Buono spesa da 50 euro a chi non sciopera, l’iniziativa che fa infuriare i sindacati

50 euro in buoni spesa a tutti i 29 dipendenti che non hanno preso parte allo sciopero dei metalmeccanici del 28 marzo: la decisione presa a Padova scatena un caso nazionale

Apr 3, 2025 - 15:43
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Buono spesa da 50 euro a chi non sciopera, l’iniziativa che fa infuriare i sindacati

L’articolo 40 della Costituzione italiana garantisce il diritto allo sciopero, ma in un Paese spesso controverso come l’Italia chi non esercita i propri diritti viene premiato. È successo a Padova dove una zincheria ha pensato di concedere un buono spesa da 50 euro ai suoi 29 operari, su un totale di 60, che hanno deciso di andare a lavorare lo scorso 28 marzo malgrado lo sciopero indetto da Fiom, Fim e Uilm per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. L’iniziativa, neanche a dirlo, non è piaciuta affatto alle sigle sindacali che hanno protestato con una tale veemenza da spingere la zincheria a ritrattare la propria decisione.

Buoni spesa per chi non sciopera

La Mita Spa di Conselve, questo il nome della zincheria protagonista dell’episodio di Padova, aveva deciso di concedere un buono spesa da 50 euro ai propri dipendenti non aderenti allo sciopero come forma di ringraziamento per aver compreso le esigenze dell’azienda. Proprio nel periodo di fermo dei lavoratori dello scorso 28 marzo, infatti, la zincheria godeva di commesse molto importanti per il proprio bilancio, con la giornata di sciopero che, se totale, avrebbe comportato dei ritardi nel piano di consegne.

In virtù dello spirito comprensivo mostrato dai propri lavoratori, martedì 1 aprile il vertice amministrativo dell’azienda aveva diffuso una comunicazione nella quale dava informazione della concessione del bonus.

“L’azienda intende ringraziarvi per la scelta di essere presenti al lavoro nella giornata di venerdì 28 marzo 2025 – si legge nel comunicato – contribuendo alla continuità operativa e al rispetto degli impegni presi con i clienti. A testimonianza dell’apprezzamento per il senso di responsabilità dimostrato in questo momento delicato, vi informiamo che vi è stato riconosciuto un buono spesa del valore di 50 euro”.

Un ipotetico pesce d’aprile che, però, non si è rivelato tale. Le successive polemiche da parte dei sindacati hanno obbligato la Mita Spa di Conselve a fare un passo indietro.

Il precedente pericoloso da scongiurare

Malgrado il dietro front fatto dalla zincheria, quanto avvenuto potrebbe rappresentare per le forze sindacali un pericoloso precedente per il mondo del lavoro. Far passare il messaggio che chi non aderisce a uno sciopero viene per questo premiato dal datore di lavoro, potrebbe infatti creare la strada a un insieme di incentivi contro le assenze per protesta dei lavoratori che manderebbe in crisi l’intero sistema a tutela dei diritti degli stessi. Tale aspetto è valido sempre, ma lo è ancor di più in un Paese come l’Italia dove gli stipendi dei lavoratori sono tra i più bassi d’Europa.

“È intollerabile – ha detto il segretario generale dei metalmeccanici della Uil, Rocco Palombella – Invitiamo i lavoratori di Mita a rifiutare questa umiliazione e a lottare per il rinnovo del contratto, che restituisce dignità a tutti i lavoratori. Ci aspettiamo anche da Federmeccanica un provvedimento urgente di condanna ed espulsione di Mita”.

Questo il sentimento comune delle diverse sigle sindacali che si sono espresse sul caso, tutte concordi che premiare chi non partecipa agli scioperi volti a tutelare e migliorare la propria condizione lavorativa rappresenti un modo per non rispettare la Costituzione e offendere chi ne segue i dettami.