Attacco su larga scala degli Usa contro obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi. “L’Iran smetta di sostenerli o non saremo gentili”
Il New York Times ricorda che il presidente americano vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un’arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un’azione militare se gli iraniani respingono i negoziati L'articolo Attacco su larga scala degli Usa contro obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi. “L’Iran smetta di sostenerli o non saremo gentili” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Gli Stati Uniti per ordine del presidente Donald Trump stanno portando avanti attacchi su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi, secondo quanto riportato da notiziari locali e da due alti funzionari statunitensi. All’operazione ha partecipato anche la Gran Bretagna. Il ministero della Salute yemenita, guidato dagli Houthi, ha reso noto che negli attacchi anglo-americani lanciati sulla capitale Sanaa sono rimasti uccisi almeno nove civili.
Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento – l’azione militare più significativa del secondo mandato di Trump – ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all’Iran. Il presidente americano – scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un’arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un’azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.
Trump ha scritto su Truth di aver ordinato “un’azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi” che “hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi”. Il presidente li avverte che se gli attacchi non cesseranno “l’inferno si abbatterà su di voi come non avete mai visto prima” e intima all’Iran di “smettere immediatamente” di sostenerli, altrimenti “l’America ti riterrà pienamente responsabile e non saremo gentili al riguardo”.
Gli attacchi hanno colpito radar, difese aeree e sistemi missilistici e di droni. Secondo il Times, l’obiettivo principale è riaprire le rotte di navigazione nel Mar Rosso che sono state minacciate dagli attacchi degli Houthi alle navi israeliane. Si tratta dell’azione militare più significativa del secondo mandato del tycoon. Anche l’amministrazione precedente ha condotto diversi raid simili contro gli Houthi, ma non è riuscita in gran parte a ripristinare la deterrenza nella regione. Di qui l’attacco al predecessore: “La risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi senza freni hanno continuato ad andare avanti. È passato più di un anno da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden”.
Dirigenti americani hanno riferito al New York Times che gli attacchi aerei contro l’arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Le agenzie di intelligence Usa hanno faticato in passato per identificare e localizzare i sistemi d’arma che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall’Iran. Alcuni consiglieri della sicurezza nazionale vorrebbero perseguire una campagna ancora più aggressiva, che porterebbe gli Houthi a perdere sostanzialmente il controllo di gran parte del nord del Paese, ma Trump non ha ancora dato disco verde, timoroso di coinvolgere gli Stati Uniti in un conflitto in Medio Oriente che ha promesso di evitare durante la sua campagna. Ma con questi raid intende mettere ancora di più all’angolo Teheran per costringerla a negoziare un accordo sul nucleare.
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