Arezzo sconfitto a Chiavari: playoff ancora alla portata nonostante l'Entella
L'Arezzo perde contro l'Entella ma resta in corsa per i playoff. Bucchi punta a difendere il quinto posto e migliorare.

La sconfitta di Chiavari non fa bene alla classifica ma non ridimensiona l’Arezzo in vista della volata playoff. Questo, in breve, il verdetto della trasferta in Liguria, dove ha fatto festa solo l’Entella, già prima del fischio d’inizio. Nonostante la matematica promozione, la squadra di Gallo non ha regalato nulla agli amaranto, anche se resta la sensazione che se il Cavallino avesse segnato per primo, sarebbe potuta finire diversamente, vista la posta in palio nulla per i liguri. Capello invece ha solo sfiorato il palo, mentre il gol di Settembrini è stato annullato. Dall’altra parte, invece, un infortunio di Trombini, il primo in una stagione di alto livello, ha permesso all’Entella di trovare il vantaggio, stravolgendo il canovaccio della sfida.
Anche il raddoppio è sembrato un po’ casuale, mentre il gol di Chierico è arrivato troppo tardi per completare la rimonta. E così, il Pescara vittorioso con il Gubbio si è subito ripreso la quarta piazza. Ora l’Arezzo è quinto, posizione da difendere con i denti dalle inseguitrici (Vis Pesaro, Pineto e Pianese) cercando di insidiare il quarto posto al Delfino fino all’ultimo.
Iniziare i playoff dal secondo turno sarebbe un vantaggio, anche se Bucchi ha detto di non pensarci troppo, ma anche il quinto posto sarebbe un buon piazzamento, che permetterebbe di giocare in casa anche un eventuale secondo turno.
Nessun dramma, dunque, anche se una riflessione, alla luce dell’ampio turnover operato a Chiavari, si può fare senza peccare di pessimismo. Ciò che sembra emergere è che la squadra non può fare a meno della regia di Guccione.
Ironico, se è vero che il numero sette gioca mediano da un paio di mesi, ma è chiaro che la sua interpretazione del ruolo permette più imprevedibilità nello sviluppo dell’azione. Santoro, il sostituto ideale, ha buone geometrie ma pecca di visione e inventiva. Anche l’assenza di Pattarello si è sentita, come da previsioni. Capello, che in questo abito tattico non ha una collocazione congeniale, è partito bene ma si è spento presto, non avendo la capacità di strappare e creare superiorità numerica che ha il dieci.
Luci e ombre anche dagli altri giocatori premiati con una maglia dopo tanta panchina: Montini e Coccia hanno mostrato ruggini, mentre è andata meglio con Settembrini, che però si è divorato il possibile pareggio di testa a fine primo tempo, e Gigli, autoritario in difesa. Bene, comunque, che Bucchi coinvolga tutta la rosa.
In vista degli spareggi promozione, nella speranza di giocare ogni tre giorni per più settimane, c’è bisogno di tutti.