Capsule con collegamento Bluetooth per monitorare l’intestino
Dispositivi ingeribili intelligenti per la diagnosi e la prevenzione delle malattie infiammatorie dell'intestino L'articolo Capsule con collegamento Bluetooth per monitorare l’intestino sembra essere il primo su Galileo.

Immaginate di ingerire una pillola che, viaggiando silenziosamente nel vostro intestino, sia in grado di rilevare problemi prima ancora che i sintomi compaiano, inviando dati in tempo reale al vostro smartphone. Non è fantascienza, ma la realtà delle capsule ingeribili intelligenti, l’ultima frontiera nella diagnosi e prevenzione delle malattie gastrointestinali. È il risultato del team del professor Reza Ghodssi dell’UMD MATRIX Lab presso l’Università del Maryland, specializzato in micro e nanoingegneria, come racconta una ricerca pubblicata recentemente sulla rivista Microsystems & Nanoengineering.
La salute del nostro intestino è a rischio
I numeri parlano chiaro: In Italia, il 40% della popolazione soffre di disturbi gastrointestinali, spesso legati a ritmi di vita frenetici e abitudini alimentari scorrette. Secondo l’American Cancer Society, poi, entro il 2030 il tumore del colon-retto potrebbe diventare la prima causa di morte per cancro tra i minori di 50 anni, mentre le malattie infiammatorie croniche dell’intestino (MICI), come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa, sono in costante aumento. Queste patologie sono spesso associate al fenomeno del leaky gut (intestino permeabile), in cui la barriera intestinale si deteriora. Tuttavia, gli attuali strumenti diagnostici gastrointestinali non permettono di monitorare in modo non invasivo l’integrità della mucosa oltre l’esofago, né esistono metodologie per caratterizzarne la dilatazione in vivo.
La tecnologia per prevenzione e diagnosi
Attualmente sono disponibili capsule dotate di telecamere, come la PillCam, che permettono di visualizzare i tessuti intestinali senza procedure invasive. Tuttavia, queste tecnologie si limitano a essere “occhi elettronici”, incapaci di valutare la progressione delle MICI o lo stato funzionale della mucosa. Le capsule sviluppate dal team di Ghodssi possono colmare queste lacune. Grazie a sensori avanzati, riescono a eseguire misurazioni continue di parametri cruciali come la resistenza elettrica dei tessuti e valutare la permeabilità della mucosa lungo l’intero tratto gastrointestinale, trasmettendo i dati in tempo reale via Bluetooth. Inoltre, queste capsule possono essere ‘personalizzate’ con sensori per rilevare biomarcatori di specifiche patologie. Uno degli obiettivi a lungo termine è lo sviluppo di uno screening preventivo per i pazienti a rischio di adenocarcinoma pancreatico. “Questa tecnologia rappresenta un significativo passo avanti nella diagnostica gastrointestinale”, spiega Ghodssi. “La possibilità di monitorare continuamente e in modo non invasivo l’integrità della barriera mucosale potrebbe rivoluzionare la diagnosi e la gestione delle malattie infiammatorie dell’intestino. Comprendere il funzionamento del proprio corpo permette di prevenire le malattie prima che si manifestino.”
Verso un futuro di medicina personalizzata
Ma la ricerca non si ferma qui. Lo stesso gruppo ha sviluppato una seconda versione di capsule, questa volta dedicate alla somministrazione mirata di farmaci. Attivate magneticamente, grazie a microaghi dissolvibili, rilasciano il principio attivo esattamente dove serve, in meno di tre secondi, come racconta uno studio su Device. Un progresso enorme per chi soffre di malattie croniche. Farmaci come l’insulina, che normalmente non riescono a superare la barriera intestinale, potranno auguratamente essere assunti per via orale, con minori effetti collaterali e maggiore efficacia.
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