Bologna, fa il record di multe sulla corsia preferenziale, viene assolto perché rifugiato ucraino. Annullate sanzioni per 5mila euro
Lui, giardiniere, ha percorso più volte la stessa strada per andare a lavoro, accumulando ben 50 multe. Il ricorso al giudice di pace e la sentenza che lo scagiona L'articolo Bologna, fa il record di multe sulla corsia preferenziale, viene assolto perché rifugiato ucraino. Annullate sanzioni per 5mila euro proviene da Open.

Si è preso ben cinquanta multe in meno di quattro mesi, tutte perché aveva percorso, senza saperlo, le corsie preferenziali nel bolognese. Ha perciò accumulato quasi 5mila euro di sanzioni (per la precisione 4.750 euro) ma fortunatamente il giudice ha deciso di annullarle. Il perché è presto detto: lui, rifugiato ucraino, scappato dalla guerra e arrivato in Italia con un permesso di soggiorno per protezione sussidiaria, non sapeva che stava violando la normativa del codice stradale. Il giudice di pace di Bologna ha deciso di annullare le multe riconoscendo «l’incolpevole ignoranza» dell’uomo, giardiniere in zona.
«Non ha agito con dolo»
Tra ottobre e gennaio il rifugiato per raggiungere il posto di lavoro, ha attraversato più volte alcune preferenziali del capoluogo emiliano. Non parla italiano, non comprende la segnaletica stradale e le sanzioni si sono accumulate man mano, tra l’altro nelle stesse vie. Assistito dall’avvocato Jacopo Mannini, ha presentato ricorso al giudice di pace, chiedendo l’annullamento. «Trovandosi da pochi anni in Italia – si legge nella sentenza del giudice di pace Simona Santini -, non parla la lingua italiana e ben si può comprendere come, a causa delle barriere linguistiche e culturali, abbia avuto difficoltà a comprendere la segnaletica stradale che indica la presenza di un tratto di corsia preferenziale. Quindi chiaro è che il ricorrente non abbia agito con dolo, ma per errore in buona fede e con scarsa conoscenza della lingua e delle norme locali, aggravata dalla condizione di vulnerabilità che caratterizza il suo status».
«È agevole comprendere l’assoluta buona fede del trasgressore e le ripetute percorrenze di corsie preferenziali non manifestano la coscienza e la volontà di porsi in contrasto con l’ordinamento», aggiunge la giudice. Infine, «è evidente la sproporzione fra la gravità delle infrazioni e l’ammontare complessivo delle sanzioni, che risulta particolarmente oneroso per il ricorrente, il quale versa in condizioni economiche precarie e beneficia di protezione internazionale».
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