Zaynab Dosso, l’intelligenza di imparare dagli errori: volata da star e messaggio mondiale
Zaynab Dosso ha dimostrato a tutti gli effetti di essere sensibilmente migliorata dal punto di vista tattico e della gestione dello sforzo, ma soprattutto ha imparato dai propri errori ed è un atteggiamento tipico dei grandi sportivi. La primatista italiana di 60 e 100 metri è cresciuta proprio su questo aspetto, su cui aveva dichiarato […]

Zaynab Dosso ha dimostrato a tutti gli effetti di essere sensibilmente migliorata dal punto di vista tattico e della gestione dello sforzo, ma soprattutto ha imparato dai propri errori ed è un atteggiamento tipico dei grandi sportivi. La primatista italiana di 60 e 100 metri è cresciuta proprio su questo aspetto, su cui aveva dichiarato che avrebbe lavorato durante l’inverno in un’intervista concessa a OA Sport, dichiarando non aveva ascoltato il suo corpo e il suo allenatore.
L’emiliana aveva un po’ peccato lo scorso anno insistendo nel gareggiare nonostante un problema fisico e proprio quell’insistenza non giustamente incanalata le aveva impedito di ottenere il risultato sperato alle Olimpiadi di Parigi 2024, soprattutto dopo essere salita sul podio ai Mondiali Indoor e agli Europei di Roma. Nel cuore di questo inverno ha saputo rivedere i passaggi critici delle prime due uscite stagionali, ha sistemato alcuni dettagli e a Torun ha fatto la differenza.
Se a Belgrado e a Lodz era andata forte in batteria (7.08 e 7.12) ma poi aveva rallentato nell’atto conclusivo (7.10 e 7.16), in Polonia si è risparmiata nel turno preliminare (7.25) e poi in finale ha sfoderato tutti i suoi cavalli, stampando un fantastico 7.05. Settimana scorsa aveva steccato nella reazione allo sparo, oggi è stata superlativa nel fondamentale (0.134) ed è andata via di forza, inscenando un lanciato di ottima caratura e tenendo bene la falcata fin sul traguardo. Se in passato aveva faticato negli scontri diretti contro alcune delle migliori velociste in circolazione, oggi ha regolato due big come la svizzera Mujinga Kambundji (7.07) e la polacca Ewa Swoboda (7.10).
Si tratta del secondo tempo mondiale stagionale (meglio di lei soltanto la statunitense Jacious Sears con il 7.02 di otto giorni fa) e del miglior riscontro cronometrico europeo (un centesimo in meno della lussemburghese Patrizia van der Weken). L’allieva di Giorgio Frinolli si è fermata a tre centesimi dal suo record italiano che aveva stampato proprio a Torun dodici mesi fa e ha dato un chiaro segnale in vista degli appuntamenti internazionali del prossimo mese: Europei Indoor (6-9 marzo ad Apeldoorn, Paesi Bassi) e Mondiali Indoor (21-23 marzo a Nanchino, Cina).