Perché Pugliese (ex Conad) è nella bufera per Auchan

Per Pugliese (ex Conad) i reati ipotizzati sono di corruzione tra privati e autoriciclaggio per l'acquisizione da parte di Conad dei punti vendita del gruppo Auchan in Italia. Fatti e approfondimenti

Mar 13, 2025 - 14:28
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Perché Pugliese (ex Conad) è nella bufera per Auchan

Per Pugliese (ex Conad) i reati ipotizzati sono di corruzione tra privati e autoriciclaggio per l’acquisizione da parte di Conad dei punti vendita del gruppo Auchan in Italia. Fatti e approfondimenti

 

Bufera giudiziaria sull’ex capo azienda di Conad, Francesco Pugliese.

Hanno un risvolto investigativo dunque le spaccature tra i soci di Conad per il dossier Auchan, come ricostruito da Start Magazine in questo articolo.

Ecco tutti i dettagli.

DOSSIER AUCHAN PER L’EX CONAD PUGLIESE

Un sequestro beni da oltre 36 milioni di euro nell’ambito di una inchiesta sull’acquisizione dei negozi del gruppo francese Auchan da parte di Conad nella quale sono indagate 9 persone. Tra queste, l’ex ad Francesco Pugliese e l’ex direttore finanziario Mauro Bosio, “i corrotti secondo gli inquirenti, e nella veste di corruttori, un affermato imprenditore operante nel settore del trasporto su strada e un finanziere italiano, residente all’estero e già noto alle cronache giudiziarie”, scrive l’agenzia Agi.

LE IPOTESI ACCUSATORIE DEI PM

Per i pm, Pugliese e Bosio hanno costituito una fiduciaria cui arrivavano false consulenze. I reati ipotizzati sono quelli di corruzione tra privati e autoriciclaggio. Eseguito un decreto di sequestro preventivo per equivalente per un valore complessivamente pari a oltre 36.500.000 di euro, di cui 28.640.000 euro considerati profitto della corruzione e, la parte restante (circa 8.000.000 euro) per autoriciclaggio.

COME NASCE L’INCHIESTA

L’inchiesta, coordinata dal procuratore facente funzioni Francesco Caleca e dal pm Michela Guidi, nasce da un esposto presentato in procura dai rappresentanti di due cooperative socie di Conad. È emersa così una complessa operazione di acquisizione da Auchan di punti vendita distribuiti su tutto il territorio nazionale, con contratti di trasporto e deposito stipulati con terzi fornitori di servizi.

CONSULENZE FITTIZIE PER SOCIETA’ RICONDUCIBILI A PUGLIESE?

L’ex amministratore delegato e l’ex direttore finanziario del menzionato consorzio hanno dapprima costituito, con la complicità di propri familiari e con l’interposizione di una fiduciaria, una società di consulenza con sede a Milano, ottenendo somme per oltre 3.000.000 di euro da società di trasporto e di deposito per la sottoscrizione dei contratti e per 11.300.000 di euro da un noto imprenditore romano residente all’estero, formalmente giustificati da fittizie prestazioni di consulenza.

IL CASO DI UN IMPRENDITORE ROMANO (MINCIONE?)

L’imprenditore romano, tramite un proprio gruppo societario con sede in Lussemburgo partner finanziario del consorzio nell’affare e una società veicolo, ha rilevato la sub-holding italiana del gruppo francese, e gli immobili sono stati ceduti a fondi immobiliari e il consorzio si è altresì impegnato a cedere a quest’ultimo al prezzo simbolico di 1 euro una parte consistente della quota di partecipazione detenuta nella società veicolo.

I FLUSSI FINANZIARI SECONDO GLI INVESTIGATORI

L’analisi dei flussi finanziari collegati ai pagamenti corruttivi ha consentito di ricostruire come quel denaro sia stato impiegato, in larga parte, in attività di investimento effettuate con modalità tali da ostacolare la ricostruzione della provenienza delle somme, e in parte in speso per attività non imprenditoriali, tra le quali la sistematica partecipazione alla Mille Miglia con un’auto storica acquistata proprio utilizzando i profitti illeciti.

LE SPACCATURE TRA LE COOP DI CONAD SUL DOSSIER AUCHAN

Nel giugno 2023 il Sole 24 ore ha scritto: “Per quanto decisiva per lo sviluppo di Conad l’operazione Auchan ha scatenato il malumore tra due delle cinque territoriali del consorzio. Così all’inizio di maggio Conad Centro Nord (Ccn) e Conad Nord Ovest hanno denunciato al tribunale di Bologna gravi irregolarità nella gestione della struttura nazionale. Le due territoriali lamentano il mancato deposito al registro delle imprese dei bilanci di Bcd e di Margherita distribuzione, soggetta ad attività di direzione e coordinamento di Bdc Italia S.p.A.. Una perizia aveva stimato in 220 milioni il valore del 46% di Bdc. Nel settembre 2022 Conad ha ceduto la posizione al gruppo Wrm di Raffaele Mincione per il valore simbolico di un euro secondo l’accordo quadro stilato per l’operazione Auchan. Controversie anche per il compenso una tantum di 3 milioni all’ad in qualità di presidente del CdA di Bdc. Secondo le due territoriali Conad i consiglieri non avevano deliberato l’emolumento. Sempre all’inizio di maggio, l’8 maggio per la precisione, il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha avviato una ispezione straordinaria nei confronti di Conad e il giorno successivo Mauro Lusetti, già presidente di Legacoop, viene nuovo presidente Consorzio Conad”.

ESTRATTO DI UN ARTICOLO SUL CASO CONAD-AUCHAN DATATO 2019:

A sette mesi dall’acquisizione delle attività italiane di Auchan, la confusione regna sovrana nel gruppo, formato da sette cooperative con circa 2.300 soci-imprenditori che a loro volta gestiscono al massimo tre punti vendita a testa.

Sin dall’inizio è stato chiaro infatti che l’operazione Auchan avrebbe portato in dote tagli ai punti vendita, ridimensionamento delle attività non alimentari e sforbiciate ai dipendenti. Ma la dimensione del problema è emersa in maniera evidente solo in tempi recenti.

L’integrazione fra le due realtà della grande distribuzione ha generato 3.100 esuberi. A questa cifra, già consistente, si aggiungono poi circa 3mila persone fra sedi amministrative, logistica, appalti e subappalti per una vertenza che rischia di lasciare a casa circa 6mila persone.

“Abbiamo messo in sicurezza 3.092 lavoratori, dimezzando il numero iniziale dei potenziali esuberi. Dobbiamo dare una soluzione alternativa a 3.105 persone. Il saldo zero è impossibile, ma lavoriamo per arrivarci vicino”, ha ammesso l’amministratore delegato di Conad, Francesco Pugliese, che a maggio, al momento dell’acquisizione, aveva prospettato un piano di rilancio per le nuove attività. In realtà in primavera il management di Conad aveva già in mente il progetto di ristrutturazione successivo all’acquisizione realizzata dal veicolo Bdc, controllato dal gruppo distributivo (51%) e dalla WRM (49%) del finanziere Raffaele Mincione. E cioè l’immobiliarista di Pomezia noto alle cronache per essere uno dei maggiori soci della Fiber 4.0, quella che ha chiesto un parere legale all’allora avvocato Giuseppe Conte sull’uso dei poteri speciali del governo per la società di telecomunicazioni Retelit.

Il gruppo guidato da Pugliese ha rilevato le attività della multinazionale francese senza sborsare un euro. Complice il fatto che l’avventura di Auchan in Italia non è stata particolarmente felice: lo scorso anno il gruppo francese ha svalutato in bilancio le attività italiane per 440 milioni. Non solo: secondo il settimanale francese Challenges dello scorso 14 maggio, la vendita sarebbe costata ai francesi circa un miliardo. Senza trascurare che, nell’ambito dell’intesa con Conad, Auchan ha anche rinunciato ad alcuni asset immobiliari dal valore di circa 800 milioni che Pugliese e Mincione vorrebbero valorizzare.

L’acquisizione degli asset di Auchan Italia ha consentito a Conad di strappare il primato dei grandi supermercati alla Coop: a conti fatti, la somma del giro d’affari di Auchan, Sma (marchio Auchan) e Conad sfiora i 17 miliardi contro i 14,8 di Coop. Un colpo da maestro per Conad se non fosse per il fatto che a farne le spese saranno migliaia di lavoratori.