Alain Maratrat, addio al co-fondatore dei Rockets e pioniere del rock spaziale
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Si è spento questa mattina, all’età di 69 anni, Alain Maratrat, storico chitarrista e cofondatore dei Rockets, leggendaria band francese che ha segnato la storia del rock elettronico e dello space rock. L’annuncio è arrivato attraverso un post pubblicato sui canali social del gruppo: “Con grande tristezza annunciamo che questa mattina, dopo aver affrontato una lunga e dura malattia, si è spento in Francia il nostro storico chitarrista e compositore Alain Maratrat”.
Nato musicalmente nei primi anni ’70, Maratrat è stato una delle colonne portanti della formazione originale dei Rockets, con cui ha suonato fino al 1992, contribuendo in maniera decisiva alla definizione del sound futuristico e ipnotico che ha reso celebre la band in tutta Europa. Oltre al talento chitarristico, fu anche mente compositiva di alcuni dei brani più rappresentativi dell’ensemble.
Nonostante la malattia, Alain Maratrat aveva continuato a collaborare con il gruppo fino ai suoi ultimi giorni. La sua chitarra ha risuonato ancora una volta nell’album The Final Frontier, pubblicato il 31 ottobre 2024 dall’etichetta RocketsGalactica. Il singolo Cosmic Castaway, in particolare, è impreziosito da un intenso assolo firmato proprio da lui, un vero e proprio lascito sonoro che testimonia la forza creativa rimasta intatta fino alla fine. “Abbiamo voluto dedicare questo disco ad Alain”, aveva dichiarato recentemente il leader della band Fabrice Quagliotti, “è un guerriero della musica e della vita, e il suo spirito continua a volare con noi tra le stelle”.
Maratrat è stato parte di un progetto musicale rivoluzionario. I Rockets, fondati a Parigi nel 1974, sono stati tra i primi a unire suoni sintetici, elettronica, chitarre distorte e un’immaginario visivo fantascientifico. Volti argentati, abiti spaziali, atmosfere aliene e visionarie: un’estetica teatrale d’avanguardia che anticipava di anni le sperimentazioni visive della scena musicale degli anni ’80.
In Italia, la band trovò un enorme successo tra la fine degli anni ’70 e i primi ’80 con brani iconici come Future Woman, Space Rock, One More Mission, Electric Delight, la celebre cover On the Road Again e soprattutto Galactica, il tormentone del 1980 che valse loro un Telegatto come miglior gruppo straniero.
Oggi, con la scomparsa di Alain Maratrat, se ne va non solo un musicista di straordinario talento, ma uno degli architetti di un sogno musicale che ha fatto volare intere generazioni oltre i confini del tempo e dello spazio. Ma come cantavano loro stessi: “Bisogna sognare… suoniamo ancora per restare bambini come Peter Pan”. E Alain continuerà a suonare, tra le galassie.
Foto dai social dei Rockets
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