Agrigento capitale della Cultura, il flop dello spoil system: spettacoli “riciclati”, zero eventi memorabili e la lettera anonima sull’ex FdI
Andrea Cirino è nel Cda della fondazione, mentre la figlia Valentina è consigliera comunale con la Lega. L'istituzione, nel nome dello scrittore siculo, è diventato un "feudo" della destra e fa incetta di fondi regionali e comunali L'articolo Agrigento capitale della Cultura, il flop dello spoil system: spettacoli “riciclati”, zero eventi memorabili e la lettera anonima sull’ex FdI proviene da Il Fatto Quotidiano.

“Agrigento Capitale della cultura è stata sequestrata dalla politichetta locale per un’operazione di potere, dunque si procede improvvisando, senza un progetto, anche riciclando eventi datati e senza grande respiro”. Parola di Calogero Pumilia, ex presidente della Fondazione Orestiadi di Gibellina (Trapani), già parlamentare agrigentino della Dc e sottosegretario. Ha lasciato il suo incarico alla fondazione il 3 gennaio scorso, in dissenso con gli appetiti e l’invasione dei partiti. Ora osserva la partita e commenta a bordocampo, con l’Osservatorio permanente su Agrigento capitale della cultura. L’iniziativa è stata presentata il 5 febbraio nel capoluogo siculo. Con Pumilia c’è Maurizio Masone del Centro Pasolini e una fitta rete di associazioni culturali, il “Cartello sociale” che include le organizzazioni sindacali, rappresentanti del mondo cattolico e dell’imprenditoria locale. Subito hanno chiesto un incontro, con il sindaco di Agrigento Franco Miccichè e la presidente della Fondazione Capitale della cultura, Maria Teresa Cucinotta. Ad oggi, nessuna risposta. Eppure, una sterzata appare urgente, secondo Pumilia. Certo, incombe la crisi idrica e mancano bagni pubblici, servizi e trasporti: ma neppure il calendario degli eventi appare memorabile.
Spettacoli “riciclati” e non all’altezza – Già Nenè Mangiacavallo (ex presidente del Comitato organizzatore) aveva lanciato l’allarme: “Mi fa sorridere quando sento dire che la Sagra del Mandorlo in Fiore o il Carnevale di Sciacca saranno parte del programma di Agrigento Capitale della Cultura. Sono eventi che si svolgono da decenni! Non possiamo pensare di usare manifestazioni preesistenti per giustificare un titolo che avrebbe dovuto cambiare il volto della città”.
Mangiacavalllo era in prima fila alla presentazione dell’Osservatorio. Pumilia lo sostiene e rincara: “Il sindaco e la Fondazione non sanno cosa fare e non ammettono errori, con il rischio che tutto si esaurisca in eventi nazionalpopolari e senza respiro, già noti, come il Mandorlo in fiore e il carnevale di Sciacca”. Pumilia non vede neppure un evento destinato a durare e lasciare il segno negli anni a venire: l’unico traguardo degno di una Capitale della Cultura. Era questa l’ambizione coltivata dal progetto originario, con due progetti: il convegno sulla filosofia e la retorica, oltre al festival del teatro e del cinema mediterraneo. “Per ora non vi è traccia concreta di nessuno dei due”, dice sconsolato Pumilia, che aggiunge: “Anche il concerto di Giovanni Allevi era già previsto dal Teatro Pirandello, poi è stato presentato come iniziativa della Capitale della cultura”.
La spartizione politica, le mani di FdI sul Teatro Pirandello – Insieme al Parco archeologico della Valle dei Templi, il teatro Pirandello è l’istituzione culturale più importante di Agrigento. Il primo è nell’area di influenza di Forza Italia (con il consigliere regionale Riccardo Gallo). Sul Teatro Pirandello, invece, spiccano le impronte di Fratelli d’Italia. Il direttore generale è Salvatore Prestia, già vice presidente del circolo FdI di Porto Empedocle. Il consigliere d’amministrazione Gaetano Airò è un ex consigliere comunale e candidato sindaco a Favara per Fratelli d’Italia. Andrea Cirino, anche lui in Cda, nel 2015 corse per la poltrona di primo cittadino ad Agrigento con il simbolo della fiamma.
Sul teatro, aleggia la figura di Lillo Pisano, uomo forte di FdI in Sicilia almeno fino alla sospensione del settembre 2022. La sua colpa? Il 14 dicembre 2014 aveva “inneggiato” ad Hitler, in un post su Facebook scoperto da Repubblica a pochi giorni dalle urne che incoronarono Giorgia. Dopo aver vinto il seggio nelle liste di Meloni, Pisano ha salutato la premier entrando nel gruppo misto. Ma al Pirandello è rimasto affezionato: grazie a lui (ad aprile 2024) il teatro è diventato Monumento nazionale; il 20 dicembre, in conferenza stampa a Montecitorio, ne ha lanciato il programma per Agrigento capitale della cultura. Fonti politiche indicano come fedelissimo di Lillo Pisano un altro componente del Cda, Giuseppe Miccichè, medico ed ex consigliere comunale ad Agrigento.
Il Pirandello è apprezzato dall’assessore regionale alla Cultura Paolo Scarpinato, anche lui di Fratelli d’Italia. Nel decreto del 25 luglio, per assegnare 4 milioni destinati ad Agrigento Capitale della cultura, il nome del Teatro compare più di 20 volte.
La lettera anonima – Pumilia osserva e tira le conclusioni: “Bisognava costituire subito un comitato scientifico di altissimo livello per redigere un programma all’altezza”. Invece la politica ha nominato fedelissimi spartendo poltrone. “Dicevano di abbandonare le polemiche, ma ora dovrebbero dialogare e ascoltare”, esorta Pumilia rivolgendosi ai partiti. Eppure, tace il confronto sugli eventi mentre corrono i veleni politici.
Una lettera anonima giunta in comune invoca verifiche su Andrea Cirino e il suo possibile conflitto d’interessi: l’ex candidato sindaco meloniano è nel Cda del Pirandello, la figlia Valentina è attuale consigliere comunale della città dei Templi. In punta di diritto, nessuna incompatibilità.
Eppure ad Agrigento molti citano il precedente, datato aprile 2023, dei fratelli Cantone: Settimio presidente Aica (l’azienda dell’acqua partecipata dal Comune), Carmelo consigliere comunale. Peccato che lo Statuto di Aica vieti ai dirigenti parentele con i consiglieri comunali. La soluzione? La paradossale promozione di Carmelo da consigliere ad assessore. E in un attimo, ad Agrigento, è svanito il conflitto d’interessi.
Postilla su Cirino: il suo romanzo “Tutta colpa di Solone” è diventato uno spettacolo teatrale in scena al Pirandello, l’8 e il 9 marzo, con ingresso gratuito. Uno spot per il libro, a incasso zero per il Pirandello: il Cirino consigliere sarà compatibile con il Cirino romanziere?
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