UniCredit, nessun colloquio con Commerzbank dopo ok da BCE

Piazza Gae Aulenti aveva ricevuto nei giorni scorsi da parte della Banca centrale europea l’approvazione a salire nel capitale dell’istituto tedesco, ma Orcel ha ribadito di voler attendere i colloqui con il nuovo governo prima di fare altre mosse.

Mar 20, 2025 - 11:33
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UniCredit, nessun colloquio con Commerzbank dopo ok da BCE

Sembra essere in stallo la ‘campagna tedesca’ di UniCredit nonostante il via libera arrivato da poco da parte della Banca centrale europea alla conversione in azioni di circa il 18,5% detenute da Piazza Gae Aulenti, che arriva così al 29,9% del capitale di Commerzbank.

I tedeschi hanno avvisato in queste ore di non aver avuto colloqui con UniCredit dall’ok arrivato da Francoforte e l’amministratrice delegata Bettina Orlopp ha aggiunto di aver parlato con la banca milanese solo nella riunione con gli investitori avvenuta a seguito del Capital Markets Day del febbraio scorso.

I tedeschi restano “focalizzati sulla propria strategia”, spiegava il portavoce dell’istituto che aveva avvisato come l’approvazione della BCE “non cambia la situazione fondamentale”, confermando ancora il loro atteggiamento negativo nei confronti della ‘campagna tedesca’ avviata da UniCredit.

Che i tempi pe la conclusione dell’operazione si stanno allungando lo confermava il Ceo di UniCredit, Andrea Orcel, parlando alla Morgan Stanley European Financials Conference di Londra. “Potrebbe essere necessario aspettare fino al 2027 prima di decidere se tentare di acquisire Commerzbank”, avvisava il manager.

Da un lato c’è il ragionamento sul valore dell’istituto tedesco: "Quando abbiamo acquistato, la banca ha raddoppiato il proprio valore, e si torna al piccolo dettaglio del prezzo", spiegava il manager, aggiungendo che quest'anno le azioni di Commerzbank stanno ricevendo una spinta dai piani di spesa della Germania e ora “vogliamo capire se il prezzo ne riflette il valore".

"Posso aspettare fino alla fine del periodo del 2027", ha affermato, avvertendo che il tempo necessario per concludere le operazioni di M&A nel settore bancario europeo lo rende "meno ottimista" riguardo alle operazioni più in generale. Inoltre, ha ribadito come l’M&A non sia una necessità, ma un acceleratore e che un’acquisizione verrà effettuata solo alle giuste condizioni

L’altra questione che può ritardare l’operazione è il rapporto con il nuovo Governo tedesco. Orcel ha dichiarato che ora è necessario attendere le approvazioni delle autorità antitrust della Germania e impegnarsi con il nuovo esecutivo, il quale già si è detto contrario ad un'acquisizione, ritardando qualsiasi mossa per convertire i derivati in azioni Commerzbank.

"È difficile capire come potremo essere dall'altra parte della barricata prima di settembre od ottobre", avvisava Orcel: "È un periodo lungo, c'è molta incertezza", ha affermato.

Nel frattempo, UniCredit potrebbe aumentare gli investimenti nella propria attività tedesca CBK, circa il 28% post conversione dei derivati in azioni, dato che la spesa fiscale annunciata in Germania sta migliorando le prospettive del Paese.

Tra gli altri argomenti trattati da Orcel nel corso della conferenza di Londra ci sono la conferma del target per il 2025 di un utile sostanzialmente in linea con i 9,3 miliardi riportati nel 2024 e la distribuzione totale di oltre 9 miliardi, con uno yield di circa l’11%.

Ribadito l’obiettivo di utile 2027 a circa 10 miliardi, superiore alla stima degli analisti di EQUITA (buy con target price 54 euro sul titolo) di circa 9,4 miliardi.

Orcel ha spiegato che la banca si caratterizza per una visibilità sul raggiungimento dei risultati superiore alla media di settore, grazie all’anticipazione dei costi di integrazione e degli accantonamenti per rischi e oneri nel corso degli ultimi 2 anni, oltre che agli 1,7 miliardi di overlays che verranno progressivamente utilizzati o rilasciati e ai 6,5 miliardi di excess capital.

UniCredit rimane fortemente focalizzata sulla crescita, che però deve avvenire in modo selettivo e orientata al raggiungimento di adeguati livelli di rendimento, mentre i principali segmenti su cui UCG ritiene di poter estrarre valore sono SMEs e clienti private/affluent.