Baykar, tutto sull’azienda turca che si è alleata con Leonardo
Leonardo ha siglato MoU con Baykar per la creazione di una joint venture per i sistemi aerei senza pilota (unmanned). Numeri e business dell'azienda turca guidata da Selçuk Bayraktar, genero del presidente Erdogan.

Leonardo ha siglato MoU con Baykar per la creazione di una joint venture per i sistemi aerei senza pilota (unmanned). Numeri e business dell’azienda turca guidata da Selçuk Bayraktar, genero del presidente Erdogan.
Leonardo e Baykar si alleano sui droni.
Oggi il colosso italiano della difesa e aerospazio e l’azienda turca dei droni hanno siglato un Memorandum of Understanding (MoU) per dar vita a una joint-venture, con sede in Italia, dedicata alla progettazione, sviluppo, produzione e manutenzione di sistemi aerei senza pilota.
L’accordo si basa su forti sinergie e complementarità industriali relative a: piattaforma unmanned con ampia gamma di prodotti (Baykar), sistemi di missione, payload e certificazione (Leonardo), spiega una nota congiunta. D’altronde dell’intesa su “sinergie industriali nell’ambito delle tecnologie unmanned” si vocifera da tempo, con la conferma a fine gennaio da Roberto Cingolani, ad di Leonardo, a seguito della visita alla struttura turca di Baykar per incontrare la dirigenza e vedere così da vicino la linea di droni dell’azienda turca.
Dopo l’ingresso nella ligure Piaggio Aerospace lo scorso dicembre, Baykar – leader globali nella produzione di droni basati sull’intelligenza artificiale di cui è comproprietario Selçuk Bayraktar, genero del presidente turco Recep Tayyip Erdogan – collaborerà quindi con l’italiana Leonardo per conquistare insieme il mercato dei veicoli aerei senza pilota in Europa.
I droni Bayraktar TB2, prodotti dalla Baykar, si sono rivelati particolarmente efficaci per la resistenza ucraina, utilizzato in numerosi conflitti regionali dall’Azerbaijan alla Libia, oltre a essere i più esportati al mondo.
Fondata nel 1986 dal padre di Selçuk, Ozdemir, come azienda di macchinari, oggi la Baykar è il più noto esportatore di armi della Turchia, ed è considerata un’azienda strategica dallo stato turco, elemento fondamentale del piano per trasformare il paese in una potenza nell’industria delle armi.
Tutti i dettagli sulla società turca.
NASCE LA JOINT-VENTURE TRA LEONARDO E BAYKAR
La partnership sfrutterà le avanzate piattaforme senza pilota di Baykar, che hanno dimostrato efficacia operativa sui mercati a livello internazionale, e l’esperienza di Leonardo nella progettazione dei sistemi di missione e payload, e relativa certificazione aeronautica in Europa, indica la nota congiunta.
Le aziende – entrambe attualmente impegnate nello sviluppo e nella produzione di sistemi UAV (Unmanned Aerial Vehicle), sistemi elettronici, payload, C4I (Command, Control, Communications, Computers, and Intelligence), Intelligenza Artificiale, sistemi di missione integrati, attrezzature e servizi spaziali – garantiranno l’interoperabilità all’interno di ecosistemi multi-dominio, prosegue la nota.
I SITI DI LEONARDO COINVOLTI
I siti di Leonardo impegnati nelle attività sviluppate dalla Joint Venture saranno quelli di Ronchi dei Legionari, centro specialistico nel settore unmanned, Torino e Roma Tiburtina, rispettivamente per gli aspetti legati alla produzione e per lo sviluppo delle tecnologie integrate multi-dominio, e Nerviano per l’offerta di soluzioni congiunte per il settore Spazio.
ALLA CONQUISTA DI UN MERCATO POTENZIALE DA 100 MILIARDI DI DOLLARI…
In questo modo, Leonardo e Baykar intendono perseguire congiuntamente opportunità sia nel mercato europeo sia a livello internazionale, sfruttando anche ulteriori sinergie nel settore spaziale. Puntano infatti alla conquista del mercato europeo – comprendente caccia senza pilota, droni da sorveglianza armati e droni da attacco in profondità – stimato di 100 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni.
… E COMMESSA TRICOLORE PER MILLE DRONI
Ma non solo. “Da settimane si vocifera di un ordine di 1.100-1.300 droni da parte dell’Esercito Italiano, anche se fonti di Leonardo sottolineano che al momento non ci sono stati contatti ufficiali” rilevava il Corriere a fine febbraio.
LE PAROLE DI CINGOLANI
“Con Baykar – afferma Roberto Cingolani, ad e dg di Leonardo – diamo vita a un nuovo player di riferimento nelle tecnologie unmanned, che rivestiranno un ruolo sempre più centrale nel futuro della Difesa. Oggi firmiamo una nuova alleanza internazionale che permette un salto in avanti significativo nel campo dei sistemi unmanned, aprendo nuove opportunità di mercato, soprattutto in Europa. L’industria della difesa sta attraversando sfide inedite come i sistemi senza pilota, l’intelligenza artificiale, il fighter di sesta generazione, la cybersecurity e lo spazio. In questo scenario, siamo convinti che la cooperazione tecnologica sia necessaria e urgente per accelerare il progresso e garantire la sicurezza globale”.
LA STRATEGIA DI BAYRAKTAR
Da parte sua Selçuk Bayraktar, Presidente e CTO di Baykar, ha commentato: “La capacità di Leonardo, rinomata a livello mondiale nei sistemi C4I e il suo enorme know-how nelle tecnologie di Intelligenza Artificiale, rendono questa collaborazione ancora più significativa. La partnership strategica con Leonardo segna una pietra miliare importante nell’espansione della nostra impronta tecnologica e nel rafforzamento della nostra presenza nel mondo. Baykar combinerà le tecnologie etiche basate sull’IA con le immense capacità di Leonardo Company General Use nell’Intelligenza Artificiale per sviluppare soluzioni di prossima generazione che definiranno il futuro dei sistemi aerei senza pilota. Insieme, questa sinergia porterà alla supremazia aerea definitiva guidata dall’IA per il futuro delle capacità difensive”.
CHI È SELÇUK BAYRAKTAR
Definito da alcuni osservatori l’Elon Musk turco, Selçuk Bayraktar è soprattutto il magnate dei droni: quello che all’inizio del nuovo secolo ha visto la Turchia come una potenza in fatto di UAV.
Classe 1979, Selçuk Bayraktar è un ingegnere formatosi al Massachusetts Institute of Technology (Mit) degli Stati Uniti, sposato con la figlia di Erdogan, Sumeyye, nel 2016, gestisce insieme ai due fratelli (Haluk nel ruolo di amministratore delegato e Ahmet come direttore delle finanze) l’azienda di famiglia Baykar, fondata dal padre di Selçuk nel 1994.
Nel 2023 il genero di Erdogan ha mantenuto il titolo di principale contribuente della nazione per il secondo anno di fila. Al secondo posto troviamo il ceo di Baykar, Haluk Bayraktar.
“Nel grande schema di Selçuk Bayraktar, ovviamente, i droni e gli altri armamenti, oltre alle tecnologie che sviluppa l’azienda, dovevano acquistare forza e trovare un mercato di riferimento” illustrava Alessandro Aresu, consigliere scientifico di Limes, nel numero 7/2023 della rivista mensile di geopolitica fondata e diretta da Lucio Carocciolo.
Nel suo ritratto di Selçuk Bayraktar, Aresu sottolinea: “Lo scopo del genero di Erdoğan non è usare i droni per cambiare la natura della guerra ma il rapporto dei turchi con la scienza e la tecnologia”.
I NUMERI DELL’AZIENDA TURCA
In una rara intervista del 2023, Bayraktar ha detto a Bloomberg che l’82% dei profitti dell’azienda negli ultimi due decenni deriva dalle esportazioni, aggiungendo che la capacità produttiva era aumentata del 50% nell’ultimo anno. Nel 2023 Baykar ha messo a segno 2 miliardi di dollari di fatturato, 1,8 miliardi arrivano dalla vendita dei prodotti ad altri 35 Paesi, secondo la dichiarazione della Presidenza delle industrie della difesa (SSB), posizionandosi così al primo posto tra i primi 10 esportatori.
“Oggi, con 1,8 miliardi di dollari di esportazioni nel 2024, Baykar è leader indiscusso nel mercato globale delle esportazioni di UAV e potenza high-tech, generando il 90% dei suoi ricavi dalle esportazioni”, ha affermato Haluk Bayraktar, amministratore delegato di Baykar in un post su X lo scorso 1° febbraio.
NON SOLO TB2, AL VIA LA PRODUZIONE DEL CACCIA SENZA PILOTA KIZILELMA
Baykar è nota per i droni da combattimento TB2, come già detto grandi protagonisti nella guerra in Ucraina. Finora, l’azienda ha firmato accordi con 34 paesi per il suo popolare Bayraktar TB2 e 10 paesi per i suoi droni da combattimento pesanti Kizilelma, di cui ha avviato la produzione industriale l’anno scorso.
Attualmente, sta anche sviluppando un drone Bayraktar TB3, su misura per la prima portaerei del paese. Dotato della capacità di ripiegare le ali, il drone Bayraktar TB3 alla fine dell’anno scorso è diventato il primo del suo genere al mondo a decollare con successo e ad atterrare su una nave da guerra con pista corta.
Grazie al successo di Baykar su scala globale, la Turchia ha superato Stati Uniti, Israele e Cina in termini di esportazioni di UAV. Ankara ha dominato il 65% del mercato mondiale delle esportazioni di UAV, secondo un rapporto del think tank statunitense Center for New American Security (Cnas) del settembre 2024, riporta DailySabah.
LA PARABOLA DI SELÇUK BAYRAKTAR
Infine, come precisava su Limes Alessandro Aresu, “I prodotti di Bayraktar, anche se hanno generato un’innovazione nel complesso militare-industriale di Ankara, che dal 2021 ha collocato l’azienda al vertice delle esportazioni militari turche all’estero, non debbono però essere giudicati solo per le loro prestazioni o per il loro giro d’affari. Tale chiave di lettura, basata solo sull’efficacia del prodotto o sul suo ritorno economico, non ci consente di comprendere il vero impatto di Selçuk sulla Turchia degli ultimi e dei prossimi anni”.
Secondo Aresu infatti “la principale posta in gioco è infatti culturale. Selçuk Bayraktar è l’ingegnere-imprenditore che mette insieme lo studio, la fede, la violenza, l’ambizione, il successo. Il suo esempio è il suo messaggio, rivolto ai giovani turchi di questo secolo. La sua storia è la possibilità del secolo turco”.
D’altronde – come rammenta sempre da Aresu su Limes – al presidente di Baykar piace rievocare che: “Quando avevo 20 anni, nel 1999, si poteva dire che in Turchia avremmo primeggiato nel calcio, nel baklava, o nel kebab, ma nessuno diceva che avremmo sviluppato una tecnologia di nicchia famosa in tutto il mondo”.