Arca dell’Alleanza, svelato il “mistero”, documenti desecretati

Un manufatto sacro scomparso da secoli L’Arca dell’Alleanza è da sempre uno degli oggetti più misteriosi, sacri e leggendari dell’intera storia dell’umanità. Secondo la tradizione ebraica e la narrazione biblica, si tratta di un’arca di legno d’acacia rivestita d’oro, costruita per ordine di Dio da Mosè sul Monte Sinai, al fine di custodire le Tavole […] Arca dell’Alleanza, svelato il “mistero”, documenti desecretati

Apr 6, 2025 - 18:05
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Arca dell’Alleanza, svelato il “mistero”, documenti desecretati

Un manufatto sacro scomparso da secoli

L’Arca dell’Alleanza è da sempre uno degli oggetti più misteriosi, sacri e leggendari dell’intera storia dell’umanità. Secondo la tradizione ebraica e la narrazione biblica, si tratta di un’arca di legno d’acacia rivestita d’oro, costruita per ordine di Dio da Mosè sul Monte Sinai, al fine di custodire le Tavole della Legge, ovvero i Dieci Comandamenti incisi da Dio stesso. Questo oggetto rappresentava l’alleanza tra Dio e il popolo di Israele, e accompagnò gli Ebrei durante il lungo esodo nel deserto, diventando simbolo di presenza divina, potere e protezione.

La scomparsa dell’Arca è avvolta da un alone di mistero che ha attraversato secoli di ricerche, teorie complottistiche, riferimenti letterari e cinematografici. Nessuno, ufficialmente, sa che fine abbia fatto, anche se si sono moltiplicate nel tempo le ipotesi sulla sua localizzazione, dalla Gerusalemme antica fino ai monasteri etiopi. Tuttavia, una nuova teoria prende forma da documenti della CIA desecretati nel 2000, secondo cui l’agenzia americana avrebbe localizzato l’Arca grazie a un esperimento psichico segreto, portato avanti con l’aiuto di sensitivi.

 

La strategia occulta della CIA: tra guerra fredda e parapsicologia

Durante gli anni della Guerra Fredda, gli Stati Uniti si lanciarono in una serie di progetti classificati finalizzati allo studio di fenomeni psichici, extrasensoriali e legati al remote viewing, ovvero la presunta capacità di alcune persone di “vedere” luoghi o oggetti distanti nello spazio e nel tempo tramite la sola mente. Queste sperimentazioni rientravano in un ampio ventaglio di iniziative segrete in risposta ai sospetti secondo cui l’Unione Sovietica stesse esplorando tecniche simili per scopi militari.

Tra questi programmi, spicca il Progetto Stargate, sviluppato a partire dagli anni Settanta con la collaborazione dell’Institute for Advanced Research della Stanford University e successivamente supervisionato da varie agenzie, tra cui la CIA, la NSA e l’esercito americano. L’obiettivo principale era testare l’efficacia dello spionaggio psichico in scenari operativi.

 

L’esperimento per localizzare l’Arca

Secondo quanto emerso nei documenti desecretati nel 2000, uno dei tentativi più curiosi e controversi del programma sarebbe stato quello di individuare l’Arca dell’Alleanza. La missione, avvolta nel silenzio per oltre vent’anni, prevedeva l’utilizzo di un noto remote viewer dell’epoca, Joseph McMoneagle, il quale fu incaricato di “concentrarsi mentalmente” su dove si trovasse oggi l’Arca.

Durante le sessioni, McMoneagle avrebbe tracciato mentalmente una serie di mappe e impressioni visive che indicavano una zona montuosa, calda e sabbiosa, situata in una regione che corrisponderebbe all’attuale Etiopia settentrionale. Lì, secondo le sue visioni, l’Arca sarebbe conservata in una camera sotterranea protetta da guardiani religiosi. I resoconti parlano anche di una struttura di pietra antichissima, non accessibile al pubblico, in cui si terrebbe nascosto l’oggetto sacro.

 

Etiopia, Aksum e il mistero del Tabot

L’ipotesi etiope non è nuova. Già da decenni, numerosi studiosi, teologi e archeologi hanno indicato la città sacra di Aksum, nell’altopiano etiope, come possibile luogo di sepoltura dell’Arca. In particolare, una piccola cappella adiacente alla chiesa di Santa Maria di Sion è da molti considerata il vero scrigno del sacro manufatto. I monaci etiopi, custodi del luogo, affermano che l’Arca è custodita all’interno della cappella, ma nessuno è autorizzato ad entrarvi, tranne un solo monaco incaricato, che vi resta per tutta la vita.

Secondo la tradizione copta, l’Arca fu portata in Etiopia dal re Menelik I, figlio del re Salomone e della regina di Saba, durante un viaggio a Gerusalemme. La leggenda narra che Menelik, con l’aiuto dei sacerdoti del tempio, avrebbe trafugato l’Arca per proteggerla dalla futura distruzione e portarla nel suo regno, dove sarebbe rimasta nascosta per millenni.

 

L’interesse dell’intelligence e il ruolo dei sensitivi

L’aspetto più affascinante di tutta questa vicenda resta l’insolito coinvolgimento della CIA. Sebbene oggi possa sembrare improbabile, durante gli anni Settanta e Ottanta era diffusa nelle agenzie d’intelligence americane la convinzione che le capacità extrasensoriali potessero rappresentare un vantaggio strategico. La declassificazione di centinaia di pagine di rapporti su esperimenti condotti con sensitivi e medium ha rivelato che si tentò perfino di impiegare queste tecniche per rintracciare missili, ostaggi, e beni culturali perduti.

Il caso dell’Arca rientrerebbe proprio in questa categoria. I documenti non confermano l’esistenza di una missione sul campo in Etiopia, ma lasciano intendere che i risultati ottenuti attraverso il remote viewing furono considerati affidabili e coerenti con altri indizi storici. McMoneagle, in alcune interviste successive, confermò di aver partecipato a sessioni riguardanti “un oggetto sacro”, senza mai però fare riferimento diretto all’Arca.

 

I limiti della ricerca e l’enigma ancora aperto

Nonostante l’interesse suscitato dai documenti desecretati, nessuna prova concreta della localizzazione dell’Arca è mai stata mostrata. Le autorità etiopi hanno sempre respinto ogni tipo di ispezione straniera alla cappella di Aksum, alimentando un clima di mistero e sacralità inviolabile. Nessuno ha mai visto l’Arca né l’ha fotografata, e tutti i resoconti a riguardo si basano su testimonianze orali e narrazioni religiose.

L’ipotesi che un’agenzia come la CIA, famosa per il suo rigore analitico e scientifico, abbia impiegato tecniche di percezione extrasensoriale per trovare un oggetto biblico millenario, suona come un racconto uscito da un romanzo di Dan Brown o da un film di Indiana Jones. Eppure, il fatto che tali documenti esistano, e che siano stati effettivamente declassificati, fornisce un elemento di realtà a una narrazione altrimenti incredibile.

 

Una reliquia tra fede, mito e geopolitica

L’Arca dell’Alleanza non è solo un oggetto religioso, ma rappresenta anche un simbolo politico e culturale. Se davvero fosse ritrovata, le implicazioni sarebbero enormi. Per il mondo ebraico significherebbe il compimento di profezie millenarie. Per i cristiani etiopi sarebbe la conferma della sacralità del loro retaggio. Per la comunità internazionale rappresenterebbe un dilemma: a chi restituire un oggetto così potente e significativo?

La stessa idea che un ente come la CIA abbia investito risorse in simili ricerche dimostra quanto il valore simbolico e strategico dell’Arca sia ancora oggi considerato rilevante. Nell’equilibrio precario del Vicino Oriente e dell’Africa orientale, la notizia del possesso di un oggetto così importante potrebbe scatenare conflitti religiosi, rivendicazioni storiche e interventi diplomatici senza precedenti.

 

Una leggenda che continua a vivere

A distanza di millenni, la leggenda dell’Arca dell’Alleanza continua ad affascinare e stimolare le fantasie collettive. Il fatto che venga associata a esperimenti psichici, a progetti segreti della CIA e a zone del mondo ancora oggi chiuse agli estranei, la rende uno dei misteri più longevi e affascinanti della storia umana. Che sia sepolta sotto il Monte del Tempio, custodita in Aksum, o nascosta in un bunker segreto da qualche parte nel mondo, l’Arca continua a esercitare un’attrazione irresistibile su studiosi, religiosi e appassionati del mistero.

Le rivelazioni dei documenti desecretati non fanno che alimentare ulteriormente questo mito, proiettando l’oggetto sacro in una dimensione dove scienza, fede e intelligence si incontrano, dando vita a uno dei racconti più straordinari del nostro tempo.

Arca dell’Alleanza, svelato il “mistero”, documenti desecretati