Wannabe Andrea Delogu: 'Una nerd dislessica oggi grande conduttrice, amo un 26enne e sono felice'

Dalla dislessia a Sanremo, passando per il karate, il ghosting e la passione per la Nintendo e i giochi horror. Andrea Delogu, conduttrice televisiva e radiofonica che di certo non ha bisogno di presentazioni, è l’ospite della nuova puntata di Wannabe, il Vodcast di Skuola.net che racconta chi ce l’ha fatta partendo da zero, senza filtri. E lei, filtri, non ne ha mai messi: né nella voce, né nella testa, né nelle storie che condivide.  Non a caso in questo episodio si ride, si riflette, si fa pace con le fragilità. Perché Andrea non ama nascondersi, nemmeno quando parla di disturbi dell’apprendimento, di età che avanza, di amori generazionalmente imprevedibili o di prof che ti cambiano la vita. Oggi ha 43 anni, e ne parla con la leggerezza di chi sa benissimo che invecchiare è solo una delle tante cose che “possono andare peggio”. Ha vissuto la dislessia prima che la parola diventasse comune, influencer prima che esistessero gli influencer, e oggi è una delle voci più riconoscibili della cultura italiana. E sì, lo dice fin da subito: “Io non sono umile”. E meno male, aggiungiamo noi. [ytbvideo]9JRCr5y51os[/ytbvideo] Indice Dislessica, iperattiva, “non umile”: il superpotere di conoscersi tardi Oggi si chiama ghosting, “ai miei tempi si chiamava str***o” Una 43enne che ama un 26enne: “Mi ha fatto cambiare idea” “Sono una nerd, amante della Nintendo e degli horror” Cintura nera di karate: altro che conduttrice da divano Il momento più imbarazzante? “Chi sono queste due tr**e?” L’età che avanza, il matrimonio (forse), la felicità (sì) Gli altri episodi di Wannabe | Stagione 1 Dislessica, iperattiva, “non umile”: il superpotere di conoscersi tardi Cosa hanno in comune Andrea Delogu, Einstein e Leonardo da Vinci? A fornire la risposta è direttamente la conduttrice, che non gira attorno alle parole: “Siamo dislessici”. E poi specifica entrando più nel dettaglio: “Io sono dislessica, ho un disturbo dell’attenzione e sono iperattiva. L’ho scoperto superati i 20 anni”.  Una diagnosi tardiva che però ha rappresentato una svolta. “Pensavo di essere stupida, ma sentivo che il mio cervello funzionava. Solo in un modo diverso”. E nel caos di una scuola che spesso non sapeva come affrontare la diversità, lei ha trovato negli insegnanti il suo primo vero appiglio: “I miei prof mi hanno cambiato la vita. Senza di loro non ce l’avrei fatta”. E ancora: “Loro sono veramente più del 50% di quello che impariamo in quegli anni”. Per chi si sente in difficoltà, un messaggio chiaro: “Non è una tragedia, è un piccolo superpotere se sfruttato bene”. E non manca una parolina per i genitori: “I vostri figli vi osservano. Se siete voi i primi a spaventarvi, loro lo percepiscono”. Oggi si chiama ghosting, “ai miei tempi si chiamava str***o” Andrea non teme le parole, soprattutto quando si tratta di relazioni. “Quando uno ti fa love bombing, riempendoti quindi di attenzioni, e poi sparisce, oggi si chiama ghosting. Ai miei tempi si chiamava ‘uno str***o’”. E a noi non resta che annuire. Un tema che l’ha toccata da vicino, e che ha raccontato anche in alcuni post diventati virali. “Pensavo di essere sola, invece ho scoperto che succede a tantissime persone, anche agli uomini”. Quanto all’autostima, rivela un percorso lungo: 11 anni di analisi, qualche psicologo cambiato per necessità (“ma si può andare anche alla ASL”) e una conclusione forte: “Mi piaccio di più oggi che a 20 anni”. Una 43enne che ama un 26enne: “Mi ha fatto cambiare idea” E dopo una serie di esperienze deludenti (con tanto di “pali” inaspettati quando era lei che si faceva avanti), è arrivato l’amore. Andrea ha un compagno di 17 anni più giovane, il quale però non manca affatto di spirito di iniziativa: “Il mio ragazzo ha 26 anni e mi ha corteggiato per mesi. Io ero restia, avevo un sacco di pregiudizi. Ma è stato un martello, elegante, determinato. E alla fine ha vinto”.  Una dimostrazione tangibile? Gli sfondi del cellulare che lo vedono come protagonista. “Sono una nerd, amante della Nintendo e degli horror” Dimenticate i cliché da diva. Andrea si definisce una nerd vera. “I Lego sono miei. I fumetti, i manga, i videogiochi. Il mio gioco preferito? Little Nightmares. E sto aspettando il nuovo capitolo come se fosse l’arrivo del messia”. Console preferita? A casa c’è spazio per la PlayStation 5, certo, ma ad avere uno spazio speciale nel suo cuore da videogiocatrice è la Switch: “Sono sempre stata amante della Nintendo, poi adesso ho preso anche il visore. Ma non tutti i giochi godono della sua attenzione: “Gioco solo horror. Mezz’ora e mi viene da vomitare, ma mi piace quell’atmosfera lì”. E gli stickers? Una passione seria: dal “c**o cuore”, suo preferito, al “cuore pizza” e agli immancabili adesivi in dialetto napoletano, da condividere con il suo ragazzo di origini campane. Cintura nera di karate: altro che conduttrice da divano Ma Andrea Delogu non smette di stupire: non sono molti quelli consapevoli di trovarsi di fronte a

Apr 25, 2025 - 20:55
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Wannabe Andrea Delogu: 'Una nerd dislessica oggi grande conduttrice, amo un 26enne e sono felice'

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Dalla dislessia a Sanremo, passando per il karate, il ghosting e la passione per la Nintendo e i giochi horror. Andrea Delogu, conduttrice televisiva e radiofonica che di certo non ha bisogno di presentazioni, è l’ospite della nuova puntata di Wannabe, il Vodcast di Skuola.net che racconta chi ce l’ha fatta partendo da zero, senza filtri. E lei, filtri, non ne ha mai messi: né nella voce, né nella testa, né nelle storie che condivide. 

Non a caso in questo episodio si ride, si riflette, si fa pace con le fragilità. Perché Andrea non ama nascondersi, nemmeno quando parla di disturbi dell’apprendimento, di età che avanza, di amori generazionalmente imprevedibili o di prof che ti cambiano la vita.

Oggi ha 43 anni, e ne parla con la leggerezza di chi sa benissimo che invecchiare è solo una delle tante cose che “possono andare peggio”.

Ha vissuto la dislessia prima che la parola diventasse comune, influencer prima che esistessero gli influencer, e oggi è una delle voci più riconoscibili della cultura italiana. E sì, lo dice fin da subito: “Io non sono umile”. E meno male, aggiungiamo noi.

[ytbvideo]9JRCr5y51os[/ytbvideo]

Indice

  1. Dislessica, iperattiva, “non umile”: il superpotere di conoscersi tardi
  2. Oggi si chiama ghosting, “ai miei tempi si chiamava str***o”
  3. Una 43enne che ama un 26enne: “Mi ha fatto cambiare idea”
  4. “Sono una nerd, amante della Nintendo e degli horror”
  5. Cintura nera di karate: altro che conduttrice da divano
  6. Il momento più imbarazzante? “Chi sono queste due tr**e?”
  7. L’età che avanza, il matrimonio (forse), la felicità (sì)
  8. Gli altri episodi di Wannabe | Stagione 1

Dislessica, iperattiva, “non umile”: il superpotere di conoscersi tardi

Cosa hanno in comune Andrea Delogu, Einstein e Leonardo da Vinci? A fornire la risposta è direttamente la conduttrice, che non gira attorno alle parole: “Siamo dislessici”. E poi specifica entrando più nel dettaglio: “Io sono dislessica, ho un disturbo dell’attenzione e sono iperattiva. L’ho scoperto superati i 20 anni”

Una diagnosi tardiva che però ha rappresentato una svolta. “Pensavo di essere stupida, ma sentivo che il mio cervello funzionava. Solo in un modo diverso”. E nel caos di una scuola che spesso non sapeva come affrontare la diversità, lei ha trovato negli insegnanti il suo primo vero appiglio: “I miei prof mi hanno cambiato la vita. Senza di loro non ce l’avrei fatta”. E ancora: “Loro sono veramente più del 50% di quello che impariamo in quegli anni”.

Per chi si sente in difficoltà, un messaggio chiaro: “Non è una tragedia, è un piccolo superpotere se sfruttato bene”. E non manca una parolina per i genitori: “I vostri figli vi osservano. Se siete voi i primi a spaventarvi, loro lo percepiscono”.

Oggi si chiama ghosting, “ai miei tempi si chiamava str***o”

Andrea non teme le parole, soprattutto quando si tratta di relazioni. “Quando uno ti fa love bombing, riempendoti quindi di attenzioni, e poi sparisce, oggi si chiama ghosting. Ai miei tempi si chiamava ‘uno str***o’”. E a noi non resta che annuire.

Un tema che l’ha toccata da vicino, e che ha raccontato anche in alcuni post diventati virali. “Pensavo di essere sola, invece ho scoperto che succede a tantissime persone, anche agli uomini”.

Quanto all’autostima, rivela un percorso lungo: 11 anni di analisi, qualche psicologo cambiato per necessità (“ma si può andare anche alla ASL”) e una conclusione forte: “Mi piaccio di più oggi che a 20 anni”.

Una 43enne che ama un 26enne: “Mi ha fatto cambiare idea”

E dopo una serie di esperienze deludenti (con tanto di “pali” inaspettati quando era lei che si faceva avanti), è arrivato l’amore.

Andrea ha un compagno di 17 anni più giovane, il quale però non manca affatto di spirito di iniziativa: “Il mio ragazzo ha 26 anni e mi ha corteggiato per mesi. Io ero restia, avevo un sacco di pregiudizi. Ma è stato un martello, elegante, determinato. E alla fine ha vinto”. 

Una dimostrazione tangibile? Gli sfondi del cellulare che lo vedono come protagonista.

“Sono una nerd, amante della Nintendo e degli horror”

Dimenticate i cliché da diva. Andrea si definisce una nerd vera. “I Lego sono miei. I fumetti, i manga, i videogiochi. Il mio gioco preferito? Little Nightmares. E sto aspettando il nuovo capitolo come se fosse l’arrivo del messia”.

Console preferita? A casa c’è spazio per la PlayStation 5, certo, ma ad avere uno spazio speciale nel suo cuore da videogiocatrice è la Switch: “Sono sempre stata amante della Nintendo, poi adesso ho preso anche il visore. Ma non tutti i giochi godono della sua attenzione: “Gioco solo horror. Mezz’ora e mi viene da vomitare, ma mi piace quell’atmosfera lì”.

E gli stickers? Una passione seria: dal “c**o cuore”, suo preferito, al “cuore pizza” e agli immancabili adesivi in dialetto napoletano, da condividere con il suo ragazzo di origini campane.

Cintura nera di karate: altro che conduttrice da divano

Ma Andrea Delogu non smette di stupire: non sono molti quelli consapevoli di trovarsi di fronte a una cintura nera secondo dan di karate. Insegnante, pure. Ha smesso per un infortunio (“mi sono stirata il tendine e ho zoppicato per un anno”), ma resta una sportiva vera.

E qualche piccola soddisfazione arriva anche dalle scacchiere: “Sono arrivata quarta a un torneo di scacchi. Va detto: eravamo in sei”.

Il momento più imbarazzante? “Chi sono queste due tr**e?”

Spazio anche per i momenti un po’ sopra le righe, sebbene, specifica Andrea Delogu, “è difficile mettermi in imbarazzo”.

Alla radio, durante la diretta a Sanremo con Radio 2, un artista “molto amato e molto adulto” si rivolge a lei e alla sua collega con una frase shock: “Chi sono queste due tr**e?”. E il punto non è solo la volgarità. È che nessuno si sarebbe mai permesso con un uomo. “Avrei voluto metterlo in imbarazzo io. Ma non lo sapevo. E quando lo scopri dopo, il momento è già passato”.

L’età che avanza, il matrimonio (forse), la felicità (sì)

“Accetto l’età che avanza? Sì, ma non è sempre facile”, spiega Andrea. “Quando ti fai male facendo sport e capisci che non guarisci più come prima… lì realizzi”. 

Sul matrimonio dice: “Non lo so. Non ho coraggio. A pensarci ti direi di sì giocosamente, ma poi se mi penso lì…”.

E se le chiedi se è felice, non ha dubbi: “Sì, sono felice”.

Gli altri episodi di Wannabe | Stagione 1

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