Bitcoin: trader esperti ancora cauti
Il sentiment molto positivo è limitato ai nuovi arrivati, mentre gli altri sono decisamente ancora in fase di attesa.


Nei giorni scorsi, l’indice RSI giornaliero di Bitcoin è salito sopra i 70 punti, ovvero in zona di iper-comprato.
Se però questo è vero per gli ultimi arrivati, le cose cambiano se si analizza il comportamento dei trader più esperti.
È quanto emerge da una recente analisi di Glassnode, che rivela come solo gli ultimi arrivati, e coloro che stanno prendendo profitto, sono particolarmente attivi in questo periodo.
La nuova fase del prezzo di Bitcoin (BTC)
La correzione del prezzo di Bitcoin, seguita al boom di fine 2024 innescato dalla vittoria elettorale di Donald Trump, è oramai finita.
Era iniziata tra fine gennaio ed inizio febbraio, ed è andata avanti per più di due mesi, fino alla metà di aprile.
A partire però dal 21 di aprile c’è stato un forte e veloce rimbalzo, che di fatto ha chiuso la fase di correzione.
In teoria da fine aprile sembrerebbe essere iniziata una nuova fase ascendente, ma Glassnode fa notare che occorre invece molta più cautela in questo tipo di giudizi.
Infatti ad essersi ripresi sono solamente gli acquisti dei trader inesperti, e di quelli alla ricerca di profitti di breve termine, mentre non c’è ancora stato un incremento degli acquisti da parte degli holder o dei trader più esperti.
L’anticipo di un nuovo rally di Bitcoin?
L’ipotesi che circola è che la risalita del prezzo di BTC iniziata a fine aprile sia un po’ in anticipo sul corso del naturale trend di Bitcoin negli anni post-elezioni.
C’è in particolare un elemento che supporta questa ipotesi, ovvero la forte e veloce risalita del sentiment.
L’indice fear&greed di CMC è passato dalla forte paura di metà aprile al forte entusiasmo della scorsa settimana, praticamente invertendosi nel giro di sole tre settimane.
Questo indica chiaramente che ci sono in atto forti movimenti emotivi, e collima con ciò che ha scoperto Glassnode, ovvero che i protagonisti dell’attuale momento sono i trader meno esperti (quelli che si fanno più condizionare dalle emozioni).
Il fatto che i trader più esperti invece siano ancora cauti fa presupporre che in teoria potrebbe ancora esserci spazio per un’ulteriore correzione, anche se il quadro macro-economico e finanziario sembra attualmente puntare nell’altra direzione, perlomeno a medio-breve termine.
La bull run di Bitcoin
Glassnode scrive:
“BTC: la mappatura dell’offerta mostra una forza sostenuta della nuova domanda. L’RSI dei nuovi acquirenti si è mantenuto a 100 per tutta la settimana”.
Questo sentiment così positivo è dovuto molto probabilmente all’attesa per la ripartenza della bullrun, che però per altri versi sembra essere troppo in anticipo rispetto al classico trend del prezzo di Bitcoin.
Infatti l’attività degli investitori più esperti è risultata essere molto più limitata, cosa che può suggerire un consolidamento o un calo del prezzo di Bitcoin.
Dato che in genere i trader meno esperti si sbagliano, mentre quelli più esperti hanno maggiori probabilità di essere nel giusto, forse bisognerà attendere ancora un po’ prima della reale ripartenza della bullrun.
Un eccesso di sentiment positivo ha portato ad un rimbalzo molto ampio e veloce, ma forse troppo veloce.
La debolezza del dollaro
Ha sicuramente anche aiutato la debolezza del dollaro.
Il Dollar Index (DXY) da metà gennaio era sceso da quasi 110 punti a meno di 99, toccati il 21 di aprile, ma in seguito ha fatto registrare un rimbalzo fino ad oltre 101 punti.
Sebbene il livello attuale sia molto più in basso rispetto a quello di gennaio – cosa che ha aiutato il rimbalzo di Bitcoin – il rimbalzo degli ultimi giorni ne ha probabilmente frenato lo slancio.
A questo punto, qualora il Dollar Index rimanesse sugli attuali livelli, o addirittura salisse ancora, c’è da attendersi un po’ di sofferenza per BTC.
Il rimbalzo di DXY però potrebbe anche essere giunto al termine, ed in tal caso, qualora riprendesse il trend discendente, potrebbe riprendere anche la risalita di BTC.
Le tempistiche
Qualcosa di vagamente simile accadde anche nel 2017.
Anche all’epoca vi fu un primo rimbalzo a partire da fine aprile, anche se su livelli di prezzo molto più bassi e con percentuali di crescita molto più elevate, ma si dovette attendere la seconda metà di maggio per la prosecuzione della bullrun.
Poi, a dire il vero, tra la seconda metà di giugno e la seconda metà di luglio, vi fu un periodo di consolidamento, seguito però ad agosto da una nuova breve impennata.
A settembre poi ci fu una vera e propria correzione, seguita ad ottobre da una bolla speculativa durata tre mesi, e poi scoppiata con l’inizio di un profondo bear-market durato circa dodici mesi.
Non è assolutamente detto che tali tempistiche si ripetano anche quest’anno, ma in entrambi i casi si tratta del primo anno di Trump alla Casa Bianca dopo aver vinto le elezioni.
Inoltre anche per quanto riguarda i mercati finanziari tradizionali l’ipotesi che circola è quella di un buon 2025, seguito magari da uno o due anni di bear-market.
In altre parole, anche se dovesse ripartire una bullrun non c’è da aspettarsi che tutto salga per mesi senza mai correggere e consolidare. Inoltre c’è comunque sempre il rischio che si gonfi una bolla, e che poi questa finisca inevitabilmente per scoppiare.