Volano i conti di Nvidia, ma crolla in Borsa

Nvidia pubblica i risultati record dell'ultimo anno fiscale, con entrate di oltre 130 miliardi di dollari, e parla di una forte domanda per i nuovi microchip Blackwell. L'effetto DeepSeek non esiste nei dati, eppure il titolo in borsa crolla (assieme a quelli degli altri chipmaker). Tutti i dettagli.

Feb 28, 2025 - 13:52
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Volano i conti di Nvidia, ma crolla in Borsa

Nvidia pubblica i risultati record dell’ultimo anno fiscale, con entrate di oltre 130 miliardi di dollari, e parla di una forte domanda per i nuovi microchip Blackwell. L’effetto DeepSeek non esiste nei dati, eppure il titolo in borsa crolla (assieme a quelli degli altri chipmaker). Tutti i dettagli

L’anno fiscale di Nvidia, l’azienda dominante nel mercato dei microchip per l’intelligenza artificiale, si è concluso a gennaio con delle entrate record da 130,5 miliardi di dollari, con una crescita del 114 per cento su base annua. Anche i risultati dell’ultimo trimestre sono stati superiori alle aspettative, con 39,3 miliardi di entrate (l’attesa era di 38,1 miliardi) e un tasso di crescita su base annua di quasi l’80 per cento.

Sembra peraltro che questa fase molto positiva, cominciata anni fa, proseguirà ancora: l’amministratore delegato Jensen Huang ha detto che la società è riuscita ad avviare con successo la produzione su larga scala della nuova architettura Blackwell applicata ai processori per l’intelligenza artificiale. La domanda per questi nuovi chip è “sorprendente”, ha detto Huang.

TRE CLIENTI VALGONO IL 30 PER CENTO DELLE ENTRATE DI NVIDIA

Le società tecnologiche, dunque, stanno continuando a investire grosse cifre per accaparrarsi i componenti avanzati necessari allo sviluppo di nuovi e migliori modelli di intelligenza artificiale. Peraltro, tre soli clienti – anonimi: l’azienda non li rivela – hanno rappresentato più del 30 per cento delle entrate totali di Nvidia nell’ultimo anno fiscale.

Pur non conoscendo i tre nomi, sappiamo che i principali clienti di Nvidia sono Alphabet (la società madre di Google), Amazon, Microsoft, Meta (che possiede Facebook, Instagram e non solo) e Tesla (che non si occupa solo di mobilità elettrica ma anche di guida autonoma).

L’EFFETTO DEEPSEEK È GIÀ SCOMPARSO?

I risultati economici e la forte domanda di microchip Blackwell sembrano smentire la narrazione secondo la quale il successo di DeepSeek – la startup cinese che ha sviluppato un modello di intelligenza artificiale ad alte prestazioni e bassi costi – abbia portato una rivoluzione sul mercato dell’intelligenza artificiale, spingendo le aziende a distaccarsi dai processori avanzati per concentrarsi sull’efficienza gestionale.

Al contrario, le Big Tech statunitensi – e anche la startup xAi di Elon Musk – stanno continuando a potenziare le loro infrastrutture per l’intelligenza artificiale con i chip di Nvidia.

EPPURE, I CHIPMAKER CROLLANO IN BORSA…

Eppure, nonostante i dati molto positivi, anche sugli ordini, giovedì il titolo di Nvidia ha perso oltre il 7 per cento nel premarket alla borsa di New York. Anche le azioni di altre società che producono microchip sono calate: Advanced Micro Devices è scesa del 4,2 per cento, Micron del 5,8 per cento, Broadcom del 5,7 per cento e Intel di quasi un punto percentuale. Alla borsa di Taipei, la compagnia taiwanese Tsmc ha perso più del 6 per cento.

“Questo ci dice più cose sullo stato e sul sentimento del mercato e sulla sua natura volatile […] piuttosto che sull’andamento di Nvidia”, ha detto Ken Mahoney di Mahoney Asset Management, come riportato da Quartz.