Banche italiane, profitti record Nel 2024 oltre 31 miliardi
Il bilancio. Analisi di Kearney: risultato netto aggregato cresciuto del 10%, margine d’interesse del 5%, ricavi da commissioni dell’8%. I costi delle integrazioni? Si vedranno nei prossimi anniMonica D’Ascenzo Crescita del margine di interesse, incremento dei ricavi da commissioni, contenimento dei costi e riduzione delle rettifiche nette sui crediti. Questi i trend che hanno portato […] L'articolo Banche italiane, profitti record Nel 2024 oltre 31 miliardi proviene da Iusletter.

Il bilancio. Analisi di Kearney: risultato netto aggregato cresciuto del 10%, margine d’interesse del 5%, ricavi da commissioni dell’8%. I costi delle integrazioni? Si vedranno nei prossimi anniMonica D’Ascenzo
Crescita del margine di interesse, incremento dei ricavi da commissioni, contenimento dei costi e riduzione delle rettifiche nette sui crediti. Questi i trend che hanno portato nel 2024 le banche italiane a raggiungere un risultato netto aggregato in incremento anno su anno del 10% a 31,4 miliardi di euro a fronte di ricavi in crescita del 6% a 88,6 miliardi. I dati emergono da un’elaborazione di Kearney su un panel di quattordici banche: Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banco Bpm, Banca Mps, Banca Popolare di Sondrio, Bper Banca, Credem, Banca Ifis, Banca Generali, Mediobanca (bilancio ricalcolato a livello di anno solare per comparazione con le altre banche), Fineco, Mediolanum, Banco Desio e Credit Agricole Italia. «Ci si aspettava che il 2024 potesse essere un buon anno e si è fatto meglio del 2023 grazie a due dimensioni: da un lato i ricavi, guidati ancora dal margine di interesse ma anche dalla crescita delle commissioni nell’ambito del risparmio gestito, dall’altro la significativa riduzione delle rettifiche nette sui crediti. La somma delle due componenti ha permesso ad arrivare a un risultato netto aggregato decisamente più alto rispetto al 2023, grazie anche alla continua attenzione sui costi nonostante l’aumento dei costi del personale dato dall’adeguamento del contratto» commenta Roberto Freddi, Europe head of financial services Kearney.
Nel dettaglio nello scorso esercizio il margine di interesse a livello aggregato ha registrato un miglioramento del 5% rispetto al 2023 a 51,1 miliardi, mentre i ricavi da commissioni hanno visto un progresso dell’8% a 32,2 miliardi, trainati in particolar modo dal risparmio gestito. La prima voce risulta ancora preponderante sul totale con una percentuale di quasi il 58%. «L’evoluzione dei ricavi nel 2025 dipenderà da come la curva dei tassi scenderà e a che velocità. Ad oggi, nonostante le previsioni di inflazione, ci si può aspettare potenzialmente un calo dei tassi ma non così drastico. Ci aspettiamo comunque che continui il trend di crescita dei margini da commissione, soprattutto dopo l’andamento dell’ultimo trimestre 2025» osserva Freddi.
Sul fronte dei costi le banche del panel hanno evidenziato, secondo Kearney, un continuo sforzo per un contenimento delle spese, nonostante l’aumento della voce riferita ai costi del personale anche a seguito del recente accordo e nuovo contratto (+2%), delle spese amministrative (+2%) e delle gli altri costi (+1%), a fronte di investimenti in digitale e adeguamenti continui dal punto di vista regolamentare. Se si guarda ad un arco temporale più lungo, le spese per il personale sono cresciute del 7%, mentre quelle amministrative si sono ridotte del 1% rispetto al 2021. Il risiko bancario in atto in Italia porterà a diverse considerazioni su questo fronte: «I costi di integrazione fra le banche, se le operazioni annunciate andranno in porto, si vedranno negli anni successivi. Nel 2025 potremmo assistere ai primi accantonamenti per oneri da integrazione» dice Freddi.
Ulteriore segnale positivo anche dalla gestione del credito: le rettifiche di valore sui crediti si sono ridotte ancora nel 2024 di circa il 10%, con un calo del 42% rispetto al 2021. Gli accantonamenti e le rettifiche rispetto ai ricavi sono scese dal 12% del 2021 al 5% del 2024, con il costo del rischio ai minimi, sottolinea Kearney.
Guardando all’esercizio in corso, Freddi sottolinea: «Particolare attenzione si deve prestare alle evoluzioni dell’economia italiana in questo 2025, ma le banche risultano ben posizionate sia dal punto di vista della patrimonializzazione sia dei modelli di business diversificati e incentrati sulle commissioni, per ottenere un altro anno con risultati significativi e nel contempo continuare a supportare le famiglie e imprese italiane».
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