Auto, boom delle ibride: giù Tesla. Il mercato Ue cresce del 2,8%, in calo Stellantis
Il listino delle vendite segna un calo del 45% nei 27 Paesi dell’Europa e si attesta sulle 36.000 vetture acquistate dai consumatori nel primo trimestre. Lieve aumento delle immatricolazioni dei veicoli elettrici a batteria

Torino, 25 aprile 2025 – Il mercato dell’auto in Europa (Ue, Efta e Regno Unito) registra un segno positivo del 2,8% nel mese di marzo rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, ma nel trimestre resta fermo (-0,4%). Se il confronto si fa con il 2019, l’anno precedente alla pandemia, come mette in evidenza il Centro Studi Promotor, la flessione è del 19,7% nel mese e del 18,4% nei tre mesi.
Tra i fattori negativi la politica europea per la transizione energetica e i timori per i dazi americani all’importazione di autoveicoli e componenti dall’Ue. Sono crollate le vendite di auto elettriche Tesla in Europa, assestando un nuovo colpo a Elon Musk, criticato per il suo lavoro nell’amministrazione Trump.
Il listino delle vendite in Europa
Secondo i dati dell’Acea, le vendite nell’Unione dei 27 paesi sono diminuite del 45%, attestandosi a poco più di 36.000 unità nel primo trimestre del 2025. Solo a marzo sono diminuite del 36%. In calo anche Stellantis che perde il 5,9% a marzo con una quota di mercato del 15,1% a fronte del 16,5% di un anno fa, mentre nel trimestre il gruppo ha venduto 525.283 auto, con una flessione del 12,2% sull’analogo periodo dell’anno scorso e quota di mercato dal 17,6% al 15,5%.
I veicoli elettrici a batteria (Bev) rappresentano a fine marzo il 15,2% del mercato della Ue con 573.500 immatricolazioni (+28%), a fronte del 12% del primo trimestre del 2024, mentre i veicoli ibridi – sottolinea l’Acea – hanno registrato un’impennata, conquistando il 35,5% del mercato e rimangono la scelta preferita dai consumatori dell’Ue.
Nel primo trimestre l’Italia – mette in evidenza l’Unrae – è ultima tra i cinque maggiori mercati europei per le elettrificate con una quota al 9,4%, rispetto a Regno Unito (29,9%), Germania (26,6%), Francia (23%) e Spagna (14,2%).