1923 2×05 – Solitudine, Destino e la tempesta che si avvicina

ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su 1923. A due episodi dalla fine della stagione, 1923 continua a colpire con la sua crudele bellezza. Taylor Sheridan ci ha abituati a personaggi scolpiti nel dolore e nella resistenza, ma mai come in questo episodio si percepisce un senso di abbandono così profondo. Per definire questa puntata bastarebbe una… Leggi di più »1923 2×05 – Solitudine, Destino e la tempesta che si avvicina The post 1923 2×05 – Solitudine, Destino e la tempesta che si avvicina appeared first on Hall of Series.

Mar 24, 2025 - 18:10
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1923 2×05 – Solitudine, Destino e la tempesta che si avvicina

ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su 1923.

A due episodi dalla fine della stagione, 1923 continua a colpire con la sua crudele bellezza. Taylor Sheridan ci ha abituati a personaggi scolpiti nel dolore e nella resistenza, ma mai come in questo episodio si percepisce un senso di abbandono così profondo.

Per definire questa puntata bastarebbe una sola parola. Una soltanto. Solitudine. Non ci sono i Dutton, non c’è la famiglia, non ci sono gli affetti. Ci sono solo individui, dispersi nel mondo, costretti a combattere da soli contro il destino. Il vuoto è ovunque, attorno a loro.
Pete, si ritrova improvvisamente solo davanti al Marshal Kent e Padre Renaud. Nessuno lo protegge, nessuno lo copre. È un animale separato dal branco, pronto per essere abbattuto.

Alexandra, dopo essere stata derubata, deve affrontare l’umiliazione di lavorare come cameriera per un pasto caldo, circondata da persone che la trattano con alterigia. Un tempo era una nobildonna inglese, una donna di classe. Ora è solo un’altra serva per quei ricchi uomini d’affari che nemmeno la degnano di uno sguardo. Se non per molestarla.

Spencer, che un tempo era un eroe di guerra, viene fermato dalle autorità e guardato con sospetto. Nonostante la sua storia, nonostante il sangue versato per il suo Paese, ora è un prigioniero, un uomo senza alleati. L’unico che può garantirgli la libertà è lo sceriffo McDowell, che non sembra particolarmente felice di farlo.

Persino Lindy, la prostituta di Whitfield, appare disperatamente sola. Non è una donna libera, non ha alcun potere su sé stessa. L’unica cosa che può fare è trovare un’altra ragazza per soddisfare il padrone.

In questo episodio, ancora ancora che negli altri, i protagonisti di 1923 sembrano animali braccati, costretti a sopravvivere da soli in un mondo che li vuole vedere schiacciati. La loro solitudine in 1923 non è solo fisica. È anche esistenziale. Non c’è salvezza se non quella che ognuno si costruisce con le proprie mani.

Il destino implacabile: cosa resta quando si perde tutto?

Alex che da nobildonna diventa cameriera in 1923
Credits: Paramount+

A questo punto viene da chiedersi: cos’hanno fatto questi personaggi nelle vite precedenti per meritarsi un destino tanto crudele? Se esiste un karma, quello di 1923 è particolarmente spietato. Non importa quanto si lotti, non importa quanta forza si abbia: il destino è sempre lì, pronto a colpire.

Teonna, Pete e Runs His Horse credevano di aver trovato una via di fuga. Ma la legge bianca non dimentica. I manifesti di ricerca di Teonna sono ovunque. La caccia è aperta, il destino non aspetta.
E poi arriva la scelta fatale. Pete decide di separarsi dal gruppo per cercare acqua. È una decisione che sembra dettata dal buonsenso, ma si trasforma rapidamente in una condanna a morte. Mentre si allontana, il destino si stringe su di lui come un cappio. Proprio quando crede di aver trovato un corso d’acqua, ecco che Kent e Renaud appaiono all’orizzonte. Sono lì, abbeverano i cavalli, e quando vedono Pete, non esitano.

Durante l’inseguimento il cavallo del ragazzo inciampa. Lui cade. È solo, senza via di scampo. Impugna il fucile, ma sa già che le probabilità sono contro di lui. Tre colpi di pistola squarciano il silenzio della prateria. Poi il buio.

Dalle stelle alle stalle

Dicevamo del karma. Chissà qual è quello di Alexandra. Che dall’avere tutto si ritrova al nulla ed è costretta pure a sorbirsi le perle di saggezza della sua compagna di viaggio, che appena può cerca di fregarla.
Alexandra per sopravvivere accetta di lavorare come cameriera sul treno. Ma la sua umiliazione non è finita. Viene molestata da un uomo che si sente intoccabile per il solo fatto di essere ricco. Alexandra reagisce. Lo colpisce ripetutamente con una brocca di caffè, fino a spaccargli il viso. Ma chi paga il prezzo? Lei. Arrestata, rinchiusa in una gabbia in fondo al treno, marchiata come pazza.

A salvarla non sono la giustizia o la verità. Sono solo due passeggeri inglesi, Hillary e Paul, che testimoniano in suo favore. Alexandra viene liberata. Forse la ruota comincia a girare favorevolmente per lei? Macché! Il suo viaggio si ferma: il treno per Fargo è stato cancellato per una tempesta di neve. È bloccata a Chicago, senza soldi, senza un piano. Quando la coppia le offre ospitalità a Winnetka, la sua gratitudine si mescola alla disperazione. Per quanto ancora dovrà lottare per arrivare a Spencer?

1923 e la modestia degli eroi

Una delle prime sceriffi donna
Credits: Paramount+

Un altro tema che emerge prepotente è la modestia. In un mondo in cui l’arroganza sembra premiare i peggiori, i veri forti non si vantano mai di ciò che sono.
Alexandra, figlia di una nobile famiglia inglese, non gioca mai la carta del suo status per difendersi. Non lo fa quando viene molestata, non lo fa quando viene arrestata. Non cerca la compassione. Vuole solo poter continuare a lottare per la sua libertà.
Lo stesso vale per Spencer. Quando viene fermato dal maresciallo Mamie Fossett, viene trattato come sospetto e perplessità. Portato alla stazione degli sceriffi, è costretto a dimostrare chi è. Mamie, che vogliamo vedere di più!, chiama Bozeman e parla con lo sceriffo McDowell. La risposta è lapidaria: “Ha una medaglia del Congresso. Il Presidente degli Stati Uniti garantisce per lui.”

Spencer potrebbe vantarsi del suo passato eroico. Ma non lo fa. Un po’ perché, come per Alex, nessuno gli crederebbe. Un po’ perché non ne ha interesse. Il suo obiettivo non è essere riconosciuto. È vendicare la sua famiglia. Quando lo sceriffo McDowell gli chiede di passare da lui prima di scatenare l’inferno nel Montana, Spencer non promette nulla. Perché sa che la vendetta è già scritta.

Una guerra imminente, una solitudine da colmare

1923 non smette mai di ricordarci quanto sia crudele l’America in cui i suoi protagonisti si muovono. Il ranch di Yellowstone, con il suo fuoco acceso e la famiglia riunita, questa settimana non c’è. Non c’è un rifugio, non c’è un porto sicuro. Non che il ranch Dutton lo sia, lo sappiamo bene. Ma dà, comunque, quella sensazione di essere protetti, in qualche modo. Di essere in famiglia.
Invece, fuori di lì, ci sono solo individui che lottano per restare in piedi.

Teonna, se Pete è morto, ha perso tutto. Spencer, pur avendo una medaglia al valore, è solo un uomo che nessuno può fermare. Alexandra, che viaggia da sola in una terra ostile, non ha altra scelta che fidarsi di due sconosciuti. Inglesi come lei, ma pur sempre sconosciuti.
E sullo sfondo, la battaglia finale, di una guerra infinita, incombe. Spencer sta tornando a casa. Whitfield e Banner stanno preparando il colpo finale.
La solitudine, il dolore e il karma non sono ancora finiti.

1923: un episodio intenso, un’attesa che ci consuma

Taylor Sheridan continua a tessere una storia grandiosa, ricca di dettagli, sofferenza e poesia. Ma a due episodi dalla fine, la domanda sorge spontanea: riuscirà a chiudere tutto senza correre? Sheridan ha il dono di costruire mondi immensi, meravigliosi. E si prende tutto il suo tempo per farlo, giustamente. Ma talvolta le sue conclusioni arrivano di colpo, senza dare il giusto spazio ai finali. Che risultano, perciò, un po’ debolucci.

Questa puntata, in ogni caso, è un’ulteriore prova di quanto 1923 sia più di una semplice serie western. È un racconto epico sulla sopravvivenza, sulla solitudine, sulla lotta contro un destino che non fa sconti a nessuno.

E ora? I venti di tempesta soffiano su Yellowstone. Spencer sta tornando, e con lui porta il fuoco della vendetta. Whitfield e Banner affinano le loro armi, certi di poter distruggere tutto ciò che i Dutton hanno costruito. Il tempo della fuga è finito. Presto, il sangue bagnerà di nuovo la terra del Montana. L’ultima battaglia sta per cominciare.

1923, là dove il passato è presente

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