Amazon Q1 2025: la crescita c'è ma rallenta, preoccupano i dazi di Trump

Dati positivi ma gli investitori non sono del tutto soddisfatti.

Mag 2, 2025 - 09:43
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Amazon Q1 2025: la crescita c'è ma rallenta, preoccupano i dazi di Trump

Amazon ha chiuso il primo trimestre dell'anno riportando vendite per 155,7 miliardi di dollari, il 9% in più rispetto all'anno precedente. Un incremento che il CEO Andy Jassy commenta positivamente, ripercorrendo i principali risultati conseguiti tra gennaio e marzo 2025, incluso il debutto dell'assistente vocale Alexa+ basato sull'intelligenza artificiale generativa. Nonostante ciò, gli investitori non si ritengono del tutto soddisfatti: quella ottenuta dal gigante dell'e-commerce infatti è la crescita più contenuta dal picco della pandemia ad oggi. La parziale insoddisfazione del mercato trova conferme nell'andamento delle azioni Amazon subito dopo la pubblicazione del report trimestrale:

Parlando con gli investitori, Andy Jassy ha riconosciuto come le incertezze sui dazi stiano influendo non poco sull'andamento economico-finanziario dell'azienda (con tanto di polemica - poi rientrata - sul sovrapprezzo dei prodotti su Amazon, successivamente rivelatasi una notizia falsa).

I RISULTATI IN BREVE

  • vendite: 155,7 miliardi di $, +9% su base annua
    • Nord America: 92,9 miliardi di $, +8%
    • resto del mondo: 33,5 miliardi di $, +5%
    • AWS: 29,3 miliardi di $, +17%
  • reddito operativo: 18,4 miliardi di $, +20,3%
    • Nord America: 5,8 miliardi di $, +16%
    • resto del mondo: 1 miliardo di $, +11,1%
    • AWS: 11,5 miliardi di $, +22,3%
  • reddito netto: 17,1 miliardi di $, +64,4%

COSA ASPETTARSI

La crisi macroeconomica in corso e le incertezze sulle politiche doganali di Trump sono destinate ad influire sull'andamento dell'azienda nel prossimo futuro. I risultati sono "imprevedibili" e risentiranno di "molti fattori, tra cui fluttuazioni dei tassi di cambio, cambiamenti nelle condizioni economiche e geopolitiche globali, politiche tariffarie e commerciali, domanda e spesa dei clienti (incluso l'impatto dei timori di recessione), inflazione, tassi di interesse, vincoli regionali del mercato del lavoro, eventi mondiali, il tasso di crescita di internet, il commercio online, i servizi cloud e le tecnologie nuove ed emergenti [...]".


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