativi, la gestione dell’IVA e, in particolare, si esprimeva opposizione alle proposte di deregolamentazione del settore promosse da altri operatori di mercato (nello specifico, Uber e Bolt).

Questa iniziativa evidenzia come FreeNow si sia posta strategicamente come un alleato del tradizionale settore taxi contro quelle che vengono percepite come minacce comuni, specialmente in mercati dove il suo servizio “Ride” è meno diffuso o assente. Attraverso un approccio collaborativo (“Siamo con l’industria, non al di sopra di essa”) e sostenendo pubblicamente l’importanza di “proteggere il modello di business dei Taxi”, FreeNow ha costruito una base di fiducia e fidelizzazione dei tassisti partner, distinguendosi da piattaforme considerate puramente disruptive. Questa strategia “flessibile” oltre che essere cruciale nella crescita del business, ha dimostrato ancora una volta il riconoscimento della forza reale della lobby dei tassisti.

La strategia di Lyft: la lobby dei tassisti come partner anziché come competitor

La strategia scelta da Lyft che si basa sulla visione dei tassisti come partner anziché come competitor è l’evidenza del riconoscimento della forza come lobby dei “driver con licenza”.

L’acquisizione di FreeNow rappresenta, per un operatore disruptive come Lyft, l’occasione di far accettare ai tassisti il nuovo campo di gioco “digitale” senza snaturarne la vocazione originaria e quindi evitando possibili frizioni e contromosse “aggressive” tipiche della categoria.

A quanto pare FreeNow è riuscita in questo intento diventando nel corso del tempo uno strumento di lavoro ben accettato, come dimostra il crescente uso dell’app in città storicamente critiche come Roma ad esempio.

Molto probabilmente stiamo assistendo alla prima fase del rinnovamento del comparto in Europa, in cui i tassisti sono scesi nell’area comune delle piattaforme digitali all’interno di un processo che crescerà fino ad aggredire quel 50-60% di prenotazioni offline “resistente”.

Ci sarà da scommettere se l’approccio ibrido e flessibile come quello di Lyft permetterà nel tempo, favorita anche dal ricambio generazionale, la modernizzazione di una categoria che ha ancora nel suo interno anime che vogliono restare nella zona d’ombra del monopolio cittadino.

L'articolo Caso Lyft-FreeNow: l’arrivo in Europa del “disruptor” americano riuscirà a sconfiggere la lobby dei tassisti? proviene da Economyup.