Apple e Meta sanzionate severamente: Bruxelles punta sulla conformità al DMA
Teresa Ribera evidenzia l'importanza del dialogo con i colossi digitali USA in seguito alle sanzioni. La Commissione europea punta su conformità e cooperazione per gestire relazioni con giganti come Apple e Meta.

La vicepresidente della Commissione europea, Teresa Ribera, ha illustrato davanti alla commissione IMCO del Parlamento europeo l’approccio di Bruxelles verso i colossi digitali statunitensi, ribadendo l’importanza del dialogo e della conformità, dopo le recenti sanzioni ad Apple e Meta.
Nei giorni scorsi la Commissione ha multato Apple e Meta rispettivamente per 500 e 200 milioni di euro con l’accusa di aver violato il regolamento sui mercati digitali (DMA) generando critiche non solo in Europa ma anche oltreoceano, con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha minacciato ulteriori dazi se l’UE dovesse multare le aziende americane del big tech.
Nell’audizione presso la commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (IMCO) dell’Eurocamera dedicata all’implementazione del tanto discusso Digital Market Act (DMA), Ribera ha sottolineato che “l’obiettivo non è sanzionare i gatekeeper, ma garantire la conformità”.
“Quando il dialogo non porta ai risultati auspicati dobbiamo prendere dei provvedimenti” ha ribadito con forza la commissaria spagnola.
Sanzioni milionarie e tensioni transatlantiche
Il DMA definisce “gatekeeper” tutte quelle piattaforme digitali di grandi dimensioni che offrono una serie predefinita di servizi digitali ritenuti essenziali, quali motori di ricerca online, app store e servizi di messaggistica.
L’indagine della Commissione, che ha portato poi il 23 aprile all’imposizione delle sanzioni, ha rilevato che Apple imponeva restrizioni che limitavano agli sviluppatori la possibilità di sfruttare pienamente canali di distribuzione alternativi all’App Store, ostacolando così anche i consumatori nell’accesso a offerte più vantaggiose.
In particolare, l’azienda impediva agli sviluppatori di informare direttamente gli utenti su alternative più economiche ed Apple non è riuscita a dimostrare che tali restrizioni fossero necessarie o proporzionate.
“Ogni decisione finale che porta a effetti giuridici prende in considerazione solo l’UE” ha affermato la vicepresidente della Commissione europea, sottolineando come “le decisioni prese in conformità con il regolamento possono essere oggetto di intervento di qualsiasi tribunale, come in ogni democrazia”.
Nemmeno Meta è riuscita a scappare dalle maglie del DMA. Già in precedenza era finita era finita sotto accusa per aver introdotto, nel novembre 2023, il modello pubblicitario “Consent or Pay”, che obbligava gli utenti europei di Facebook e Instagram a scegliere tra acconsentire alla combinazione dei propri dati personali per la pubblicità personalizzata o pagare un abbonamento mensile per un servizio senza annunci.
Secondo la Commissione, questo modello non rispettava il DMA, poiché non offriva agli utenti un’alternativa equivalente che utilizzasse meno dati personali. L’azienda americana ha quindi presentato a novembre 2024 una nuova versione del servizio, tuttavia la decisione della Commissione faceva riferimento al periodo in cui il DMA era già in vigore e Meta offriva solo l’opzione binaria di “Consent or Pay”.
Parallelamente, Bruxelles ha accolto la richiesta di Meta di rimuovere Facebook Marketplace dall’elenco dei servizi soggetti al DMA, avendo riscontrato che nel 2024 la piattaforma contava meno di 10.000 utenti business, al di sotto della soglia che la qualifica come canale d’accesso rilevante per le imprese.
“Quando i fatti cambiano, noi ne prendiamo nota e interveniamo conformemente” ha affermato Ribera, richiamando alcuni adattamenti realizzati da grandi aziende di servizi che operano nell’Unione europea, come Booking o Apple – quest’ultima relativamente alla possibilità per i consumatori di avere più controllo sui propri dati, per adattarsi al regolamento sui mercati digitali.
La Commissaria ha chiuso il proprio intervento sottolineando la volontà di mantenere un canale di dialogo aperto e costruttivo con le aziende del digitale. “Ci impegneremo costruttivamente con i gatekeeper per garantire che il mercato funzioni bene”, ha concluso Ribera.