Battaglia delle arance di Ivrea: gli agrumi usati a Carnevale vanno sprecati? Ti spiego da dove provengono e che fine fanno
Ogni anno, nel periodo di Carnevale, le strade e le piazze di Ivrea si tingono di arancione durante la celebre rievocazione storica che simboleggia la rivolta popolare contro la tirannia. La battaglia delle arance, che si svolge da domenica a martedì grasso, è da sempre al centro di accesi dibattiti per l’incolumità dei partecipanti e...
Ogni anno, nel periodo di Carnevale, le strade e le piazze di Ivrea si tingono di arancione durante la celebre rievocazione storica che simboleggia la rivolta popolare contro la tirannia. La battaglia delle arance, che si svolge da domenica a martedì grasso, è da sempre al centro di accesi dibattiti per l’incolumità dei partecipanti e non solo. Durante l’evento, la cui origine risalirebbe al Medioevo, vengono impiegati oltre 10.000 quintali di arance, sistemate nelle quattro piazze destinate alla “lotta” nella cittadina piemontese. Una quantità imponente che ha spesso suscitato critiche per lo spreco alimentare.
Ma da dove provengono questi agrumi e che fine fanno dopo la battaglia?
La provenienza degli agrumi
I quintali di arance che vengono laciati dai carri e dai balconi a Ivrea provengono dai campi della Calabria e della Sicilia ma – come chiarisce l’organizzazione dell’evento – non sono adatte al consumo alimentare e sarebbero destinate al macero. Il Carnevale di Ivrea offre quindi una destinazione alternativa a prodotti che altrimenti finirebbero scartati.
La seconda vita delle arance
Da alcuni anni le arance della battaglia di Ivrea vengono recuperate e trasformate in fertilizzante naturale, utilizzato per l’agricoltura e la floricoltura. Inoltre, una parte viene destinata alla produzione di energia rinnovabile e biometano (un combustibile ecologico che può essere impiegato per il trasporto o per il riscaldamento) per scongiurare ogni spreco.
La polemica sui cavalli costretti a trainare i carri
Se da un lato il Carnevale di Ivrea è ormai all’insegna dell’economia circolare, c’è una nota dolente che viene sollevata puntualmente dalle associazioni animaliste. Durante la battaglia – come da tradizione – vengono impiegati decine di cavalli, costretti a trainare i carri in mezzo al caos delle urla e al lancio delle arance, anche se il regolamento vieta di colpire gli animali.
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