Alfa Romeo dirà addio al motore a benzina?

La notizia che ha gettato molti alfisti nel panico è che dal 30 aprile prossimo non sarà possibile ordinare Giulia e Stelvio a benzina mentre per il momento resteranno in vendita le versioni diesel. Questo però non sarà il preludio a una elettrificazione totale del marchio. Ecco perché. Il punto di Antonino D'Anna, ex fondatore ed ex direttore de Il Garage dell'Alfista

Mar 13, 2025 - 14:28
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Alfa Romeo dirà addio al motore a benzina?

Alfa Romeo: la notizia che ha gettato molti alfisti nel panico è che dal 30 aprile prossimo non sarà possibile ordinare Giulia e Stelvio a benzina mentre per il momento resteranno in vendita le versioni diesel. Questo però non sarà il preludio a una elettrificazione totale del marchio. Ecco perché. Il punto di Antonino D’Anna, ex fondatore ed ex direttore de Il Garage dell’Alfista

È stata una tempesta in un bicchier d’acqua: no, l’Alfa Romeo non abbandona il motore a benzina ma gli dice temporaneamente addio: sarebbe stato un sacrilegio per la Casa di Arese che su quei motori ha costruito un palmares ineguagliato di circa 5.000 vittorie nei suoi 115 anni di vita, ma la notizia che ha gettato molti Alfisti nel panico è che dal 30 aprile prossimo non sarà possibile ordinare Giulia e Stelvio a benzina mentre per il momento resteranno in vendita le versioni diesel. Motivo: il diesel produce meno CO2, per cui in attesa di passare alla nuova generazione di Giulia e Stelvio la situazione nelle concessionarie sarà questa.

LO SCORAMENTO DEGLI ALFISTI

I commenti e la delusione tra gli alfisti non sono mancati: essere alfista significa appartenere ad una comunità come quella dei vespisti o degli harleysti, gente cioè affezionata alla storia del Marchio e orgogliosa dei propri mezzi, che mai e poi mai potrebbe accettare qualcosa di diverso dalla tradizione. Già non fu facile digerire l’acquisto da parte di Fiat nel 1986 e le vetture prodotte in questi 30 anni – più o meno – fino a Sergio Marchionne e la nascita della nuova Giulia (i più tradizionalisti le bollavano come Alfiat: diciamo solo che se Ford avesse comprato la Casa di Arese oggi forse si chiamerebbero Alfa Mondeo); la notizia della fine dei motori a benzina lascia tutti di sasso.

L’ALFA ROMEO ROMBERA’ ANCORA?

È davvero così? In realtà non proprio: Quattroruote ha sentito il gruppo Stellantis e la spiegazione è stata molto chiara: la nuova generazione di Giulia e Stelvio userà la piattaforma Stla Large, che permetterà di avere versioni a motore elettrico, ibride e termiche di grande potenza. Messa così la prospettiva cambia, e di molto: la notizia allora è un’altra, ed è la fine della piattaforma Giorgio, in comune anche con Jeep e Maserati, che era stata sviluppata sotto Marchionne dagli skunk workers, i collaudatori che lavoravano in officine sparse qua e là tra Lombardia e Piemonte e provavano i prototipi su strada per poi andare a Balocco (in un paio d’occasioni con la mia Giulietta mi è capitato di fare da “staffetta” ad un gruppo di Giulie, tutte bianche, tutte prototipo, sulla A4 in sorpasso a velocità non proprio da Codice).

È questa che scompare: la scocca dalla quale sarebbe stato possibile – se Marchionne fosse vissuto, lui che aveva puntato molto sul rilancio Alfa Romeo e prevedeva 400mila vetture l’anno nate sotto il segno del Biscione – ricavare altri tre modelli tra cui un coupé ad alte prestazioni e una berlina di segmento superiore alla Giulia, l’ammiraglia che manca dai tempi della 166 (1998-2007).

STELLANTIS PUNTERA’ ANCORA SULL’ALFA?

Con i “se” e con i “ma” non si può fare nessuna storia. Insomma, è stata una tempesta in un bicchier d’acqua, per ora: l’Alfa continuerà a offrire motori termici nelle nuove Giulia e Stelvio, e sarà solo questione di tempo prima di vederle sul mercato. Quello che ci si aspetta però è una crescita di modelli e varianti che, per ora, in listino non c’è. Prendete in mano il listino Bmw, avversario e concorrente storico dell’Alfa Romeo, e ditemi quanta roba c’è dentro. A voi l’ardua sentenza.