Welfare aziendale: la sanità integrativa offerta da meno di un’azienda su due

Pochi lavoratori ritengono che il servizio sanitario possa rispondere appieno alle esigenze e avere la possibilità di ottenere rimborsi su visite mediche ed esami diventa una priorità

Apr 8, 2025 - 14:00
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Welfare aziendale: la sanità integrativa offerta da meno di un’azienda su due

Roma, 8 aprile 2025 – Solo il 45% delle aziende include la sanità integrativa nel piano welfare. E questo nonostante sempre più lavoratori richiedano queste formule per sé e per la propria famiglia. E’ quanto emerge dall’ultima indagine dell’Osservatorio Sanità, condotto da Nomisma per UniSalute. I servizi legati alla salute, insomma, risultano tra i più richiesti e apprezzati, ma ancora oggi solo una minoranza delle imprese italiane prevede una qualche forma di sanità integrativa per i propri dipendenti.

La ricerca, infatti, ha rilevato, come accennato, che solo il 45% delle aziende includa la sanità integrativa nel proprio piano di welfare, con una maggiore diffusione al Nord (51%) e al Centro (49%) rispetto al Sud (34%). Tra i lavoratori che ancora non beneficiano della sanità integrativa, ben tre su quattro (75%) affermano che vorrebbero venisse introdotta nella loro azienda.

Avere dei servizi sanitari inclusi nel proprio contratto di lavoro, dunque, risulta un’opportunità sempre più interessante, in un contesto in cui solo l’8% degli italiani crede che in futuro il sistema pubblico potrà rispondere da solo a tutti i loro bisogni di salute.

Chi invece ha già una copertura sanitaria nel contratto di lavoro apprezza soprattutto alcuni vantaggi: il rimborso delle spese per visite ed esami e le prestazioni mediche con medici convenzionati (71%) sono i servizi più utilizzati, seguiti dalle cure dentistiche (57%), dai pacchetti di prevenzione (54%) e dai rimborsi per lenti e occhiali (45%).Solo il 41% dei lavoratori si dichiara però veramente soddisfatto dell’offerta di sanità integrativa della propria azienda, a dimostrazione che esiste ancora un ampio margine di miglioramento.

Restano ad esempio poco diffuse coperture come i pacchetti maternità (20%), il supporto per percorsi piscologici e di psicoterapia (15%) e i servizi di telemedicina (12%). Solo il 21% delle aziende, inoltre, offre servizi di assistenza per familiari anziani o non autosufficienti.

Ma, si osserva nella ricerca, con la sempre maggiore attenzione al benessere e alla qualità della vita lavorativa, fondamentale per attrarre i talenti, è probabile che nei prossimi anni queste tipologie di coperture diventino sempre più rilevanti, permettendo alle aziende di distinguersi per l’attenzione alla salute dei propri dipendenti.