Autostrade, ecco come funzionano i nuovi tutor 3.0
lentepubblica.it Per rafforzare il monitoraggio della velocità media sulle autostrade italiane, le concessionarie hanno dotato la Polizia Stradale di strumenti di ultima generazione: i sistemi Tutor 3.0, ecco come funzionano. Si tratta di dispositivi progettati per migliorare la sicurezza sulle principali arterie stradali attraverso controlli costanti ed estremamente accurati. In base al Decreto Ministeriale n. 282 […] The post Autostrade, ecco come funzionano i nuovi tutor 3.0 appeared first on lentepubblica.it.

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Per rafforzare il monitoraggio della velocità media sulle autostrade italiane, le concessionarie hanno dotato la Polizia Stradale di strumenti di ultima generazione: i sistemi Tutor 3.0, ecco come funzionano.
Si tratta di dispositivi progettati per migliorare la sicurezza sulle principali arterie stradali attraverso controlli costanti ed estremamente accurati.
In base al Decreto Ministeriale n. 282 del 13 giugno 2017, è compito della Polizia Stradale effettuare la verifica iniziale di questi sistemi e ripeterla ogni anno, per assicurare il corretto funzionamento.
Autostrade, ecco come funzionano i nuovi tutor 3.0
Ad oggi, il Tutor sorveglia circa 1.940 chilometri di carreggiate, distribuiti su 200 tratti autostradali. Di questi, 178 si trovano sulle strade gestite da Autostrade per l’Italia, coprendo un’estensione di 1.800 chilometri. Questo strumento, sviluppato proprio da Autostrade per l’Italia e approvato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, si è dimostrato negli anni un prezioso alleato nella lotta agli incidenti stradali, soprattutto nelle zone considerate più a rischio.
Nel 2018 è stata introdotta una versione potenziata del sistema, il Tutor 3.0, che sfrutta tecnologie più sofisticate. Grazie a una rete di sensori e telecamere disposti lungo la rete autostradale, il sistema rileva il passaggio dei veicoli in due punti diversi. Confrontando l’orario di entrata e uscita, calcola la velocità media: se questa supera il limite previsto, viene notificata l’infrazione alla Polizia Stradale, che provvede a sanzionare il proprietario del veicolo.
Oltre al controllo della velocità, i Tutor 3.0 sono in grado di individuare altre violazioni, come sorpassi vietati, transiti contromano, superamento dei limiti di massa per i mezzi pesanti e l’uso improprio delle corsie.
Dove si trovano al momento?
Al momento, i nuovi dispositivi coprono 26 tratti autostradali strategici. Tra questi, si segnalano:
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Sette segmenti sulla A1 Milano-Napoli, inclusi i tratti tra Chiusi e Monte San Savino e tra Castelnuovo di Porto e Settebagni;
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Cinque tratti sulla A27 Mestre-Belluno, dal raccordo con la A4 fino alla Pedemontana;
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Cinque tratte sulla A9 Lainate-Como-Chiasso, in entrambe le direzioni;
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Quattro porzioni della A14 Bologna-Taranto, tra Pesaro e Rimini Sud;
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Cinque sezioni della A11 Firenze-Pisa Nord, tra Montecatini e Prato Est.
Sanzioni per eccesso di velocità
Per evitare multe è sufficiente rispettare i limiti di velocità, che in condizioni normali sono di 130 km/h, ridotti a 110 km/h in caso di pioggia. Le sanzioni previste variano in base all’entità dell’infrazione:
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Fino a 10 km/h oltre il limite: da 42 a 170 euro.
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Tra 10 e 40 km/h oltre il limite: da 173 a 694 euro, con decurtazione di punti sulla patente.
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Tra 40 e 60 km/h oltre il limite: da 543 a 2.170 euro, oltre alla sospensione della patente da 1 a 3 mesi.
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Oltre 60 km/h sopra il limite: da 847 a 3.389 euro, con sospensione della patente da 6 a 12 mesi.
Obiettivo: più sicurezza sulle strade
L’introduzione e l’estensione del Tutor hanno l’obiettivo primario di ridurre il numero di incidenti causati dall’eccesso di velocità. I dati relativi al 2023 parlano di 3.039 vittime e circa 225.000 feriti in 166.525 incidenti registrati, numeri stabili rispetto all’anno precedente. Anche se i dati per il 2024 sono ancora in fase di elaborazione, il trend conferma l’importanza di sistemi tecnologici avanzati per la sicurezza stradale.
Il Tutor 3.0, con la sua capacità di riconoscere i veicoli in modo ancora più preciso, rappresenta oggi uno dei principali strumenti di prevenzione, contribuendo a rendere le autostrade italiane più sicure per tutti gli utenti.
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