Calciatore deride la polizia e insulta Meloni e Salvini sui social. La società lo caccia. Arrivano le scuse: «Non volevo offendere» – Il video
La clip del 27enne Domingue Ibii Ngwang è diventata virale ed è stata rilanciata dal leader della Lega. Ora, dopo l'esclusione dal club, arrivano le scuse del camerunense L'articolo Calciatore deride la polizia e insulta Meloni e Salvini sui social. La società lo caccia. Arrivano le scuse: «Non volevo offendere» – Il video proviene da Open.

Alla fine sono arrivate le scuse di Domingue Ibii Ngwang, attaccante camerunense di 27 anni in forza alla Cluentina Calcio, squadra marchigiana, che in un filmato sui social, davanti alla questura di Macerata si lascia andare a frasi provocatorie e offensive nei confronti del vicepremier Matteo Salvini e della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il video è stato rilanciato sui social proprio dal leader della Lega, accompagnato da un commento secco: «Ci mancava questo idiota». Da lì, la diffusione è diventata incontrollabile.
Le scuse del calciatore della squadra marchigiana
«Non volevo offendere l’Italia e gli italiani che mi hanno accolto con solidarietà e amicizia – scrive in una nota diffusa oggi -, nè il ministro Salvini e la presidente Meloni e né la polizia». E aggiunge: «Posso solo sperare che il comportamento onesto e leale che da sempre mi contraddistingue riesca a cancellare tutto ciò che di brutto ho espresso nel video». Ibii Ngwang, cacciato ora dalla società calcistica in cui militava e denunciato per vilipendio si dice «profondamente rammaricato per le conseguenze provocate dalle mie dichiarazioni espresse nel video che, purtroppo, è stato diffuso nella rete con una eco che non mi aspettavo. Le mie parole sono il frutto, ingenuo di una serata di festa trascorsa in allegria insieme ad amicia sia italiani che stranieri in cui ci siamo lasciati andare un po’ troppo. In realtà non volevo offendere nessuno». E aggiunge «ho commesso una gravissima ingenuità citando il brano di un artista rap, la mia unica intenzione era quella di ribaltare i luoghi comuni secondo i quali noi immigrati viviamo qui a sbafo, senza pagare godendo solamente di benefici: non è così – assicura – e, chi mi conosce, sa che la mia storia personale è lontana anni luce da uno stile di vita parassitario».
Le offese
Nella clip in questione, Ngwang appare con cappuccio alzato, cappellino e occhiali scuri. Alle sue spalle due volanti della polizia. «Salvini, vedi questa macchina? Io la vendo a 50 centesimi», dice, indicando un’auto della polizia parcheggiata davanti alla questura. Poi le allusioni sessiste rivolte a Meloni e alla sua famiglia: «Melò, ho saputo che hai una bella figlia… io sono negro, bello figo, con mio fratello bello figo». Fino a una serie di affermazioni provocatorie e volgari: «Mangiamo gratis, dormiamo gratis, non paghiamo l’affitto e poi sco**** le ragazze italiane».
La reazione della Cluentina
La reazione della Cluentina è stata immediata e netta. La società ha preso le distanze, parlando in una nota ufficiale di contenuti «gravemente lesivi» della propria reputazione e comunicando la rescissione immediata del contratto con il calciatore. «Ci dissociamo totalmente e ci riserviamo di tutelare l’immagine della nostra società nelle sedi competenti». Ancora più duro il presidente del club, Massimiliano Marcolini, che si è definito «scandalizzato» e ha sottolineato che quanto accaduto è incompatibile con i valori della società: «Sono sbigottito. Il nostro tesserato ha agito in modo inaccettabile. Risolveremo il rapporto all’istante e stiamo valutando anche una querela per danno d’immagine». Ma la vicenda ha rapidamente superato i confini sportivi. Dura la condanna anche da parte delle istituzioni locali. Luca Buldorini, vicepresidente della Provincia e dirigente della Lega, ha parlato di «deriva che non può essere ignorata».
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