Canzonieri (Nextalia) con Digit’Ed fa la guerra al Sole 24 ore: imbarazzo in Confindustria (e non solo)
Che cosa succede fra Digit'Ed (Nextalia) e gruppo Sole 24 ore? Fatti, numeri, approfondimenti e indiscrezioni

Che cosa succede fra Digit’Ed (Nextalia) e gruppo Sole 24 ore? Fatti, numeri, approfondimenti e indiscrezioni
“Missione compiuta! Negli ultimi 3 anni sono migliorati tutti i KPI: ricavi cresciuti del 2%, ebitda reported più che raddoppiato (€11,3 mln vs €29 mln), il risultato netto cresciuto del 143% (- €21 mln vs +€9,1 mln), patrimonio netto più che raddoppiato (€13,9 milioni vs €32,5 mln), PFN migliorata del 90% (€ -63,8 mln vs €-6,5 milioni), rendendoci così un Gruppo più solido e indipendente. Sono fiera di poter affermare che nonostante un contesto complicato a livello macroeconomico per il settore dell’editoria abbiamo ottenuto risultati importanti grazie al contributo di OGNI parte dell’azienda.” A scriverlo sul proprio profilo LinkedIn è Mirja Cartia d’Asero, l’amministratrice delegata del Sole 24 Ore che auto-approva, non senza entusiasmo, il proprio operato alla guida del gruppo editoriale controllato da Confindustria.
COSA NASCONDE QUEL POST VITTORIOSO SU LINKEDIN
Insomma, tutto bene quel che finisce bene (specie considerata la situazione di partenza). Non proprio. Scrive infatti Lettera43 di Paolo Madron: “Mirja Cartia d’Asero, l’amministratrice delegata del Sole24Ore che con un enfatico post su Linkedin ha esaltato i risultati del suo mandato […] lascia anche dietro di sé uno strascico di polemiche e questioni aperte, in primis il mancato accantonamento sulla richiesta di 68 milioni di indennizzo portata avanti dalla Digit’ed di Francesco Canzonieri sul tema formazione. Un episodio che ha sollevato le critiche del collegio sindacale, sfociate in una lettera inviata alla Consob. Ma soprattutto il mal di pancia del presidente, Edoardo Garrone, che si è chiamato fuori dalla maggioranza del consiglio di amministrazione che il 19 marzo ha approvato il bilancio dell’esercizio 2024″.
IL PASTICCIO DEL SOLE NEL SETTORE DELLA FORMAZIONE
Si fa riferimento al pasticciaccio che il gruppo afferente a Confindustria ha combinato uscendo – per poi rientrarvi repentinamente – dal mondo della formazione. Un giro di valzer finito in carte bollate e loghi contesi. La vicenda era stata raccontata con dovizia di particolari su Start Magazine qua. E soprattutto aveva dato origine a una serie di banner e copy imbarazzanti del calibro “solo se c’è scritto Sole è la scuola de Il Sole24Ore” che ben facevano capire a che livello di psicodramma fosse arrivata la contesa tra il gruppo di Confindustria e Digit’ed (gruppo Nextalia) di Francesco Canzonieri che dal luglio del 2023 ha acquisito le attività di formazione un tempo del Sole (24 ore Business school) e pure una causa da oltre 60 milioni di euro che la vecchia acquirente del ramo formazione, Palamon, aveva intentato al Sole 24 Ore per essere appunto tornata sul mercato con una nuova società, Sole 24 Ore Formazione, avviata con il gruppo Multiversity posseduto dal fondo inglese Cvc e guidato dall’ex manager di Google e già nel cda del Sole, Fabio Vaccarono. Da qui i problemi nel recente cda del gruppo confindustriale riportati da L43: a fronte della richiesta di indennizzo nulla è stato accantonato a bilancio, come pure sarebbe prassi ogni qual volta ci si trova esposti a un potenziale rischio economico.
C’E’ UN PIZZICO DI CONFINDUSTRIA IN NEXTALIA
Il fatto che tra gli azionisti del fondo di Canzonieri, dal capitale sociale di un milione e 35mila euro, figuri anche Confindustria, con una quota azionaria per la verità molto piccola, 5mila azioni pari a 5mila euro (gli altri soci, tolti di 800mila euro della Canzonieri Holding, sono Intesa Sanpaolo con 145mila euro, Unipolsai con 50mila, Istituto Atesino di sviluppo con 10mila, stessa quota di H14, Enpam e altri) non ha dunque distolto il banchiere dal proposito di portare avanti la causa nei confronti del Sole 24 Ore che, col suo dietrofront, potrebbe causare più di qualche confusione nella platea di studenti potenzialmente interessati a seguire quei corsi che si ritrovano con due scuole dal nome affine: la 24 Ore Business School (un tempo del quotidiano economico-finanziario e oggi di Digit’Ed) e Sole 24 Ore Formazione di Confindustria. Sarà un giudice a stabilire la rilevanza civilistica delle condotte del gruppo legato a Confindustria.
GLI IMBARAZZI IN CONFINDUSTRIA E TRA ALTRI SOCI DI NEXTALIA
L’imbarazzo della confederazione degli industriali per una vicenda che la vede al centro di una contesa tra il suo gruppo Sole 24 ore e una società fondata e di cui è azionista come Nextalia (che controlla Digit’ed) è palpabile nei corridoi dell’associazione presieduta da Emanuele Orsini. Tanto che nell’advisory board di Nextalia c’è anche una personalità di spicco del mondo confindustriale come Emma Marcegaglia. In ambienti della confederazione (e anche in qualche altro socio di peso di Nextalia) si bisbiglia di una certa perplessità su alcuni aspetti dell’attivismo vulcanico e grintoso di Canzonieri.
QUALCHE NUMERO SUL FONDO DI CANZONIERI
Ma il banchiere e capo azienda può mostrare conti di tutto rispetto: come emerge da una visura camerale, Nextalia al 31 dicembre di due anni fa (2023) aveva un utile al lordo delle imposte di 5.601.780 euro in crescita rispetto ai 4.398.039 di fine 2022 e un utile netto di 3.960.979 in aumento rispetto ai 3.027.728 dell’anno precedente.