ATECO 2025: come cambia la classificazione delle attività per imprese e professionisti

Dal 1° aprile imprese e professionisti devono adeguarsi alla nuova classificazione delle attività economiche per gli adempimenti fiscali e amministrativi.

Apr 1, 2025 - 11:36
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ATECO 2025: come cambia la classificazione delle attività per imprese e professionisti

Il 1° aprile 2025 segna l’adozione operativa della nuova classificazione ATECO delle attività economiche, in vigore da gennaio. I nuovi codici rappresentano il risultato dell’aggiornamento ISTAT, per una descrizione più precisa e adeguata ai nuovi processi di innovazione e in linea con le trasformazioni del sistema produttivo nazionale e gli standard europei.

Nuova classificazione ATECO 2025: come funziona

La partenza differita ha consentito l’implementazione della nuova classificazione da parte delle diverse amministrazioni e, a partire da questa data, è prevista per tutti gli adempimenti di natura sia statistica sia amministrativa. L’ISTAT ha messo a disposizione codici e titoli della classificazione ATECO 2025 nel sito istituzionale, attivando anche un navigatore ad hoc per consentire la ricerca del codice corrispondente alle diverse attività economiche.

L’allineamento facilita la comparabilità statistica e riduce il rischio di discrepanze nelle dichiarazioni fiscali per le imprese che operano anche su mercati internazionali.

Come adeguarsi ai nuovi Codici ATECO

Grazie a questa struttura, le attività economiche possono essere descritte in modo dettagliato, facilitando il confronto con le classificazioni europee, in particolare con la NACE Rev. 2.1, quella per le attività economiche, utilizzata in tutti i Paesi dell’UE. Imprese e professionisti possono verificare, confermare o modificare i nuovi codici assegnati ed è anche attiva la casella di posta elettronica atecoinfo@istat.it per l’invio di richieste di chiarimento.

Per conoscere il proprio codice ATECO da aggiornare, è possibile consultare il certificato di attribuzione della partita IVA, fare una visura camerale o ricercare il codice direttamente sul sito ISTAT, che offre una banca dati aggiornata per tutte le categorie economiche.

Le principali novità di ATECO 2025

Con l’adozione di ATECO 2025, il numero di codici è stato incrementato, passando da 3.157 a 3.257. Questo aumento di 100 nuovi codici è il risultato dell’introduzione di nuove sezioni, classi e categorie per rappresentare meglio i settori emergenti, come quelli legati alla tecnologia, alla sostenibilità ambientale e alle energie rinnovabili. Ad esempio, nel settore manifatturiero sono stati creati nuovi codici per la produzione di biocarburanti e per l’economia circolare.

Sintesi dell’aggiornamento 2025

  • Nuove sezioni e classi, per rappresentare meglio i settori emergenti, come quello tecnologico e digitale. Ad esempio, è stata creata una nuova sezione K che si occupa esclusivamente di telecomunicazioni, programmazione informatica, infrastrutture digitali, e altre attività legate ai servizi di informazione.
  • Riorganizzazione dei settori tradizionali, come il commercio: la distinzione tra commercio online, fisico e ambulante è stata superata, privilegiando il tipo di prodotto venduto anziché il canale di vendita.
  • Più precisione per le attività economiche digitali, intelligenza artificiale, cybersecurity e servizi fintech. Questi settori ora sono descritti con codici specifici, a differenza del passato quando erano spesso classificati in categorie generiche.
  • Eliminazione di codici obsoleti per attività ormai non più rilevanti o in declino, come alcune tipologie di lavorazioni artigianali o attività industriali non più presenti in Italia.

Struttura ATECO 2025 a sei livelli

Come la versione precedente, anche ATECO 2025 mantiene una struttura gerarchica articolata su sei livelli.

  1. Sezioni: i macrosettori economici identificati da una lettera maiuscola (ad esempio, la sezione “J” riguarda i servizi di informazione e comunicazione).
  2. Divisioni: suddivisioni delle sezioni, identificate da un codice numerico a due cifre (ad esempio, 58 per le attività editoriali).
  3. Gruppi: sottoinsiemi più specifici delle divisioni, con un codice a tre cifre (ad esempio, 58.1 per l’edizione di libri e periodici).
  4. Classi: dettagliano ulteriormente le attività economiche all’interno dei gruppi (ad esempio, 58.11 per l’edizione di libri).
  5. Categorie: una distinzione più precisa delle attività (ad esempio, 58.11.0 per l’edizione di libri).
  6. Sottocategorie: il massimo livello di dettaglio per specifiche attività.

Utilizzo pratico del codice ATECO per le imprese

Il codice ATECO è lo strumento che identifica e classifica l’attività economica di un’impresa o di un libero professionista. Viene utilizzato dall’Agenzia delle Entrate, dalle Camere di Commercio per attribuire alle imprese una tipologia di attività in modo ufficiale e da INPS e INAIL ai fin degli obblighi previdenziali e assistenziali dei datori di lavoro.

Attribuito dalla Camera di Commercio al momento dell’apertura dell’attività, può essere sia un codice primario (per l’attività principale) sia un codice secondari0 (per quelle non prevalenti).

Il codice ATECO è necessario per l’apertura di partita IVA (definisce la categoria dell’attività svolta, per la classe di rischio in relazione alla sicurezza sul lavoro (INAIL), per partecipazione a bandi pubblici o progetti di finanziamento, con specifiche agevolazioni, per gare d’appalto o concessione di contratti.