Banca Ifis, nel 2024 utile netto consolidato in crescita a 162 milioni di euro
Il consiglio di amministrazione di Banca Ifis, riunitosi sotto la presidenza di Ernesto Fürstenberg Fassio, ha approvato i risultati consolidati preliminari relativi all’esercizio 2024. “In questi tre anni abbiamo portato a termine con successo il Piano Industriale superando tutti gli obiettivi finanziari prefissati e orientando la Banca, sempre di più, verso la digitalizzazione e la... Leggi tutto

Il consiglio di amministrazione di Banca Ifis, riunitosi sotto la presidenza di Ernesto Fürstenberg Fassio, ha approvato i risultati consolidati preliminari relativi all’esercizio 2024.
“In questi tre anni abbiamo portato a termine con successo il Piano Industriale superando tutti gli obiettivi finanziari prefissati e orientando la Banca, sempre di più, verso la digitalizzazione e la sostenibilità. L’utile cumulato raggiunto nel triennio è stato pari a 463 milioni di euro, superiore del 12% rispetto ai target di Piano. La remunerazione degli azionisti, attraverso la nuova dividend policy approvata nel 2023 e la distribuzione di dividendi costanti, ci consente di raggiungere un payout ratio intorno al 70%. Questi risultati sono stati ottenuti mantenendo intatta la solida base patrimoniale della Banca, con un CET1 pari al 16,1%, superiore di circa 100 punti base all’obiettivo di Piano del 15,1%. In linea con la nostra visione di impresa che mette al centro la sostenibilità in tutte le sue dimensioni, abbiamo rafforzato il nostro impegno con iniziative distintive come il Social Impact Lab Kaleidos, attraverso cui abbiamo realizzato circa 40 progetti a elevato impatto sociale a favore delle persone nei territori nei quali operiamo” ha dichiarato Ernesto Fürstenberg Fassio, presidente di Banca Ifis.
“L’utile netto del 2024, pari a 162 milioni di euro, si è attestato su livelli superiori agli obiettivi di Piano, come l’utile dei due esercizi precedenti: si tratta di un chiaro segnale della bontà e dell’efficacia della nostra azione trasformativa. Gli elevati livelli di profittabilità e la nuova politica di dividendo ispirata dal nostro azionista di riferimento ci hanno consentito non solo di essere generosi con i nostri stakeholder, ma anche di posizionarci in un ruolo di primo piano nel complesso panorama bancario italiano. Nel periodo di Piano la Banca ha registrato una importante crescita nel business Corporate e Commercial Banking, sia sotto il profilo dell’utile che dei volumi. La Banca ha, inoltre, completato l’acquisizione di Revalea da Mediobanca e dispone ancora oggi di livelli di capitale che ci consentono di guardare con interesse ad ulteriori opportunità. Pur avendo di fronte ad un contesto certamente meno generoso per il settore bancario, Banca Ifis può oggi guardare con ottimismo ad un futuro in cui sarà in grado di beneficiare del percorso impostato in questi ultimi tre anni al fine di favorire la sua ulteriore crescita” ha aggiunto Frederik Geertman, amministratore delegato di Banca Ifis.
I ricavi del Settore Commercial & Corporate Banking del 2024, in crescita del 2,0% rispetto al 2023, riflettono il dinamismo e la qualità del lavoro della rete commerciale, che ha consentito la crescita delle attività – nonostante la minore domanda di credito a livello Paese dovuta ai più alti tassi di interesse – e ha permesso al Gruppo di compensare l’aumento del costo della raccolta. Nel 2024 la Banca ha dato vita a nuove soluzioni pensate per rafforzare l’offerta commerciale a supporto delle imprese. Tra queste, si segnalano le nuove partnership con primari operatori internazionali, come Yamaha Motors, nel leasing e noleggio di biciclette elettriche per il comparto turistico.
I ricavi del Settore Npl del 2024, in crescita dello 0,6% rispetto al 2023, riflettono i minori acquisti di portafogli Npl. I recuperi di cassa sui portafogli acquistati del 2024, includendo 53 milioni di euro di Revalea, sono stati pari a 422 milioni di euro, in aumento del 6% rispetto al 2023. L’attività di recupero giudiziale e stragiudiziale non evidenzia, a oggi, impatti negativi significativi derivanti dal rialzo dell’inflazione e dei tassi di interesse ma risente delle tempistiche più lunghe dell’attività giudiziale.
Il costo medio della raccolta al 31 dicembre 2024 si è attestato al 3,87%, in aumento rispetto al costo medio del 2023 di 3,08%. Lo spread medio, calcolato come differenziale tra interessi alla clientela medi e costo della raccolta medio è risultato in leggera contrazione, dal 2,38% del 2023 al 2,18% del 2024, con un trend che si è manifestato soprattutto nell’ultimo trimestre dell’anno per effetto della riduzione dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea.
Il portafoglio titoli facente capo al comparto Finanza proprietaria, pari a circa 2,9 miliardi di euro, è leggermente inferiore rispetto ai 3,1 miliardi di euro di dicembre 2023. La duration del portafoglio è stata allungata da 2,3 anni di dicembre 2023 a 3,8 anni di dicembre 2024, a conferma di una gestione attiva e opportunistica, sempre mantenendo un profilo di rischio limitato.
I rapporti di qualità dell’attivo, il Gross Npe Ratio e il Net Npe Ratio, si attestano rispettivamente al 5,4% e al 2,9% (rispettivamente 5,7% e 3,2% al 30 settembre 2024), in leggero miglioramento rispetto al trimestre precedente per effetto dell’aumento dei crediti in bonis imputabile alla stagionalità dell’Area Factoring, mentre i crediti deteriorati lordi sono rimasti sostanzialmente stabili in termini di importo rispetto al 30 settembre 2024. I rapporti di qualità dell’attivo al 31 dicembre 2024 si attesterebbero rispettivamente al 5,0% e al 2,5%, escludendo le riclassificazioni derivanti dall’applicazione della normativa sulla Nuova Definizione di Default ai crediti verso il Sistema Sanitario Nazionale (SSN), caratterizzati da un limitato rischio di credito e da lunghe tempistiche di pagamento. La copertura media dei crediti deteriorati è stata continuamente rafforzata dal 35% del 2022 al 48% del 31 dicembre 2024.
I coefficienti patrimoniali confermano la forte solidità del Gruppo. Entrambi i principali indicatori si mantengono ampiamente superiori ai livelli minimi richiesti, con il CET1 Ratio consolidato pari a 16,10% (14,87% al 31 dicembre 2023) e il Total Capital Ratio consolidato pari al 18,11% (17,44% al 31 dicembre 2023), calcolati includendo l’utile del 2024 al netto del dividendo maturato.
La solida posizione di capitale consente la distribuzione di un dividendo totale di 111,5 milioni di euro a valere sul 2024 (2,12 euro per azione), superiore di circa il 40% agli obiettivi del Piano industriale, di cui 63,1 milioni di euro (1,20 euro per azione) distribuiti il 20 novembre 2024 e 48,4 milioni di euro (0,92 euro per azione) che verranno distribuiti il 21 maggio 2025.