Andrius Kubilius, commissario europeo alla Difesa e allo Spazio: “L’Italia ha un’industria aerospaziale molto forte, il riarmo significa nuovi posti di lavoro”
“L’Italia ha un’industria della difesa e dello spazio molto forte. Molto forte, lo ripeto. Leonardo è l’azienda della difesa europea più forte. Questo implica anche posti di lavoro di qualità. Ciò che le persone dovrebbero capire è che sta arrivando un momento importante di espansione e creazione di nuovi posti di lavoro per questa industria. […] L'articolo Andrius Kubilius, commissario europeo alla Difesa e allo Spazio: “L’Italia ha un’industria aerospaziale molto forte, il riarmo significa nuovi posti di lavoro” proviene da Osservatorio Riparte l'Italia.

“L’Italia ha un’industria della difesa e dello spazio molto forte. Molto forte, lo ripeto. Leonardo è l’azienda della difesa europea più forte. Questo implica anche posti di lavoro di qualità. Ciò che le persone dovrebbero capire è che sta arrivando un momento importante di espansione e creazione di nuovi posti di lavoro per questa industria. Sarebbe strano se l’Italia non valutasse questa opportunità”.
Lo afferma il commissario europeo alla Difesa e allo Spazio, Andrius Kubilius, durante la conferenza stampa di presentazione del Libro bianco sulla difesa europea e del piano “ReArm Eu/Readiness 2030”.
Kubilius, già due volte primo ministro della Lituania, stava rispondendo a una domanda sulla divergenza tra Paesi europei rispetto alla percezione del pericolo per la sicurezza, un fenomeno che definisce “naturale. Ricordo l’esperienza del 2015-2016, quando Italia, Grecia, Spagna e altri Paesi mediterranei furono colpiti duramente dalla crisi migratoria. Noi la guardavamo come se non fosse un nostro problema, con una certa indifferenza, fino al 2021, quando siamo stati colpiti dalla crisi migratoria strumentalizzata da Alexander Lukashenko e Vladimir Putin. Abbiamo imparato la lezione: la solidarietà è un valore europeo cruciale. Lo stesso vale per la difesa: è un bene collettivo in Europa, e solo una difesa collettiva può essere davvero efficace”, spiega.
I suoi commenti hanno fatto seguito a quelli dell’Alta rappresentante per gli Affari esteri dell’Ue, Kaja Kallas, che era con lui sul palco durante la presentazione dei progetti europei per il potenziamento del comparto della difesa.
“Il pensiero strategico è lo stesso? No. Ma ogni leader europeo comprende le minacce: il punto è comunicarlo al pubblico. Basta guardare la mappa e vedere quanto è piccola l’Europa: tutto accade molto rapidamente. Inoltre, gli attacchi ibridi – quello che il segretario generale della Nato, Mark Rutte, definisce terrorismo sponsorizzato da uno Stato – stanno avvenendo ovunque”, dice.
“Il problema con la spesa per la difesa è che, quando ne hai bisogno, è troppo tardi. Non voglio che ci ritroviamo in una situazione in cui diciamo ‘avremmo dovuto prendere quella decisione allora’. E il paradosso della spesa per la difesa è che, quando si investe abbastanza, si crea un effetto deterrente e la guerra non avviene. Per questo è fondamentale investire ora, in tempo di pace”, sottolinea Kallas.
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