Vasseur, lo chef che cucina senza seguire le ricette. Basta prendere in giro i tifosi Ferrari
Miami ha rappresentato un altro boccone amaro per i tifosi della Scuderia Ferrari, che si sono ritrovati a digerire l’ennesima prestazione incolore mascherata da dichiarazioni di Frederic Vasseur poco aderenti alla realtà. “Lo chef” dal popolo ferrarista, sembra continuare a servire piatti mal cucinati, insistendo ... Leggi tutto L'articolo Vasseur, lo chef che cucina senza seguire le ricette. Basta prendere in giro i tifosi Ferrari proviene da F1ingenerale.

Miami ha rappresentato un altro boccone amaro per i tifosi della Scuderia Ferrari, che si sono ritrovati a digerire l’ennesima prestazione incolore mascherata da dichiarazioni di Frederic Vasseur poco aderenti alla realtà. “Lo chef” dal popolo ferrarista, sembra continuare a servire piatti mal cucinati, insistendo però nel mascherarli da prelibatezze. Ma il gusto (realtà oggettiva che arriva dalla pista), a differenza delle parole, non mente.
Gestione piloti in Ferrari: la solita frittata, buona per Vasseur
Il Team Principal ha dichiarato che la gestione dei piloti è stata “buona”. Peccato che Lewis Hamilton sia rimasto alle spalle di Charles Leclerc per diversi giri dopo il pit stop, perdendo circa 1.5 secondi da Antonelli in un momento chiave, quando la gomma Medium era nel suo miglior momento. Lo swap sarebbe dovuto avvenire immediatamente, o addirittura essere previsto in strategia. La decisione tardiva ha compromesso il ritmo di entrambi i piloti, e ha avuto conseguenze dirette sulla competitività di fine gara.
Lo stesso Hamilton, sia via radio che a mente fredda, ha fatto notare che la gestione non è stata ottimale. Lo stesso Leclerc ha cercato di non parlare in radio per evitare che la rabbia venisse trasmessa anche in diretta internazionale. Altro che “tutto perfetto”: qui si brancola nel buio mentre il cronometro racconta un’altra storia.
La macchina? SF-25 una promessa mancata
Secondo Vasseur, la Ferrari aveva un passo in linea con Mercedes e Red Bull. Ma basta osservare la realtà dei fatti: un gap di oltre 57 secondi dal vincitore e più di 20 secondi dalla prima Mercedes e Red Bull. Per dieci giri la SF-25 ha mostrato un ritmo dignitoso, ma il resto della gara ha smentito qualsiasi illusione. Non si può valutare una corsa di 57 giri su uno stint positivo, per di più nel finale di gara quando gli altri gestiscono gomme e carburante.
Intanto Leclerc continua a dichiarare che ha spremuto tutto dalla vettura, e che senza aggiornamenti concreti non si andrà lontano. “stiamo estraendo il massimo da
Una posizione diametralmente opposta a quella del team principal Ferrari, che insiste nel minimizzare il problema e parlare di un fantomatico “potenziale da scoprire”.
Quando il marketing comanda la narrazione
A questo punto, più che a un piano tecnico fallimentare, siamo davanti a un progetto comunicativo studiato a tavolino, dove l’immagine viene prima dei risultati. Nessuno può permettersi di dire apertamente che il progetto è fallito, perché ci sono sponsor da rassicurare e il prossimo merchandising da vendere ai tifosi che sosterranno sempre la Rossa. Ma proprio perchè chi ama davvero la Ferrari la segue e la sostiene anche nei momenti difficili, merita la verità, non dichiarazioni slegate dai dati oggettivi.
Basta raccontare la favola di una Ferrari è vicina ad essere la seconda forza. Continuare a vendere speranze puntualmente smentite dai fatti, oltre a non portare risultati, allontana sempre di più i tifosi illusi dai proclami e trionfi fatti ad inizio stagione quando i risultati erano zero.
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