Åremorden: i segreti della serie tv svedese più vista su Netflix in questo momento

Per capire il successo di una serie tv come Åremorden (qui trovate la nostra recensione) dobbiamo tornare indietro nel tempo, in particolare negli anni ’60 e ’70, e nominare due scrittori importantissimi: Maj Sjöwall e Per Wahlöö. Gli appassionati di letteratura scandinava conosceranno sicuramente questa coppia di svedesi, dato che sono considerati all’unanimità i genitori… Leggi di più »Åremorden: i segreti della serie tv svedese più vista su Netflix in questo momento The post Åremorden: i segreti della serie tv svedese più vista su Netflix in questo momento appeared first on Hall of Series.

Feb 28, 2025 - 14:15
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Åremorden: i segreti della serie tv svedese più vista su Netflix in questo momento

Per capire il successo di una serie tv come Åremorden (qui trovate la nostra recensione) dobbiamo tornare indietro nel tempo, in particolare negli anni ’60 e ’70, e nominare due scrittori importantissimi: Maj Sjöwall e Per Wahlöö. Gli appassionati di letteratura scandinava conosceranno sicuramente questa coppia di svedesi, dato che sono considerati all’unanimità i genitori del giallo nordico. Coloro dai quali tutto ha avuto inizio. Tramite le indagini del carismatico Martin Beck, ispettore della polizia di Stoccolma e protagonista dei loro libri, abbiamo potuto scoprire i risvolti più insospettabili della società svedese, accanto al caso di omicidio del giorno.

Per e Maj quindi non hanno solo il merito di aver creato il genere ma lo hanno anche innovato, inserendo un’aspra critica politica legata alla loro contemporaneità. I crimini diventano il pretesto per sondare il malessere e la povertà, la lotta di classe e la disparità. Sulla scia dei gialli di questi due incredibili autori, si sono poi succeduti altri celebri scrittori e scrittrici, da Henning Mankell con il suo commissario Kurt Wallander, a Camilla Läckberg e Stieg Larsson.  

Per farvi capire quanto sia rilevante l’impatto culturale di questo genere letterario sui cittadini europei e non, vi basti sapere che alcune mete turistiche sono dedicate ai luoghi in cui si svolgono le storie dei gialli svedesi. Ad esempio, lungo le vie della graziosa cittadina di Ystad nella regione della Scania, vengono segnalati gli edifici e persino l’abitazione fittiza di Wallander. O a Fjällbacka, sulla meravigliosa costa del Bohuslän, giungono interi pullman di visitatori da tutto il mondo per scoprire il villaggio di pescatori in cui avvengono gli omicidi più efferati.

Anton
Credits: Netflix

Partendo da questa premessa possiamo già in parte comprendere il trionfo di alcune serie noir ispirate ai testi letterari che le hanno precedute, i quali hanno raggiunto velocemente fama e successo a livello planetario. Infatti sappiamo che anche Åremorden è tratta dai libri di Viveca Sten. Tuttavia, anche altre fiction come Il giovane Wallander (disponibile su Netflix) non sarebbero esistite senza la penna appassionata e prolifica di questi scrittori nordici.

Un’altra considerazione da tenere a mente, non meno importante di quelle argomentate fino a ora, è la conformazione del territorio svedese. Quando una nazione è ricoperta per il 60% da foreste di conifere e latifoglie e per il 33% da torbiere e tundra, viene spontaneo immaginarsi thriller di ogni sorta, immersi in questa natura dominante. Tante storie avvolte dal mistero, nascoste in qualche paesino sperduto del Norrland o su di un isolotto remoto degli arcipelaghi che costellano il Mar Baltico. Migliaia di isole sparse sull’acqua come tanti sassolini, alcune delle quali ancora prive di elettricità e dei servizi essenziali. Åremorden ha giocato proprio sul fattore ambientale specifico di quelle latitudini e sulla sua atmosfera fiabesca, scegliendo di raccontare gli avvenimenti dei cinque episodi nel periodo invernale. E nel paesino all’apparenza tranquillo di Åre, da cui il titolo della serie.

In terzo luogo, dobbiamo considerare il fascino unico (forse perché così diverso dal nostro) della cultura svedese e del modo di vivere genuino dei cittadini, tramite il loro legame con la Natura, con le attività all’aperto in qualsiasi stagione e con le festività legate alla tradizione pagana. Per fare degli esempi, per gli svedesi Midsommar (la festa del Solstizio d’Estate) è importante tanto quanto il Natale. E lo stesso discorso vale per Santa Lucia.

Åre
Credits: Netflix

Quest’ultima in particolare è una ricorrenza piuttosto sentita in Svezia dato che nel giorno a lei dedicato (il 13 dicembre) vengono organizzate diverse processioni nei principali luoghi pubblici del paese. Chiese, scuole, ospedali e uffici vedono arrivare una ragazza scelta per impersonare la figura della santa, con una corona di candele in testa. A essa vengono affiancati il “ragazzo stella e Tärna (intraducibile in italiano). Lucia è infatti la portatrice di luce, colei che accende le giornate buie e fredde tipiche di quel periodo dell’anno.

Non a caso quindi gli sceneggiatori di Åremorden hanno scelto questo preciso momento per far sparire un’adolescente durante la gelida notte di Santa Lucia. Con la neve e le molte ore di oscurità a fare da complici all’assassino, la formula per tenere gli spettatori con il fiato sospeso è presto fatta. Il primo caso di omicidio è infatti molto inquietante, soprattutto quando il corpo della ragazza viene ritrovato per puro caso, seduto su di una seggiovia cigolante e avvolta dalle tenebre. Una sequenza da brividi ma che è riuscita perfettamente nel compito di terrorizzare il pubblico e allo stesso tempo di tenerlo incollato al divano.

In Åremorden ci troviamo però al di là dell’origine del giallo scandinavo degli anni ’70, di cui abbiamo parlato poco sopra. I casi di omicidio esaminati nel corso delle puntate sono infatti thriller allo stato puro, nei quali a fare da padrone sono i depistaggi, i segreti tra i concittadini, la crudezza dei delitti, la pressione psicologica. I due investigatori protagonisti, Hanna e Daniel, sono i classici stacanovisti dediti al lavoro, tanto da rischiare la loro stessa vita pur di risolvere il caso in questione. Manca quindi la componente politico-sociale del contesto in cui vivono, così da creare un’atmosfera e una trama priva di fronzoli, lineare, pulita e fruibile da tutti.

Questa caratteristica è un altro punto di forza della serie perché, a volte, preferiamo assistere a qualcosa di meno impegnativo e che arrivi dritto al punto. Il successo di un’opera non risiede a tutti i costi nella sua cervellotica complessità. Spesso è il suo esatto contrario a essere elogiato e premiato, e Åremorden ne è l’esempio calzante.

Hanna e Daniel
Credits: Netflix

Un altro motivo dell’ottima accoglienza di questa serie tv risiede nel finale dell’ultimo episodio lasciato (volutamente?) aperto dagli sceneggiatori. Se da un lato infatti i colpevoli dei due casi vengono smascherati e arrestati, dall’altro rimangono alcuni punti interrogativi sul rapporto di amicizia tra Hanna e Daniel. Nel corso delle puntate la coppia è diventata via via sempre più affiatata, merito anche della chimica degli attori, che sembrano i novelli Mulder e Scully di X-Files. Tra i due nascerà un sentimento più forte? Oppure Daniel rimarrà fedele alla moglie nonostante le difficoltà coniugali? Hanna tornerà a lavorare a Stoccolma?

Mentre ci poniamo queste domande, nel web si sta iniziando a vociferare sulla possibile realizzazione di una seconda stagione, visto il riscontro positivo da parte del pubblico di tutto il Mondo. Inoltre, ci sarebbero altri tre libri della serie di romanzi polizieschi scritti della Sten che meriterebbero una conversione sul piccolo schermo. Nel momento esatto in cui sto scrivendo, Åremorden mantiene la sua posizione nella top 10 di Netflix Italia. Un traguardo niente male per un prodotto che è uscito sulla piattaforma da due settimane, riuscendo persino a superare in classifica l’attesissimo capitolo finale di Cobra Kai.

Dunque, in attesa di notizie e aggiornamenti in merito, non ci resta che crogiolarci nel rewatch di questa serie o, perché no, nella lettura di alcuni gialli svedesi e scandinavi. Da Ystad a Stoccolma, da Fjällbacka a Åre. C’è sempre un valido motivo per far volare l’immaginazione tramite i racconti ambientati in questi splendidi luoghi naturali. Un patrimonio a disposizione di tutte le creature viventi, sporcato solamente dalle azioni raccapriccianti di qualche assassino senza nome.

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