Wall Street a picco. Fitch vede aumentare rischio recessione USA
Il leader americano non si mostra per nulla preoccupato per la reazione dei mercati e preannuncia un "boom" per Wall Street e per l'economia

I dazi “reciproci” annunciati dal leader statunitense Donald Trump hanno scosso alle fondamenta i mercati finanziari mondiali, provocando uno tsunami di vendite a Wall Street, in Europa e anche in Asia. Ma il Presidente si mostra tranquillo e assicura che le borse “si caleranno” e che l’economia statunitense “avrà un boom”, nonostante l’avvertimento di Fitch, che vede un aumento dei rischi di recessione degli USA.
Fitch: dazi aumentano “significativamente” rischio recessione
In un commento ai dazi annunciati da Trump, Fitch Ratings sottolinea che hanno raggiunto “livelli che stanno trasformando le prospettive economiche globali, aumentando significativamente i rischi di recessione negli Stati Uniti e limitando la capacità della Federal Reserve di abbassare ulteriormente i tassi di interesse”.
“Stimiamo che i cambiamenti aumenteranno in media le aliquote tariffarie effettive degli Stati Unit a circa il 25% – sottolinea l’agenza d ratings – che sarebbe significativamente più alto del 18% ipotizzato per il 2025 nel report di marzo e il tasso più alto da oltre 115 anni”. La crescita dell’economia statunitense è ora stimata da Fitch al di sotto dell’1,7% previsto lo scorso mese di marzo.
Il tracollo dei mercati
La reazione dei mercati ai dazi annunciati da Trump è stata violenta. Le borse europee ieri hanno bruciato circa 422 miliardi di dollari, cn Piazza Affari che ha lasciato sul parterre il 3,6%, più di Parigi e Francoforte che hanno ceduto oltre il 3%. Più ampie le perdite per Wall Street che ha mandato in fumo circa 2mila miliardi di dollari, con l’S&P 500 che ha vissuto la peggiore seduta dallo scoppio della pandemia, perdendo il 4,8%, mentre il Nasdaq è arretrato del 6% ed il Dow Jones attorno al 4%. Non si è salvata neanche l’Asia, con Tokyo ha lasciato sul terreno il 3%.
La strategia di Trump non ha aiutato neanche il dollaro, che sulla prospettiva di recessione dell’economia statunitense e di una politica della Fed a tassi invariati, se non addirittura in aumento, ha perso terreno contro le principali valute mondiali, spingendo l’euro oltre la soglia di 1,10 USD. Il dollar index dà ancora segnali di debolezza (-0,05%) a 101,7 dai 103,3 di mercoledì.
Giornata nera anche per il petrolio, che ha ceduto sino al 7%, anche a causa dell’Opec+ che ha annunciato un aumento produttivo a partire dal mese di maggio.
Trump rassicura: mercati si calmeranno
Il Presidente Trump ha commentato con molta tranquillità la reazione die mercati, affermando si calmeranno e che i dazi son una cosa molto positiva per i mercati e per l’economia in generale. “Avevo detto che sarebbe stato esattamente così”, ha affermato Trump, in un brevissimo briefing con la stampa, aggiungendo che i “mercati stanno per conoscere un boom” e “l’intero Paese sta per conoscere un boom”.
“Sarà incredibile”, ha assicurato il leader statunitense, aggiungendo “quello di cui di cui la gente deve parlare è che stiamo investendo quasi settemila miliardi di dollari nel nostro Paese, e vedrete come andrà a finire. Il nostro Paese sta vivendo un boom”.
“Tutto il mondo vuole vedere se c’è un modo per fare un accordo”, ha spiegato Trump, che aggiunge “hanno approfittato di noi per molti, molti anni. Per molti anni siamo stati dalla parte sbagliata del campo”. Mentre era in viaggio, riferisce Bloomberg, Trump avrebbe aperto alla possibilità di un accordo in cambio di qualcosa di “fenomenale”. Alla domanda se stesse considerando di cedere Trump ha detto “dipende”. “Le tariffe ci danno un grande potere di negoziare”, ha affermato il leader statunitense, aggiungendo “ogni paese ci ha chiamato”.