Beko: ora le assemblee, poi l’intesa: "Abbiamo ottenuto il massimo"

Per Siena garanzie su acquisizione e rilancio del sito, incentivi alle uscite volontarie e ammortizzatori sociali

Apr 10, 2025 - 05:50
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Beko: ora le assemblee, poi l’intesa: "Abbiamo ottenuto il massimo"

Dopo undici ore di trattativa al tavolo ministeriale e una notte insonne, i sindacati territoriali arrivano al presidio fisso davanti ai cancelli della Beko in viale Toselli accolti con abbracci e strette di mano dai 299 lavoratori. Nella riunione a Palazzo Piacentini infatti sono state accolte quasi tutte le istanze del sito produttivo di Siena: il Governo, attraverso il sottosegretario Fausta Bergamotto, ha garantito l’impegno di Invitalia in accordo con il Comune per l’acquisizione dello stabilimento e la ricerca (anche attraverso l’advisor Sernet spa) di un nuovo investitore, in grado di rilanciare l’attività produttiva. Al contempo Beko Europe, sebbene abbia ribadito la fine della produzione il 31 dicembre di quest’anno, manterrà i 299 lavoratori a libro paga fino al 2027. In altre parole, verrà attivata la cassa integrazione in deroga a zero ore, come formalizzato dal ministro Adolfo Urso ieri nel question time alla Camera su interrogazione del parlamentare senese Francesco Michelotti (FdI). Previsti inoltre incentivi alla non opposizione al licenziamento volontario di 90mila euro lordi fino al 30 novembre. Oltre questa data, l’incentivo scenderà a 60mila euro lordi fino al 31 dicembre 2027.

Massimo Martini, segretario Uilm di Siena, commenta: "Quella a Roma è stata una riunione-fiume. Siena all’inizio era in una posizione marginale al tavolo ministeriale, poi ha ottenuto una forte attenzione dal Governo e anche dall’azienda, che ha cercato di venire incontro alle nostre richieste. Il 31 dicembre finirà la produzione, ma Beko andrà via da Siena solo nel 2027". E ancora: "Al momento non abbiamo contezza di chi sarà il nuovo soggetto industriale che rilancerà il sito di viale Toselli – aggiunge Martini –, ma siamo riusciti ad avere la garanzia dell’acquisizione dell’immobile o, in alternativa della Duccio Immobiliare, e del rilancio dell’attività produttiva. Ci sono poi gli incentivi alle uscite volontarie e, cosa importante, abbiamo ottenuto l’integrazione salariale alla cassa integrazione sotto forma di una tantum da 15mila euro lordi per lavoratore fino alla fine del 2026. Insomma, abbiamo ottenuto il massimo che si poteva".

Daniela Miniero, segretaria Fiom Cgil di Siena, non usa mezzi termini: "Si poteva fare di più, ma il risultato incassato è stato il migliore possibile in quel contesto. Siamo riusciti a far mettere nero su bianco l’impegno del Governo ad acquisire lo stabilimento, mentre prima si parlava solo di fare delle valutazioni – afferma Miniero –. Lo stabilimento sarà acquisito nel più breve tempo possibile, ci sono delle due diligence da svolgere e quindi non abbiamo ancora una data, ma spero che entro la fine dell’anno si concretizzi tutto". E sul fronte della reindustrializzazione: "Avevamo chiesto di mantenere in costanza di lavoro i 299 dipendenti, ma non siamo riusciti a ottenerlo, quindi il 31 dicembre 2027 ci sarà la cessazione del rapporto di lavoro con Beko, ma – evidenzia la leader della Fiom – se entro settembre di quell’anno non dovesse esserci un nuovo investitore, ci sarà una riapertura del tavolo per valutare nuove strategie".

Sorride Giuseppe Cesarano, segretario Fim Cisl di Siena: "Sono soddisfatto dei risultati ottenuti: dall’incentivo alle uscite volontarie all’integrazione alla cassa integrazione. Ora inizia la vera sfida, che sarà duplice: sul piano politico con l’acquisizione del sito da parte di Invitalia con il Comune; sul piano territoriale attraverso le politiche attive del lavoro. Proporrò un tavolo con Confindustra per l’analisi dei fabbisogni del territorio".