Assegno unico 2025, conguaglio a marzo: gli aumenti fascia per fascia
L’assegno unico si aggiorna nel 2025 con importi rivisti e un conguaglio a marzo, mentre le nuove fasce Isee e il ricalcolo dell’Inps ridefiniscono gli importi per molte famiglie

L’assegno unico universale entra nel 2025 con nuovi importi, fasce di reddito aggiornate e un calendario di pagamenti rivisto. L’Inps ha adeguato le soglie Isee e ha previsto un conguaglio a marzo per recuperare gli importi di gennaio e febbraio. Le famiglie quindi dovranno prestare attenzione alle scadenze per non perdere somme spettanti e per beneficiare degli aggiornamenti previsti dalle nuove regole.
Aggiornamenti sugli importi e sulle soglie di reddito
L’assegno unico universale registra un lieve aumento nel 2025, determinato dall’adeguamento all’inflazione. Le soglie Isee vengono ricalibrate, modificando così l’accesso alle diverse fasce di beneficio. Un passaggio che richiede attenzione per evitare sorprese nei pagamenti. Dal 20 marzo, l’Inps inizierà a versare gli arretrati dei primi due mesi dell’anno, mentre da giugno sarà operativo il nuovo meccanismo di calcolo dell’Isee, con l’esclusione di alcuni strumenti finanziari, tra cui titoli di Stato e libretti postali, fino a un massimo di 50 mila euro.
Tutti i dettagli sugli importi aggiornati e le nuove soglie sono riportati nella circolare n. 33 del 4 febbraio 2025. L’inflazione misurata dall’Istat ha determinato un rialzo dello 0,8%, con effetti diretti sui parametri di accesso e sulle maggiorazioni riconosciute alle famiglie con figli.
L’accredito avviene in automatico, ma attenzione ai dettagli
Chi già percepisce l’assegno unico non dovrà ripresentare la domanda, ma sarà necessario verificare che l’Isee sia aggiornato per evitare di ricevere l’importo minimo. Entro aprile entreranno in vigore nuove regole che consentiranno di escludere dal calcolo fino a 50 mila euro in titoli di Stato, buoni fruttiferi e libretti postali, con un possibile vantaggio per molte famiglie che potrebbero vedersi riconosciuto un importo più elevato.
Nuovi importi dell’assegno unico per il 2025
A partire da marzo 2025, gli importi dell’assegno unico saranno adeguati all’inflazione, con un incremento dello 0,8%. Questo aggiornamento comporta aumenti diversificati a seconda della fascia di reddito. Per i nuclei con un Isee fino a 17.227,33 euro, il contributo massimo per figli minorenni sale a 201 euro mensili, con un incremento di 1,6 euro rispetto all’anno precedente. Per le famiglie con un Isee superiore a 45.939,56 euro, l’importo minimo passa da 57 a 57,5 euro al mese.
Anche l’assegno per i figli maggiorenni (18-21 anni) subisce minimissime variazioni: per chi rientra nella fascia più bassa, l’importo aumenta da 96,9 a 97,7 euro, mentre per chi si trova nella fascia più alta si passa da 28,5 a 28,7 euro.
L’aggiornamento annuale porta i seguenti adeguamenti:
- figli minorenni, tra 57,5 euro e 201 euro al mese;
- figli tra i 18 e i 21 anni, tra 28,7 euro e 97,7 euro;
- maggiorazione per figli dal terzo in poi, da 17,2 euro a 97,7 euro;
- maggiorazione per figli con disabilità, fino a 120,6 euro
- figli disabili senza limiti di età, 201 euro;
- maggiorazione per madri under 21, 23 euro;
- bonus secondo percettore di reddito, da 0,1 a 34,4 euro.
Altre maggiorazioni previste
Oltre agli importi ordinari, il sistema prevede incrementi per specifiche categorie:
- un incremento del 50% per ogni figlio con meno di un anno di età;
- un ulteriore aumento del 50% per i figli tra uno e tre anni, nel caso di nuclei con almeno tre figli e un Isee sotto la soglia massima;
- una maggiorazione forfettaria di 150 euro per famiglie con almeno quattro figli.
Cosa accade a chi non ha aggiornato l’Isee
Chi non ha aggiornato l’Isee entro il 28 febbraio riceverà l’assegno unico con l’importo minimo previsto, pari a 57,50 euro per figlio. Tuttavia, chi presenta la nuova Dsu entro il 30 giugno potrà ottenere il ricalcolo e il recupero degli arretrati a partire da marzo, con un adeguamento all’effettiva situazione economica del nucleo familiare.
I vantaggi del ricalcolo dell’Isee senza Titoli di Stato
L’aggiornamento dei criteri di calcolo dell’Isee permetterà a molte famiglie di ottenere un assegno unico più elevato, grazie alla possibilità di escludere alcuni strumenti finanziari dal patrimonio mobiliare.
Secondo le stime contenute nella relazione tecnica allegata al decreto, questa modifica comporterà un incremento della spesa pubblica di circa 44 milioni di euro all’anno. La copertura finanziaria è già prevista nella Legge di Bilancio, mentre per gli enti locali sarà possibile rimodulare le soglie di accesso ad altre prestazioni senza che questo incida sul riconoscimento dell’assegno unico.