Assegno di inclusione: attenti alla revoca!
lentepubblica.it Per qualcuno è stata una brutta sorpresa, poiché per qualche utente il pagamento di marzo dell’assegno di inclusione è saltato ed il beneficio economico non è stato erogato: la colpa potrebbe essere ascrivibile alla revoca del beneficio. Dopo il pagamento di febbraio concluso in maniera uniforme, quello di marzo per qualcuno è stato davvero una […] The post Assegno di inclusione: attenti alla revoca! appeared first on lentepubblica.it.

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Per qualcuno è stata una brutta sorpresa, poiché per qualche utente il pagamento di marzo dell’assegno di inclusione è saltato ed il beneficio economico non è stato erogato: la colpa potrebbe essere ascrivibile alla revoca del beneficio.
Dopo il pagamento di febbraio concluso in maniera uniforme, quello di marzo per qualcuno è stato davvero una brutta sorpresa. Alcuni beneficiari, infatti, si sono trovati con l’Assegno di Inclusione sospeso per accertamenti.
Ma cosa è successo ad alcuni utenti? Senza pretesa di generalizzare, poiché di certo ci si potrebbe trovare di fronte a situazioni anche differenti e non esiste un’unica causa, una in particolare è quella che più frequentemente porta alla sospensione del sussidio.
Le specifiche dell’agevolazione
L’assegno di inclusione è una misura di sostegno che viene erogata su indicazione dei servi sociali comunali, a seguito si segnalazioni di situazioni difficili o richieste degli utenti stessi e previo verifica delle condizioni di indigenza dei beneficiari.
È definito un vero e proprio ‘sussidio’ e come sappiamo ha sostituito il Reddito di Cittadinanza a partire da gennaio 2024. Il numero dei beneficiari risulta di molto ridotto rispetto a quello originario dei percettori del reddito di cittadinanza, visto il restringimento dei requisiti e del dato Isee inserito a corredo di questa nuova misura.
L’Assegno di inclusione spetta infatti alle famiglie con un ISEE entro i 10.140 euro nella quale sono presenti membri disabili, minorenni, over 60 o in condizione di svantaggio. Siccome si tratta di famiglie che versano in una condizione difficile, non solo dal punto di vista economico, i servizi sociali si occupano della loro presa in carico.
Proprio per queste ragioni i servizi sociali comunali non sono tenuti a contattare i beneficiari per fissare gli incontri periodici, allo stesso tempo i beneficiari sono obbligati a rispettare un adempimento formale, ma anche sostanziale, ovvero l’incontro con i servizi sociali ogni 90 giorni per l’aggiornamento della propria posizione.
Questo obbligo è sancito proprio all’interne della norma che ha istituito il beneficio economico, nel dettaglio all’articolo 6, comma 4, del Decreto n. 48 del 2023, convertito nella Legge n. 85 del 2023. La direttiva specifica che, dopo il primo incontro – che deve avvenire entro 120 giorni dall’apertura della piattaforma GEPI dei servizi sociali – è obbligatorio, quindi necessario ripresentarsi ogni 90 giorni.
Assegno di inclusione: attenti alla revoca!
A questo punto sono con grande probabilità tutti coloro che non ha adempiuto a questo obbligo, a essersi visti, ora, l’Assegno di Inclusione sospeso per accertamenti. Al fine di essere certi, però, che il problema sia proprio questo e che invece non si sia trattato di una qualche irregolarità documentale o simile, la cosa migliore da fare è verificarlo in maniera diretta, effettuando un accesso con SPID, CIE o CNS all’area riservata dei servizi per il cittadino, entrando nella sezione dedicata all’Assegno di Inclusione. Proprio qui può essere consultato lo ‘stato’ della propria domanda che può essere “in corso” o “accolta” ma che. In caso di problemi, irregolarità e anomalie può risultare “sospesa per accertamenti”.
Se avviene sospensione e mancata erogazione della mensilità la prima azione da compiere è quella di deve recarsi quanto prima ai servizi sociali per completare l’incontro obbligatorio. In questo modo, i servizi sociali potranno verificare e confermare che il beneficiario possiede ancora i requisiti necessari per percepire il sussidio. Non bisogna sottovalutare né trascurare gli appuntamenti con gli assistenti sociali che devono avvenire regolarmente e coinvolgere tutti i componenti il nucleo percettore, nessuno dei quali può esimersi dal presentarsi, a meno che non vi sia un motivo giustificato e comprovato. È buona norma recarsi dal proprio assistente sociale di riferimento, sia quando si venga convocati, sia spontaneamente se la chiamata non arriva.
I PUC
Al fine di tenere sotto controllo la platea di percettori dell’Assegno di Inclusione e verificarne periodicamente i requisiti, abbiamo visto come esistano degli obblighi da rispettare per la fruizione del sussidio. Proprio al fine di migliorare e semplificare questa attività periodica, gli assistenti sociali possono inviare una lettera a casa, necessaria a comunicare l’appuntamento per una visita medica utile all’avvio dei progetti di utilità collettiva, detti PUC.
I PUC sono istituiti e disciplinati ai sensi del Decreto 15 dicembre 2023, n. 156 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.14 del 18-01-2024 e il regolamento allegato. Si rivolgono ai beneficiari Assegno di Inclusione o SFL.
In particolare ai beneficiari dell’Assegno di Inclusione che sottoscrivono solo il Patto di inclusione, con i servizi sociali a loro carico, o anche il Patto di servizio personalizzato, gestito dai Centri per l’impiego per l’inserimento lavorativo, possono partecipare volontariamente alle attività dei PUC. Inoltre sono indirizzati ai beneficiari del Supporto per la Formazione e il Lavoro, come previsto dal Decreto Lavoro convertito in Legge hanno invece l’obbligo di partecipare.
Entrati in vigore il 19 gennaio 2024, a seguito del Decreto n. 156 che disciplina i progetti utili alla collettività, i Comuni e gli Enti preposti sono in grado di attivare i PUC, provvedendo ad attivare questi progetti per i beneficiari dell’Assegno di Inclusione o del Supporto per la Formazione e il Lavoro e provvedendo a rendere note queste possibilità ai beneficiari.
Recarsi dagli assistenti sociali, tenersi aggiornati, presentarsi agli incontri e controllare la posta e la corrispondenza intanto non farà decadere dal beneficio, in più potrà permettere e dare accesso, internamente al territorio del proprio comune di appartenenza, ad attività territoriali e progetti in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni.
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