Atti impuri con minore e con maggiore con abuso di autorità, ecco perché è stato condannato don Samuele Marelli

Due delitti sono stati contestati a don Samuele Marelli, condannato nei giorni scorsi dal Tribunale regionale ecclesiastico. Si tratta di “atti contro il sesto comandamento del decalogo canonico” – ovvero atti impuri – “con minore e atti impuri con maggiorenne, compiuti tramite abuso di autorità”. Un linguaggio formale per confermare, almeno in questa prima fase […] L'articolo Atti impuri con minore e con maggiore con abuso di autorità, ecco perché è stato condannato don Samuele Marelli proviene da Il Fatto Quotidiano.

Apr 28, 2025 - 17:38
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Atti impuri con minore e con maggiore con abuso di autorità, ecco perché è stato condannato don Samuele Marelli

Due delitti sono stati contestati a don Samuele Marelli, condannato nei giorni scorsi dal Tribunale regionale ecclesiastico. Si tratta di “atti contro il sesto comandamento del decalogo canonico” – ovvero atti impuri – “con minore e atti impuri con maggiorenne, compiuti tramite abuso di autorità”. Un linguaggio formale per confermare, almeno in questa prima fase del processo, le accuse nei confronti del sacerdote, già vicario della comunità pastorale San Giovanni Paolo II di Seregno e responsabile della pastorale giovanile della stessa cittadina che comprende sei parrocchie, per sette anni responsabile della Fondazione diocesana per gli oratori milanesi.

Il sacerdote era finito al centro di un’inchiesta canonica della Curia ambrosiana per abusi sessuali su minori ed è indagato dalla procura di Monza per lo stesso reato. Docce con gli adolescenti che accompagnava nei campi estivi, allusioni sessuali, numerose chat e foto inequivocabili, insulti e umiliazioni. Un incrocio di indagini, ma che la diocesi di Milano ha avviato nel silenzio prima che le denunce arrivassero anche sul tavolo degli inquirenti di Monza nell’estate dell’anno scorso.

I comportamenti di Don Marelli, erano stati già segnalati in passato, ma il prete, 49 anni, molto carismatico e amato nella comunità di Seregno, era finito sotto investigatio praevia solo l’anno scorso e, anche se il processo canonico in primo grado di giudizio si è concluso con una condanna, che sarà molto probabilmente appellata, si è perso moltissimo tempo. Tempo che avrebbe permesso di raccogliere testimonianze e sentire le vittime quando i fatti erano avvenuti da poco, non a distanza di mesi o anni. Tant’è che i pm di Monza dovranno anche valutare la procedibilità delle querele, il termine è di 12 mesi per la violenza sessuale. Se si dovesse arrivare a processo non si rischia la prescrizione del reato, perché i tempi di prescrizione nei casi di violenza su minori sono raddoppiati. Comunque le indagini procedono velocemente e entro la fine dell’estate potrebbero essere chiuse.

Sul tempo perso o rubato alle indagini vale la pena ricordare che solo l’11 maggio del 2024 il vicario episcopale, monsignor Michele Elli, aveva comunicato il termine del servizio del sacerdote. Uno stop, ufficialmente richiesto però a febbraio del 2024, “per favorire un recupero psico-fisico” e che era stato prolungato. Ufficialmente perché “l’Arcivescovo” riteneva “opportuno che si” prolungasse “ulteriormente il periodo di discernimento” di don Marelli. Forse è stato in questo periodo tra l’inverno e la primavera dell’anno scorso che prima una famiglia, poi altre hanno maturato la convinzione che troppo tempo sarebbe passato per capire cosa e perché era successo ai loro figli.

A Monza il lavoro degli inquirenti è proseguito anche nei giorni scorsi con l’audizione di una decina di persone. Allo stato non ci sono stati contatti con la Curia, né con il Tribunale regionale per la trasmissione della conclusione del processo di primo grado. Un’acquisizione inevitabilmente dovrebbe avvenire attraverso una richiesta di assistenza giudiziaria, una rogatoria che porterebbe via ulteriore tempo. Agli del processo canonico potrebbero essere verbali dei giovani – che sono stati sentiti prima dei pm di Monza – che potrebbero aiutare a ricostruire quanto avvenuto, dove e l’eventuale coinvolgimento di terzi.

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